Anno 854
Ormai Marley era in guerra da 4 lunghi anni con una nazione medio-orientale, anche se era in vantaggio, in città si poteva percepire una tensione totale da poter essere tagliata da una spada, tutti erano in allerta, persino i giovani cadetti che aspiravano ad ereditare i giganti appartenenti ai guerrieri, tra cui Il Mascella, il Carro, Il Corazzato, e Il Bestia. La migliore sembrava per ora essere Gabi Braun, cugina del vicecapo Reiner Braun, capelli castani, occhi del medesimo colore, determinata, forte con una grande autostima, chi sembrava farle più concorrenza di altri era Falco Grice tutto il contrario di lei, non si direbbe ma sembrava particolarmente interessato ad ottenere il gigante al posto di Gabi.
Kira era solita osservare gli allenamenti dei guerrieri cadetti, dalla balconata del quartier generale, con Pieck sulla destra e Galliard sulla sinistra. Stare lì non era un lusso che potevano permettersi tutti, lei poteva starci semplicemente perché è stata la ragazza di Reiner Braun per un bel pò di tempo, e si era guadagnata cosi le grazie degli altri membri, nonostante fosse anche una guerriera valida.
Galliard: ti interessa molto vedere come si allenano, non è vero Kira?
Kira: si certo, mi sembra di vedere noi.
Galliard fece spallucce e disse: io ero molto piu in gamba di questi mocciosetti.
Pieck gli diede una gomitata e disse: non vantarti Pokko, tutti iniziano da 0.
Galliard si innervosì, odiava essere chiamato in quel modo.
Kira si fece una risata e continuó a guardare giu dalla balconata.
Pieck; allora Kira, novità?
Kira: novitá? Di che parli?
Pieck: beh, di te e Reiner naturalmente.
Kira si irrigidì e disse: perché dovrei avere novità? Non stiamo piu insieme, neanche ci parliamo tra un po'
Pieck: sai, penso tu abbia notato che il vicecapo sia piu silenzioso e chiuso del solito da quando tra voi è finita , penso ci tenga ancora a te e non poco.
Kira: non nego che ci tenga ancora, anche per me è lo stesso, ma non posso farci nulla, ti prego di non chiedermi piu di lui.
Pieck: d'accordo, mi dispiace.
Kira le accennò un mezzo sorriso, e in quel momento la sua testa si offuscò di pensieri sul passato, finché non si accorse che era ora di andare, salutò tutti e corse via veloce come il vento invernale, era da un pò che stava offrendo compagnia ed aiuto ad un signore all'ospedale che aveva purtroppo perso la memoria, ogni giorno andava li sempre , le faceva piacere, vedeva quell'uomo con un grande potenziale.
Kira arrivò nel giardino dell'ospedale e vide il Signor Kruger seduto sulla solita panchina, e corse a salutarlo.
Sig.Kruger: Signorina Kira, sei venuta anche oggi.
Kira: certo, come potrei mancare.
Sig.Kruger: onestamente non capisco tutto questo interesse per un povero stolto che ha perso la memoria .
Kira: non dica queste cose, lei è una brava persona, e mi fa piacere la sua compagnia.
Sig.Kruger: sei un tesoro, anche a me fa molto piacere, e dimmi, com è andata la tua giornata?
Kira: tutto bene, le solite cose, si parla solo di guerre qua e lá, di attaccare Paradis, sconfiggere i demoni, chi erediterá i giganti....
Sig.Kruger: e non sono cose interessanti?
Kira: si, beh forse, ma sicuramente se non si parla solamente di questo.
Sig.Kruger: beh, non posso biasimarti. Comunque penso sia arrivato il momento di svelarti una cosa, ormai abbiamo raggiunto un buon grado di confidenza.
Kira: mi dica, la ascolto.
Sig.Kruger: in realtà non ho mai perso la memoria, ho finto per essere accolto qui dopo essere scappato dalla mia famiglia violenta, e trovare finalmente un po' di pace, ed ho trovato in compenso anche una ragazza così dolce e premurosa come te.
Kira: oh, mi dispiace molto, peró sono contenta che in realtà si ricordi tutto, immagino sia devastante perdere totalmente ogni ricordo del passato.
Dopo queste parole lo sguardo della mora si incupì e puntò le sue iridi verso il terreno, Il Sig.Kruger se ne accorse e disse: cosa ti turba mia cara?
Kira: niente di importante, sa a volte mi metto a rimuginare sul passato e sulle scelte prese, e fa male.
Sig.Kruger: beh, sai che ti dico, non pentirti mai di ciò che hai fatto in passato, perché se non avessi fatto ciò che hai fatto non saresti ciò che sei ora.
Kira: lei ha ragione, la ringrazio.
Sig.Kruger: prego, e mi raccomando, voglio vedere questi due bei occhi luminosi sempre.
Kira con un sorriso sincero annuì, ed il Signore la seguì sorridendo a sua volta
Era passato del tempo, l'orario di visite era giunto al termine, e quando Kira fece per andarsene, il signor Kruger le diede una lettera da imbucare, dato che lui non aveva modo di farlo

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