9. Tornare a casa e Tesoro Proibito

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"Perché non dovrei? Sei sempre stata sincera su ciò che volevi"

"Quindi non mi odi?" domandai istintivamente.

"No" rispose, indietreggiando col collo come se avessi detto qualcosa di stupido. "Ovviamente non ti nascondo che ci starò male, ma non ti odio...È praticamente impossibile odiarti".
Mi venne voglia di abbracciarlo e lo feci, stringendolo forte. Gli ero grata non solo per le belle parole, ma perché mi aveva mostrato che parlando si poteva risolvere tutto senza dover per forza litigare e, per il mio trascorso di vita, non ero per niente abituata. Aveva smosso qualcosa di forte in me, nella Arya bambina soprattutto.

"Ti dispiace se vado a farmi un giro per schiarirmi le idee?" domandai, asciugando gli occhi leggermente umidi.

"Mi trovi qui" disse, battendo una mano sul letto.

Mi alzai, indossai la mia vestaglia di seta rosa ed uscii dalla stanza. Appena rialzai la maniglia cacciai un sospiro di sollievo sentendomi leggera. Ci ero riuscita. Avevo chiuso la mia prima frequentazione senza creare drammi. Presi il cellulare e decisi di chiamare Claire per aggiornarla, sarebbe sicuramente stata fiera di me, anche se a lei Shawn piaceva proprio perché lo considerava un ragazzo perfetto, a modo, dolce e premuroso. E lo era, ma le sue premure non erano destinate a me.
Mentre passeggiavo senza meta nei corridoi dell'albergo, il rumore di una porta che si apriva alle mie spalle catturò la mia attenzione.
Mi girai di scatto e vidi due figure in accappatoio.

"Oh, no. Claire, ti prego rispondi" bisbigliai tra i denti.
Erano Camille ed Harry; avevano i capelli bagnati, probabilmente erano stati in piscina.
Purtroppo si accorsero della mia presenza e mi salutarono, Camille lo fece con l'entusiasmo di un pubblico che aveva pagato per uno spettacolo banale.

Scossi la mano in risposta, mentre con l'altra continuavo a premere il telefono vicino l'orecchio nella speranza di essere salvata dalla mia migliore amica. Fortunatamente i due rientrarono senza aggiungere altro e potei attaccare.

"Mannaggia a te, Claire" la maledii. Provai una seconda volta, ma nulla e così decisi di continuare la mia passeggiata senza meta.

"Stone, aspetta!". Mi girai e vidi Harry camminare a passo svelto verso di me. Si era vestito con una t-shirt nera e una classica tuta che usava come pigiama, i capelli però erano ancora bagnati.

"Harry" risposi sorpresa. "È successo qualcosa?"

"No, è che..." disse, spostando lo sguardo da me al pavimento mentre si avvicinava.

"Cosa?" chiesi curiosa. Il suo petto si gonfiò e una volta avvicinatosi lentamente, forse troppo per la mia salute mentale, tornò a guardarmi.

"Volevo farti i complimenti per l'esibizione, ma non c'è stato modo"

"Oh" reagii incredula. "C-certo, grazie. In realtà anch'io ti ero venuta a cercare dopo la tua"

"Davvero?"

"Sì, ma ho visto che eri impegnato e sono andata via" aggiunsi, indicando inconsciamente la sua stanza con lo sguardo. Ci fu un attimo di silenzio in cu Harry sembrava riflettere e arrivò a mimare una "o" con le labbra.

"Guarda che non devi scappare quando c'è Camille"

"Lei è ancora accusata di qualcosa di molto grave per me" ribattei. Harry distolse lo sguardo per qualche istante.

"Giusto, hai ragione"

"Già" dissi, serrando le labbra.

"Ti è piaciuta la canzone?" chiese d'un tratto. Drizzai la schiena, era da tanto che non ci confrontavamo sui nostri brani.

Green 2Where stories live. Discover now