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Corsi immediatamente a casa Cullen, uscendo dalla finestra. Ci mettei poco meno di un minuto, e appena sotto casa aprii la porta con violenza e mi precipitai in camera di Edward, spalancando la porta e facendola sbattere contro il muro.
"Sei proprio un cretino!" Gli urlai. Lui, che stava leggendo un libro, sobbalzò sulla sua sedia a dondolo. "Ma che ti prende?" Mi chiese alzandosi. Io tirai fuori dalla tasca il mio telefonino e gli mostrai la foto in cui era ritratto il computer di Bella con la ricerca che stava conducendo.
"Che le hai detto?!" Continuai accusandolo. Lui non rispose. "Edward. Che cosa hai detto a mia sorella?!" Gridai. Il ragazzo teneva lo sguardo fisso su quella fotografia, come se ci fosse raffigurata una sua immagine e stesse cercando di individuarne i difetti.
"Deve averlo intuito" Spiegò in modo troppo vago per i miei gusti.
"Cosa vuol dire che lo ha intuito?!" Continuai arrabbiata.
"Ma...non lo so. L'altro giorno quando l'ho accompagnata a mangiare a Port Angeles  e mi chiese perchè non mangiavo, gli ho detto che ho una dieta speciale, nulla di più." Disse. Ma io sapevo che c'era qualcosa di più.
"Edward. O me lo dici o lo scopro da sola" Minacciai. Lui emise un piccolo sbuffo in segno di sconfitta.
"Le ho detto che so leggere i penseri delle persone"
"Le hai detto che sai leggere i pensieri delle persone!!??"
"Non pensavo che mi avrebbe creduto!" Si giustificò. Intanto la nostra discussione aveva attirato l'attenzione di tutta la famiglia, che infatti si precipitò dietro di noi per ascoltare meglio.
"Poi anche l'incidente...qualsiasi persona sarebbe arrivata ad avere delle curiosità dopo tutti quegli stani eventi..." Riflettei io ad alta voce. Mi girai verso Carlisle, che stava ascoltando come tutti gli altri.
"Che cosa facciamo?" Chiesi. Lui scosse la testa e abbassò lo sguardo. Io mi passai due mani sulla faccia, come per lavarmi via tutta quella situazione.
"Stai facendo solo casini con Bella. Per me questa storia è tua responsabilità" Dissi, per poi aprirmi un varco tra i Cullen e raggiungere il piano di sotto, dove c'era l'uscita.
Però, mentre scendevo le scale con passo deciso, Edward mi afferrò la spalla, obbligandomi a girarmi.
"Scusa" Disse solo.
"Scusa?" Io scossi la testa sorridendo "Tu non sai come è fatta mia sorella" E detto ciò, me ne andai definitivamente sbattendo la porta.
Andai nella foresta e iniziai a tirare pugni agli alberi per sfogarmi. Tirai urla liberatorie, corsi a più non posso e spaccai delle rocce. Fino a che arrivai sull'orlo di un piccolo burrone, il quale ai piedi scorreva un fiumiciattolo che divideva il territorio dei Cullen e quello dei Quileute. Appena arrivai, dagli alberi spuntò qualcosa, o meglio qualcuno. Era un lupo gigante dal manto color bronzo. Era Jacob.
"Jacke?" Sussurrai. "Sei tu, vero?" Chiaramente il lupo non rispose, ma capii lo stesso che fosse lui.
Ridacchiai. "Sta tranquillo, non ho intenzione di entrare nel vostro territorio. Non è proprio un bel momento per farmi sbranare" Dopo quella frase, entrai nella sua mente, per capire meglio cosa volevano dire le sue espressioni.
"Ho avuto una serata abbastana difficile e sconfinare è l'ultima delle mie idee, fidati" Non so bene perchè, però sentivo che dovevo parlare con lui. Ne avevo bisogno.
"Sai...quando qualcuno scopre qualcosa che avresti voluto tenere per te? Hai presente?" Sorrisi. "Be', probabilmente no, ma mi è appena successo e ti assicuro che non è una bella cosa" Guardai un attimo il terreno sotto di me, come per esaminarlo, e poi mi sedetti, lasciando le gambe che penzolavano dal piccolo burrone.
"Ho sbagliato a pensare che la mia vita adesso è perfetta. Non lo è affatto. Intendo...adesso che è arrivata Bella. Ah, e grazie ancora per avermi lasciato andare a La Push" Dissi. Anche il lupo si sedette, sull'altra sponda del confine, e a quel gesto mi scappò in sorriso, e lo interpretai come un 'dimmi di più'.
"Ci sarebbero così tante cose su cui ti dovrei informare, ma forse non ti interessano. E avresti anche ragione" Sbuffai. " Probabilmente non lo sai, e questo non è neanche il momento più giusto per dirtelo, ma quando feci quell'incidente, poco prima dell'impatto, ricordo di aver gridato il tuo nome..." Dicendo quella frase non lo guardai in faccia, ma mi stavo concentrai sullo scorrere violento dell'acqua. Ridacchiai. "Scusa. Non so perchè te l'ho detto. Però adesso mi sento più leggera"
Passarono un paio di secondi di silenzio, poi continuai a parlare.
"Come stanno i ragazzi? E Leah?...Mi mancano un sacco. Salutameli...se puoi" Riflettei. "Mi manca ascoltare le vostre storie, e passare le serate a ballare mentre Billy suona la chitarra" Dalla bocca del lupo uscì una specie di mugolio triste, e io alzai subito lo sguardo, come per confermare che fosse stato veramente lui.
"Non c'è nessun'altro, vero?" Chiesi, lui scosse piano la testa. Perciò mi alzai lentamente, e misi un piede fuori dal confine, anche se di fatto non lo appoggiai da nessuna parte perchè c'erano un po' di metri di distanza dal fiumiciattolo.
"Posso?" Chiesi. Abbassò leggermente il capo, il che interpretai come un sì. Così scesi, arrivando fino alla riva del corso d'acqua, e più mi avvicinavo, più l'aria diventava più calda. Non capivo se fosse uno strano cambio di temperatura o semplicemente il suo corpo. Salii lentamente arrampicandomi su un paio di rocce, poi mi sedetti vicino a lui.
"Se i Cullen lo venissero a scoprire si arrabbierebbero un sacco. Però forse sono un po' meno severi del tuo branco, sai?" Notai. Ero indecisa se poggiare la testa sulla sua 'spalla' o no. Più che altro temevo la sua reazione.
"Il branco mi odia, vero?" Chiesi di punto in bianco. "Più o meno" Disse, nella sua testa. "Immaginavo" Sospirai.
"Ai bambini cosa avete detto?"
"Che abbiamo litigato, come a tutti" Io non risposi.
"E tu? Intendo, mi odi?" Sta volta fu lui a non rispondere. "Io no" Dissi. "Non ho motivo valido per odiarti, se non fosse che siamo nemici naturali" Sospirai.
"Nemmeno io ti odio, se non fosse che siamo nemici naturali..." mormorò alla fine. A quel punto presi coraggio e mi appoggiai a lui. Non reagì male, comunque. Anzi, abbassò un po' il muso, poggiandolo sulla mia testa, come per abbracciarmi. Era veramente caldo, la sua temperatura corporea sarà stata almeno di 50°c, mentre la mia era massimo 3°c.
"Non potremmo essere solo Annie e Jacke, ogni tanto?" Chiesi dopo un po' di silenzio.
"Sai che non è così facile"
"Sì...Lo so. Però mi manchi"

Annabella Swann Cullen -Twilight story- (x Jacob Black)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora