«Conosco tutti i tuoi amici Dam, perché non me lo vuoi dire!» esclamai urtata.

Si portò una mano sulla fronte sospirando, «Non farmi perdere tempo, non li conosci.»

"Bene."

Mi spostai di lato, cercando la giusta misura per far aprire la porta a Damon e farlo uscire.

"Se non me lo vuoi dire tu, lo scoprirò da sola".

Damon richiuse la porta dietro di sé e mi affacciai dalla finestra accanto all'ingresso, per vedere con chi parlasse.

Si avvicinò alla fontana e appena si sedette sul bordo, due persone sbucarono da dietro la siepe. Erano un ragazzo e una ragazza con delle maschere nere sul viso, che richiamarono Damon che sussultò spaventato.

I ragazzi dovevano essere molto arrabbiati, vedendo la fronte corrugata della ragazza e l'espressione seria del ragazzo.

La ragazza iniziò a parlare e a gesticolare a raffica, portando Damon ad alzarsi. 

"Stanno litigando?"

 Il mio pensiero venne confermato quando la ragazza gli schioccò uno schiaffo nel viso, mentre il ragazzo gli tirò un pugno nello stomaco.

 "Oddio".

 Un sospiro spaventato mi uscì dalla bocca e non esitai nemmeno un secondo a uscire dalla porta. 

«Voi due! Uscite immediatamente da qui!» urlai avvicinandomi pericolosamente a loro. Potevano benissimo spezzarmi in due ma non mi importava, stavano picchiando mio fratello e in qualche modo dovevo intervenire. 

I due ragazzi si bloccarono, Damon mi rivolse un'espressione preoccupata come per dire che ero nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Si girarono lentamente verso di me, erano irriconoscibili grazie alle maschere e alla loro vestizione completamente nera; l'unica cosa che si vedeva erano gli occhi, molto simili.

 "Saranno fratelli?" mi chiesi, e mi bloccai davanti a loro, dicendo con tono deciso, «Se non ve ne andate immediatamente chiamo la sicurezza!»

La ragazza scoppia a ridere, estraendo un walkie-talkie dalla tasca della sua felpa nera. «Di solito tutti hanno paura della sicurezza, perché loro no?» sussurrai fra me e me.

«Quale sicurezza?» domandò a sua volta. «Sono i walkie-talkie delle nostre sicurezze», le risposi seccata.

Mi paralizzai guardando Damon spaventata e arrabbiata, e il ragazzo commentò ridendo, «Oh no! Ora come fanno i fratelli Harrison senza la sicurezza?»

Passai lo sguardo dal ragazzo alla ragazza, stringendo i pugni lungo i fianchi arrabbiata, e dissi con un tono di voce alto, «Chiamerò la sicurezza interna allora!» Feci per girarmi, ma il suono di una pistola caricata mi fece bloccare e alzare le mani in alto.

«Allontanati da qui e farò saltare in aria prima te e poi il tuo dolce fratellino!» esclamò il ragazzo, mentre puntava la pistola contro di me e la sua voce si alzava di tonalità.

La gola si seccò e il labbro inferiore iniziò a tremare per la paura. Mi girai lentamente, e vidi l'espressione terrorizzata di mio fratello, lo guardai delusa, non aspettandomi questo comportamento da suoi "amici", che ci hanno minacciato puntandoci una pistola.

«Adesso portateci nello studio di vostro padre!» esclamò la ragazza avvicinandosi a me dandomi una leggera spinta per farmi camminare, mentre il metallo freddo della pistola stava appoggiato sulla mia schiena scoperta dal vestito.

Il ragazzo afferrò per l'avambraccio mio fratello e presero a camminare davanti a me e la ragazza, «Cosa volete?» sussurrai, spaventata, con un tono di voce sempre più basso.

Wicked GameWhere stories live. Discover now