0007000

9 0 0
                                    

TW⚠️(sangue, autolesionismo)

Nina quel giorno andó a vedere l'appartamento , non era lontano dal luogo di lavoro fortunatamente, il proprietario sembrava gentile e disponibile. Non era molto grande, appena si entrava si passava subito al divano , con la tv, sulla sinistra vi era la cucina separata da un muro, ma senza una porta, poi di fronte alla porta d'ingresso vi era una vetrata che faceva vedere il panorama al di fuori, sulla destra del divano vi era un piccolo corridoio con due porte una di fronte all'altra, a destra la camera da letto, a sinistra il bagno. Era già ammobiliata e l'affitto era abbastanza sostenibile, il primo mese 350$ mentre dal secondo in poi 400$, la ragazza accettó subito firmando le varie carte, era davvero soddisfatta.
William intanto era tornato a casa per prendere altre scartoffie riguardanti il ristorante, e casualmente gli cadde l'occhio su una strana cosa arancione che sporgeva leggermente da sotto un mobile, si abbassò per prenderlo, ed era un flacone di stabilizzanti dell'umore che ovviamente non erano suoi, e non potevano che essere della corvina, dato che nessun altro era stato in casa sua a parte loro due, il ragazzo rimase deluso, perché non gliene aveva parlato? Eppure lui gli aveva raccontato molte cose, non riusciva a farsene capace.
Nina tornò a casa con un sorriso a 32 denti, non vedeva l'ora di dire a William della casa, ma appena lo vide com un espressione seria e il suo flacone tra le mani, il suo sorriso svaní nel nulla e disse balbettando: d.d.dove l'hai preso?
William: è tuo?
Nina: ti ho fatto una domanda Afton rispondimi
William: anche io .
Nina: si, ridammelo.
William alzó la mano per impedire alla ragazza di prendere il flacone dato che si era avvicinata e disse: prendi queste cosa Nina?
Era una delle primissime ed uniche volte che la chiamava per nome, e non luv, ma la ragazza in quel momento non ci fece caso limitandosi a non rispondere
William: rispondimi Nina ti prego.
Nina: dovrei, ma non le prendo.
William: e perché dovresti?
Nina: per il mio disturbo mentale, anni fa ho avuto la mia diagnosi di disturbo borderline di personalità.
William: e per quale motivo non me ne hai mai parlato? Pensavo ti sentissi a tuo agio come io mi sento a mio agio con te, ti ho raccontato tante cose, tra cui il mio rapporto con Henry .
Nina: perché non sento che sia una cosa che mi appartiene.
William: c'è altro?
Nina: non è vero che non bevo, anzi sono un ex alcolista che è stata in una comunità di merda dove mi hanno costretta a prendere queste cose che dovevano farmi stare meglio, ma in realtà mi facevano sentire sempre di più un mostro manipolatore, e quando sono uscita ho smesso di prenderle perché odiavo e odio sentirmi sotto il controllo di qualcosa dopo l alcool.
William: tu pensavi davvero che ti avrei giudicata?
Nina: piú che giudicata avevo paura che perdessi la stima nei miei confronti.
William: allora tu di me non hai capito proprio niente.
William gettó il flacone sul pavimento e nervoso andó via da lì per evitare altre conseguenze, non aveva piú voglia nemmeno di guardarla in faccia.
La ragazza era distrutta nuovamente, sapeva che non avrebbe dovuto affezionarsi a qualcuno dopo Garret, ora si sentiva nuovamente uno schifo, vuota, inutile, non solo lui era stato sempre cosi gentile le aveva dato un tetto sotto cui stare, cibo, un letto, e lei si era comportato cosi, andò nella sua stanza per raccogliere le sue cose cercando di distrarsi, ma le cose non migliorarono affatto, anzi , per puro caso ritrovò le sue vecchie lamette, ormai era da quando aveva conosciuto Willian che non si faceva piú del male, ma ora la tentazione era troppo forte, si sedette sul letto, fece un sospiro profondo, con le lacrime agli occhi, iniziò ad incidere dei tagli sulla sua palle, precisamente in verticale, cercando di non andare troppo in profondità, non le faceva male, la faceva sentire bene vedere quel sangue scorrere, sentiva di meritarlo, ne era sicura. Dopo essersene incisi circa 5 belli grossi decise si disinfettarsi, pulire il poco sangue che era finito sul pavimento, e continuó le valigie.
Nina si era trasferita ormai, William ormai dal vederlo tutti i giorni era passata al non vederlo piu, aveva provato a scrivergli vari messaggi e a chiamarlo, ma mai nessuna risposta, era scomparso, al lavoro non si muoveva dal suo studio e quando bussava mon riceveva risposte, inutile dire che questo l'aveva distrutta, stava quasi di nuovo per cedere all'alcool, con i tagli ci stava andando giu più pesante, non mangiava praticamente più, non parlava neanche più con la sua amica Clara, che era visibilmente preoccupata per lei, non rispondeva male neanche più ad Ian che continuava a darle fastidio, non rispondeva alle chiamate dei suoi genitori,ormai per lei nulla aveva più senso solo che come tempo fa, non aveva il coraggio di farla finita.
Ian un giorno dei tanti monotoni e abbastanza morti da Feeddys seguì Nina in magazzino senza farsi vedere, e chiuse la porta dietro di se.
Nina si giró di scatto e disse: oh Ian, mi hai fatto prendere un colpo, che ci fai qui?
Ian: che domande dolcezza, sono venuto a farti compagnia.
Nina: non ne ho bisogno, tantomeno della tua.
Ian la bloccó appoggiando le braccia al muro e disse: ma come tesoro, sei sempre sola ultimamente, vuoi ingannarmi dicendo che non ti senti sola?
Nina: fammi uscire da qui, ti assicuro che sto bene.
Ian: non cosi in fretta, ci sono andato con calma con te, ti ho solamente guardata e ogni tanto qualche battutina innocente, ma ora credo sia il momento di ammettere che ti piaccio.
Nina: tu? Piacermi? Credo che tu viva in un altro universo Hook , lasciami andare.
Ian: eh no,  forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma tu mi piaci e non poco, quindi vorrei che accettassi di uscire con me per conoscerci.
Nina: neanche per sogno sfigato, levati dalle palle fammi un favore.
Ian seccato le tiró uno schiaffo e disse; come ti permetti troietta? Nessuna ragazza mi resiste.
Nina: erano tutte cieche evidentemente.
Ian le diede un altro schiaffo per poi prenderla per il collo con una mano, e l'altra la mise sul suo fianco iniziando a toccarla.
Nina con un filo di voce disse: b.basta lurido bastardo, aiuto!
La ragazza cercó di liberarsi ma invano, quando ad um certo punto arrivó in testa ad Ian un secchio di vernice mezzo vuoto facendolo svenire, e facendo cadere la ragazza dopo di lui ancora attaccata al muro mentre si teneva il collo; guardó su e vide un ragazzo alto, il suo ragazzo alto, che le tese la mano per aiutarla a rimettersi in piedi e successivamente stringerla forte a se, lei si sciolse e pianse tra le sue braccia.
William: sta tranquilla, è tutto finito ora. Ti ha....?
Nina: n.no, stava per farlo peró, ho avuto paura William, tanta.
William: ora ci sono io qui con te, quel bastardo non ti toccherà più.
Nina: e come fai ad esserne sicuro.
William: beh, perché non lascerá questo magazzino da vivo luv.
Nina: vuoi ucciderlo?
William: non posso lasciarlo andare, ovvio, e se non ti dispiace vorrei cominciare ora, se non vuoi guardare, vai nello sgabuzzino, ti chiamerò quando avró finito.
Nina: scherzi? Voglio vedere eccome, il bastardo voglio vederlo patire con i miei occhi.
William si staccó e le sorrise, con uno sguardo diverso dal solito, quasi malato; vide che Ian era ancora vivo e così quando ebbe ripreso i sensi da poco, cominció ad accoltellarlo molto volte, in varie parti del corpo, il sangue schizzava dovunque, sul pavimento, sul muro, sul carnefice e sulla spettatrice.  Decise di farlo a pezzi, tagliando tutti e 4 gli arti e la testa, metterlo in una busta della spazzatura da portare nel trita rifiuti successivamente.
William era laminato di sangue, e questo lo rendeva sia inquietante sia affascinante, Nina aveva visto tutta la scena, e senza pensarci troppo, andó da lui e si avventó sulle sue labbra coinvolgendolo in un bacio che desiderava da molto tempo, e per come l'aveva presa lui , lo desiderava allo stesso modo. La strinse a se per i fianchi, lei lo teneva stretto con le mani sulle guance, appena si staccarono si sorrisero ed unirono le loro fronti durante un ennesimo abbraccio.

In Another LifeNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ