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Sto portando a termine gli ultimi preparativi, faccio una passeggiata per assicurarmi che tutto sia come dev'essere.
La sorpresa inizia con una serie di bigliettini numerati, che Simone dovrà leggere in ordine.
Sono tutti nascosti nei luoghi più improbabili, come una specie di caccia al tesoro.
Ognuno riporta un messaggio diverso, delle parole mai condivise con lui.
Per il resto temo dobbiate aspettare, perché mi hanno comunicato l'arrivo di Simone in
sala relax.
<<Questa situazione mi sta mettendo molto alla prova e non finirà molto bene, già lo so.>> afferma ridendo un poco, contagia anche me.
<< È arrivato il momento di parlarti a cuore aperto. Vai alla ricerca del bigliettino numero due.>> l'ansia comincia ad aumentare.

<<Eccolo, quanto sono forte. Mi sento sempre un po' più bella se ci sei tu, con me.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo.>> non può negarlo, ha già gli occhi lucidi e forse è buon segno?

<<Con te non ho mai dovuto fingere, sono sempre stata me stessa. Mi sono aperta, non accadeva da tempo, ma è stato naturale, come se, già al primo sguardo, avessi capito che il mio posto nel mondo fosse proprio lì, accanto a te.>> e poi continua con il bigliettino numero tre.

<< Sai, continuo a parlare di te.>>

<È il problema di chi si è trovato bene con una persona: poi ne vuole ancora. E io ti voglio ancora.> > legge tutti e dodici i bigliettini nascosti.

<<Siamo solo due stupidi che sotto sotto si vogliono ancora bene, ma nessuno dei due sa come dirlo all'altro.>> Simone è completamente in lacrime ed io con lui. Poi riesce a trovare l'ultimo.

<‹Non è orgoglio, il nostro.
Siamo solo scemi.
Ci pensiamo e non diciamo una parola. Tu lo sai che io lo so, e viceversa. Ma anche oggi non succederà nulla, vero?>> si accascia a terra, con il viso tra le mani e vorrei tanto raggiungerlo per stringermi forte a lui. Ma la sorpresa è appena cominciata.

<< Alle diciannove in palestra, sto arrivando
Soleil. Sempre se mi stai guardando.>>

Per la seconda parte della sorpresa, ho pensato a ricreare un momento speciale condiviso insieme.
Non troppo recente però, uno dei primi in assoluto.
E mi è venuta in mente la coreografia che non riuscivamo a terminare, per colpa mia. Perché dovevamo sembrare innamorati ed io lo ero inconsapevolmente.
Quella canzone è ancora molto importante per noi, quindi ho provato a rimontare la scena.

Same bed but it feels just a little bit bigger now
Our song on the radio but it don't sound the same
When our friends talk about you, all it does is just tear me down
'Cause my heart breaks a little when I hear your name

<<No basta, tu sei completamente pazza io non reggo più.> > come previsto Simone arriva in palestra, alle diciannove. Ormai piange a dirotto e stavolta lo rincorro e lo abbraccio forte come non ho fatto mai.
Rimaniamo stretti l'uno all'altro fino alla fine della canzone.

It all just sounds like ooh, ooh, ooh, hoo
Mm, too young, too dumb to realize
That I should have bought you flowers
And held your hand
Should have gave you all my hours
When I had the chance
Take you to every party 'cause all you wanted to do was dance
Now my baby's dancing
But she's dancing with another man
My pride, my ego, my needs, and my selfish ways
Caused a good strong woman like you to walk out my life
Now I never, never get to clean up the mess I made, oh
And that haunts me every time I close my eyes
It all just sounds like ooh, ooh, ooh, hoo
Mm, too young, too dumb to realize
That I should have bought you flowers
And held your hand
Should have gave you all my hours
When I had the chance
Take you to every party 'cause all you wanted to do was dance
Now my baby's dancing
But she's dancing with another man
Although it hurts
I'll be the first to say that
I was wrong Oh,
I know I'm probably much too late
To try and apologize for my mistakes
But I just want you to know
I hope he buys you flowers
I hope he holds your hand
Give you all his hours
When he has the chance
Take you to every party
Cause I remember how much you loved to
dance
Do all the things I should have done
When I was your man
Do all the things I should have done
When I was your man

<‹ Dimmi che hai finito, Soleil ti prego dimmi che non c'è più nient'altro, mi scoppia la testa.>>
C'è dell'altro in realtà, un barattolo riempito con piccoli ricordi della nostra relazione. Ci sono tanti fogli colorati con aneddoti, frasi dolcemente appuntate dalla sottoscritta,
piccoli oggetti conservati...
<<C'è questo, ma non sei obbligato ad aprirlo adesso se non te la senti.>> lo rassicuro spostandogli i ricciolini dalla faccia.
<<Perché tutto questo? Perché..>>
<< Perché ti amo e non sono mai riuscita a dimostrartelo. Stavolta ho fatto uno sforzo. Te lo meriti Simone, è un po' che ti vedo giù e non riesco più a stare bene neanche io.>>
<‹Ti hanno raccontato tutto, vero?>>
<<Sì e menomale, perché mi hai tenuto all'oscuro di tutto?>>
‹Non volevo essere un peso. Però ora non voglio parlarne. Piuttosto hai sbagliato giusto qualcosina in ciò che hai scritto...› > mi dice stringendomi ancora e guardandomi come nessuno ha mai fatto.
<<Cosa?>>
<<Come prima cosa, io non ti voglio bene. Io ti amo da morire. Come seconda cosa, sta per succedere qualcosa invece....>>
Simone si china su di me con i nostri visi che si sfiorano, e la sua bocca che cerca la mia. Quando mi trova, mi sfugge un sospiro.
Le mie labbra lo invitano ad approfondire il bacio, mentre abbandonati uno nelle braccia dell'altra ci ritagliamo un pezzo solo nostro, in cui nessuno può entrare.
<<Non dovevi dimostrarmi niente Sole, io già ti amo a prescindere. Così vulnerabile come sei.>>
<< E anche poco quello che ho fatto, in realtà.>>

<< Ora non hai più scampo, comunque sia. Tu mi sei mancata da impazzire, non posso mica lasciarti andare.>>

Spazio autrice:

capitolo un po' più lungo del solito ma spero sia di vostro piacere,se volete mettete una stellina💘💘

soprattutto con te || simone galluzzo Where stories live. Discover now