40. Singapore

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Quella domenica eravamo a mangiare da nonna, i miei occhi che seguivano le stradine nostalgici e mio fratello che mi guardava consapevole.

Perché anche se era un argomento tacito tra noi, anche se ancora non ne avevamo parlato, sapevo che lui sapeva.

Lo vedevo nei suoi occhi quando mi beccava fissare il poster nella sua camera inconsapevolmente, quando mi usciva un post che lo riguardava e mi trovavo a chiudere il telefono infantile come una bambina.

Comunque, fui felice di rivedere nonna, quest'ultima che aveva cucinato più piatti del necessario per me e Edo che stavamo veramente
sul punto di scoppiare.


Ed erano quasi le 2 e stavo finendo di aiutare nonna a lavare i piatti, quest'ultima che seduta ad una sedia asciugava le stoviglie mentre mamma usciva dalla cucina e ci lasciava sole.

E il luccichio di curiosità negli occhi di nonna era inconfondibile.

"Vai, chiedimi quello che mi vuoi chiedere." Le dissi porgendole l'ultima piatto, la donna anziana che sorrideva dolcemente e passava lo strofinaccio con cura sulla ceramica.

"Ti vedo sciupata, tesoro, c'è qualcosa che non va?"

Aggrottai le sopracciglia mentre la guardai stupita, i suoi occhi consapevoli e pieni d'amore che mi guardavano calorosi. E sentivo freddo da tante settimane, ormai.

"Si, si. Sono solo gli esami e la laurea. È uno stress continuo."

Nonna strinse le labbra ancora non convinta.
"E quel bravo ragazzo? Carlos?"

Charles.

"Non- Vive lontano, poi con il suo lavoro, noi-" Lasciai andare un sospiro mentre non riuscivo a riorganizzare i miei pensieri. "Si è rimesso con la sua ex." Conclusi alla fine e gli occhi di nonna si riempirono di consapevolezza. Ed era troppo dolce per essere vera.

"Oh, tesoro, non ti preoccupare. Si è fatto perdere la ragazza migliore che c'è. Ora apri il frigo e prenditi qualcosa. Non c'è niente che un po' di gelato al cioccolato non possa aggiustare."

E sorrisi seguendo il suo consiglio, mio fratello che mi richiamava dall'altra stanza dicendomi che stava per iniziare il gran premio e io che facevo segno a nonna di venire con noi.

Lei scosse leggermente la testa e mi disse che doveva finire di mettere a posto, mamma che rientrava in cucina e prendeva a riordinare.

Ed entrai in stanza che Edo e mio padre erano già collegati alla tv, il volto sorridente di mio fratello che brillava mentre guardava entrambe le Ferrari che partivano sul podio.

Ed era ancora più estasiato alla fine del primo giro, Leclerc che difendeva Sainz ferocemente e Edo che quasi collassava dalla felicità.

E poi tutto scalò velocemente e le gomme del monegasco che stava facendo il più possibile per aumentare la distanza tra lui e il suo compagno cominciarono a deteriorarsi. E neanche le safetycar aiutò il necessario.

Così provai a nascondere la mia delusione per Charles e mi concentrai sul primo posto di Carlos, quest'ultimo che aveva condotto una gara senza errori riuscendo ad aiutare perfino il ricciolino della McLaren.

E vedere sul podio Lando dopo il nostro ultimo discorso non ebbe assolutamente prezzo, i due ex compagni di scuderia che sorridevano tantissimo mentre lo spagnolo sembrava assolutamente estasiato.

E i suoi occhi brillavano, brillavano talmente tanto da arrivare fino a me, a parecchie ore di distanza da quel Gran Premio.

Aspettai un bel po' prima di mandare un messaggio a Lando, quest'ultimo che mi videochiamava con il trofeo in mano e io che sorridevo alla sua vista.

Gocce d'estate[C.L]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz