🌷- Capitolo 24.

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⚠️⚠️ATTENZIONE
MESSAGGIO
IMPORTANTISSIMO⚠️⚠️

So benissimo che il capitolo 24 l'avevo già pubblicato, ma scrivendo il 25 mi sono resa conto di quanto ciò che avevo scritto fosse più adatto come continuo del capitolo precedente (cioè il 24). Uno dei motivi principali per cui ci metto così tanto a scrivere è anche questo in fondo, non solo perché sono una maniaca proprio dell'ordine e del perfezionismo, ma soprattutto perché cerco sempre di evitare inconvenienti del genere, ma sono umana anch'io ed a volte può capitare, sono certa che comprenderete anche se non è successo nulla di grave ovviamente, però ci tenevo ad essere comunque chiara circa i cambiamenti attuati.
Per chi avesse già letto il capitolo 24 trovate il continuo al di sotto dei tre soliti asterischi (questi tre "***" per intenderci) che fanno da separatori, per chi invece ancora non l'avesse letto o per chi verrà in fututo a leggere, vi auguro una buona lettura!
Scusatemi tantissimo!
🙏🏻💓

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Fin dalla prima volta che aveva messo piede ad Amici, Aurora aveva capito che tutto ciò che già sapeva su quei ragazzi che aveva sempre visto in versione miniaturizzata nella sua televisione- stile Mike Tivù ne "La Fabbrica Di Cioccolato"- in realtà non era abbastanza come poteva sembrare.

E lo aveva capito fin dai primi passi in sala relax, fin dal primo gradino sul quale aveva messo piede per poter salire fino in cima alla scalinata dove l'attendeva il giardino della casetta, fin dalla prima notte insonne passata a rigirarsi come un kebab sul suo spiedo sotto le coperte nella cameretta gialla, alla ricerca di una posizione comoda nella quale poter finalmente dormire sonni tranquilli.

Esistevano in realtà tantissime cose, piccoli particolari che sfuggivano alle telecamere ed ai telespettatori, tanti tratti della personalità di quei ragazzi che non si riescono a conoscere bene fino in fondo solo con una puntata di daytime di 30 minuti al giorno o una di 3 ore la Domenica.
Non importa quanto possiamo esservi appassionati, quanto possiamo seguirli per la loro musica, la loro danza o la loro arte in generale, quante volte possiamo guardare e riguardare ogni singola puntata del pomeridiano, del daytime o del futuro serale finendo per credere di sapere tutto di loro che per mesi ci tengono compagnia nei lunghi e freddi pomeriggi invernali.
E questo accade ovviamente perché nessuno gradirebbe spiattellare i propri segreti più intimi e profondi come nulla fosse davanti alle telecamere, ma neanche alla gente che ti circonda per quanto ormai la si consideri come una famiglia, si preferisce piuttosto tenerlo custodito gelosamente nella propria mente, lontano da occhi indiscreti, persino da quelli di coloro che quelle giornate le vive insieme a te e di chi dice di conoscerti come le proprie tasche.
Questa almeno era una consapevolezza che aveva maturato in quegli ultimi secondi della sua esistenza seduta sempre nello stesso angolo della palestra dove l'avevamo lasciata nel capitolo precedente, un pensiero nato da tre semplici parole che avevano cambiato completamente la prospettiva di Aurora sia sugli amici che fino a poco prima credeva di conoscere in ogni loro piccola sfaccettatura sia sul mondo che girava intorno a lei all'interno di quel programma televisivo, il quale infondo era totalmente diverso rispetto a come l'aveva vissuto fino ad allora. E forse- proprio perchè nulla è come sembra- avrebbe dovuto incominciare a guardare quello stesso vissuto da un'altra prospettiva, una tutta nuova, in cui lei non ricopriva più il semplice ruolo di amica in quello che fino a qualche minuto prima non nient'altro se non un semplice e chiaro rapporto di sola amicizia, dove non c'erano apparentemente segreti ed ogni sentimento o emozioni provate erano sempre state tutte condivise e mostrate alla luce del sole.
Almeno per lei.
Perchè per Nicolò non era mai stato così, non l'aveva mai vista così da quanto stava apprendendo, e quelle parole continuarono a risuonarle nel cervello ininterrottamente per un pó nel mentre che Aurora cercava di elaborarle, analizzando consonante per consonante e vocale per vocale, smembrando la frase per poi ricomporla pezzo dopo pezzo, come fossero coppie di molecole che tengono collegati i filamenti del DNA.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Där berättelser lever. Upptäck nu