06 || Tutta colpa del fottuto e inutile trauma.

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[parole: 20001]


KUROO

Bene bene bene.

Direi che ora è il momento di farvi conoscere la storia dal mio punto di vista.

Sono sicuro che questo cambio di prospettiva vi farà capire molte più cose di quelle che la mia controparte vi ha fatto sapere fino ad ora.

Il mio nome è Kuroo Tetsuro, ma sono certo che tutti voi lettori mi conosciate già più che bene.
A questo punto, direi di lasciare a me stesso la possibilità di brillare in questo capitolo.

Sbadigliai.
Per essere solo venerdì, e la prima settimana di scuola dell'anno, ero stanco morto. In genere riuscivo sempre ad arrivare alla fine della settimana con ancora un bel po' di energie, e se accadeva il contrario, le recuperavo facilmente con una notte di sonno.

Ma quella settimana no: arrivai a venerdì disfatto e per quante ore avessi dormito la sera prima, sentii di non aver recuperato la minima percentuale di energia persa durante tutti quei giorni.
Come se non riuscissi proprio a ricaricarmi.

Era stata una settimana sfiancante, non solo per gli allenamenti in vista del torneo, ma probabilmente anche per tutto lo stress che continuava a causarmi una certa reporter dai capelli color padella in rame standomi sempre attorno.

Mi stava facendo venire un tale esaurimento che ormai avevo preso l'abitudine di guardarmi attorno in continuazione, con il terrore di vederla sbucare fuori da un momento all'altro nel tentativo di uccidermi per estrapolarmi la sua stupida intervista.

Una cosa che mi ritrovai a fare anche quella mattina, mentre camminavo verso la Nekoma con l'occhio vigile che ispezionava i dintorni.

"È il decimo sbadiglio che fai questa mattina" esordì Kenma al mio fianco, senza distogliere l'attenzione dal suo gioco. La sua voce era sempre piuttosto bassa, ma io riuscivo comunque a sentirla ogni volta.
"Fai la paternale a me, e poi sei tu che stai sveglio fino a tardi"

"Non sono stato sveglio fino a tardi" borbottai, trattenendo l'ennesimo sbadiglio per non dargliela vinta.
"Solo... dormo male ultimamente"

"Forse non ti conviene mettere a repentaglio la tua salute continuando a perseverare in questa situazione" mormorò, muovendo agilmente le dita sui tasti della PSP.

Se solo fosse minimamente veloce in campo come lo è con le dita, mi trovai a pensare, dimenticandomi un attimo del discorso principale.

"Non ho intenzione di dargliela vinta" affermai, leggermente infastidito quando il taglio sul sopracciglio sembrò riprendere a bruciare sotto il cerotto.
"Deve capire che-"

"Ma non lo capirà mai" sbuffò, lanciandomi un'occhiata stanca con la coda dell'occhio.
"Penso sia una perdita di tempo e di energie lottare contro una testardaggine che non batteria mai.  Abbiamo il torneo tra poco, ne vale davvero la pena?"

"Ehi, com'è che oggi sei tu a farmi la predica sugli allenamenti?" scherzai, punzecchiandolo per distrarlo dal suo gioco.

"Eddai Kuroo, dacci un taglio, mi fai perdere!"

"Questo è il mio obbiettivo principale"

L'argomento nacque e cadde lì quella mattina, nessuno dei due ci tornò mai, e per tutto il tragitto per arrivare a scuola e successivamente davanti alla classe di Kenma, parlammo esclusivamente del più e del meno.
La solita routine di ogni mattina.

Il che non mi dispiacque, perché dopo quella pesante settimana, parlare di Kadiri era l'ultima cosa che volevo fare, più che altro per preservare la mia sanità mentale.

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⏰ Last updated: May 03 ⏰

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Quel maledetto San Valentino || Haikyuu || Kuroo TetsuroWhere stories live. Discover now