🌷- Capitolo 9.

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Aurora aprì la porta e sorrise all'uomo che se ne stava seduto su una sedia dietro il plexiglass, continuando comunque a pregare dentro di sé. Nonostante la sicurezza apparente infatti- come già detto in precedenza- dentro di lei si stava scatenando l'inferno!
Rudy sembrava tranquillo ad essere sinceri, sorrideva a sua volta e sembrava anche felice di vederla lì, ma dentro di sé la cantante continuava a dirsi di non abbassare la guardia, perché non si poteva mai sapere cosa avesse in serbo per lei.
"Buongiorno!" esclamò a quel punto, portandosi al centro della stanza. "Tutto bene?"
"Tutto benissimo, tu come stai?" chiese il professore senza smettere nemmeno per un secondo di sorriderle.
"Bene, bene." gli rispose semplicemente. Non sapeva sinceramente che altro dirgli d'altronde. Non sapeva se poteva sedersi o se rimanere in piedi, non sapeva nulla! L'unica cosa di cui era certa era che il cuore le stava per esplodere per l'ansia.
"Allora, innanzitutto ti prego rilassati, siediti, bevi un pó d'acqua, non devi assolutamente preoccuparti." rise il professore vedendola probabilmente tesa fino alla punta dei capelli. "Anzi, se può farti stare tranquilla ti dico che stiamo per parlare solo di cose belle!" aggiunse nel mentre che Aurora prendeva posto sul primo sgabello trovato lì in mezzo, esattamente come l'aveva invitata a fare pochi secondi prima. La tachicardia sembrò finalmente trovare una fine e la mente divenne più leggera. Fu come se una gru le avesse appena alzato un macigno di dosso, che le schiacciava il petto impedendole di respirare. E la grande boccata d'aria che prese subito dopo fu la dimostrazione del fatto che avesse smesso di respirare veramente. Era bellissimo sentirsi finalmente così sollevata!
"Menomale dai, di cosa si tratta?" chiese poi incuriosita.
"Parliamo di inediti." annunciò Rudy. E in quel momento la gru mollò completamente la presa ed il masso la schiacciò definitivamente al suolo.

Gli inediti.

Era decisamente l'ultimo argomento del quale Aurora volesse parlare con Rudy in quel preciso istante, ma in realtà in generale, anche se era consapevole che prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Non poteva scappare, non in un programma che verteva soprattutto su questo. Perché okay saper cantare, okay sapersi destreggiare sulla discografia italiana, inglese o di qualsiasi altra lingua. Ma in realtà poi la cosa più importante di tutte era poter far conoscere la propria identità, farsi conoscere dal pubblico- e eventualmente anche alle case discografiche- come gli artisti che avrebbero potuto essere essere un giorno, magari, dopo tanto impegno e studio. E quale modo migliore se non attraverso un inedito? Ognuno dei suoi compagni ne aveva almeno uno, ed erano tutti bellissimi soprattutto perché chiunque li ascoltasse riusciva a riconoscerli in ognuno di essi. C'era Wax in Turista Per Sempre, così come c'era Niveo in Scarabocchi e Aaron in Universale.
E poi c'era lei, che non aveva né un inedito, né un'identità ancora ben definita. La sua situazione era un totale disastro.

"Va bene." annuì Aurora, invitandolo ad andare avanti con il suo discorso.
"Quando ti sei presentata ai casting non ne hai portato nemmeno uno." disse lui. "Non è strana come cosa, succede che i ragazzi si presentino con solo delle cover, più che altro mi interessa sapere come mai." chiese poi, facendosi improvvisamente più serioso, attendendo da lei una risposta che potesse soddisfare la sua curiosità più che legittima.
"

Non c'è un motivo vero e proprio." gli rispose senza troppi giri di parole. "Semplicemente non sono riuscita a completarne nemmeno una. Butto sempre giù tante idee ma poi queste rimangono sulle pagine del mio diario, senza trovare mai un senso logico."
"E perché non provi a dargli un senso?"
"Non lo so, non ci ho mai pensato..." mormorò, ripensando alle mille pagine scritte, alle frasi impresse nero su bianco ed ai suoi scarsi tentativi di trasformarli in una canzone. Forse il problema principale è che aveva fin troppe idee, ma nessuna poi riusciva mai a convincerla fino in fondo. C'era sempre qualcosa che non andava, qualcosa che non le piaceva ed ogni volta finiva per modificare così tanto le singole parole da stravolgerla completamente, così tanto da non piacerle più e dover ricominciare da capo. Era un circolo vizioso che si ripeteva sempre nello stesso identico ordine, fino a stancarsi definitivamente ed arrendersi, lasciando il lavoro incompleto.
Rudy non sembrava particolarmente convinto di quella sua risposta, ma non le disse nulla. Piuttosto decise di andare avanti con la loro conversazione.
"Allora questa settimana ti chiedo di pensarci bene invece." le disse. "Perché nella prossima puntata dovrete presentare i nuovi inediti, ed anche se sei entrata da poco non voglio che tu perda questa occasione." spiegò alla sua allieva che nel frattempo sentì che il cuore perse un battito. La gara inediti si sarebbe tenuta ad una sola settimana di distanza, questo significava che-
"Ho una sola settimana per creare il mio primo inedito?" chiese sconvolta, con gli occhi ormai fuori dalle orbite. Sentiva di star per svenire al solo pensiero.
"Lo so che è poco tempo, però consideralo un test." le rispose Rudy, facendo un sorrisetto furbo che non le piacque per niente. "Tanti grandi artisti hanno creato tante belle canzoni anche in meno tempo, perciò ho grandi aspettative su di te e soprattutto pretendo tanto perché sei entrata più tardi rispetto a tutti gli altri." le spiegò incrociando le braccia al petto. "Stiamo per avvicinarci al serale d'altronde, ed io voglio portare li con me una bella squadra, forte e compatta. Per questo ti sto mettendo alla prova, ma anche perché so che ce la farai di sicuro, ho molta fiducia in te."
Aurora sorrise per quell'ultimo commento, era contenta che il suo professore credesse così tanto nelle sue potenzialità. Ma anche con tutta la fiducia del mondo, ed anche ritenendola un'artista, era sicurissima che non ci sarebbe mai riuscita. Insomma, che si aspettava? Che il testo le apparisse per magia o in sogno come un Paul McCartney qualsiasi quando compose Yesterday? Di sicuro poteva scordarsi un capolavoro simile, se era ciò che si aspettava da lei!
"Va bene, inizierò subito a lavorarci."
"Ecco, magari fai dopo le lezioni, perché anche quelle sono importanti eh!" ridacchiò lui credendo forse di essere spiritoso- o che l'idea che avesse già mille cose da fare oltre che quel nuovo compito potesse consolarla non si sa come- e la cantante lo seguì a ruota, anche se si poteva vedere da lontano un miglio che la sua fosse più una risatina nervosa, di quelle che fai quando sei sotto stress per cercare di alleviare un pó le emozioni negative. Perché ridere dicono che faccia bene. Ecco. Tutto si sentiva Aurora in quel momento tranne che bene come voleva far credere.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα