THERE'S NO SUCH THING AS A FREE LUNCH

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Il locale era già pieno. La rossa tenda di velluto era, però,  ancora chiusa. La band non aveva ancora fatto la sua apparizione. Le ragazze vennero accolte con entusiasmo. D'altronde erano  appena rientrare da un viaggio in Europa e questo le rendeva bersaglio delle domande più disparate. Il tempo trascorse lento. Troppo lento. Victoria non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo cellulare. Avrebbe voluto essere altrove.

Si raccontava che lui l'avrebbe chiamata . . . che l'avrebbe raggiunta.

Cheers!! Brindarono. Cocktail numero 5. La testa sembrò meno appesantita.

Calò il sipario ed i Dreadful iniziarono lo spettacolo.

<< Tu sei Victoria, la figlia di Benjamin vero? >> chiese un ragazzo poco più grande di lei.

<< Si sono io >> rispose laconica. Sentire pronunciare il nome di suo padre la infastidiva sempre.

<< Sono Archie, Archie Thompson. Ti ricordi di me? >> chiese il tipo.

Ecco dove lo aveva già visto. Archie era il secondogenito del socio di suo padre.

<< Scusami ma tu sei ca . . . cambiato >> disse sincera.

<< Un pò >> sorrise lui pavoneggiandosi.

Non gli era sembrato così carino l'ultima volta.

<< Tua madre mi ha detto che ti avrei trovata qui >> ammise urlandole nell'orecchio per farsi sentire meglio. La musica era piuttosto alta.

<< Mia madre?? >> chiese confusa.

Lui si limitò ad annuire. Victoria non gliene fece una colpa. Sapeva quanto sua madre potesse  essere persuasiva. Era in balia dell'alcol, quindi ci avrebbe pensato in un altro momento ad approfondire quell'argomento.

Archie le offrì un altro Cosmopolitan chiedendole a cosa le sarebbe piaciuto brindare. Lei non riuscì a decidersi, così lo fece lui per entrambi: << Brindiamo ai nuovi inizi >> asserì sorridendo. Anche Scarlet e gli altri ragazzi del gruppo si unirono al brindisi. La band era davvero pazzesca come aveva sentito dire da qualcuno poco prima. Tra una canzone e l'altra, Archi le presentò altri ragazzi del suo gruppo, molti dei quali la riconobbero subito come " la figlia del famoso Wilson". Aggiunse ai tanti, un altro motivo per detestare suo padre.

Archie non le schiodò gli occhi di dosso per tutta la serata.

Intorno alle tre del mattino il locale iniziò lentamente a svuotarsi.

<< Ti va se proseguiamo la serata altrove? magari da me ? >> tentò Archie.

Victoria diede l'ennesima occhiata al cellulare. Nessuna chiamata, zero messaggi. Nessuno l'aveva cercata. La testa continuò a girarle. Bevve l'ultimo drink. Pensò che le avrebbe fatto bene cambiare aria, perciò salutò Scarlett dicendole che avrebbe dovuto trovarsi un passaggio. Archie la condusse fuori dal locale tenendole la mano per evitare che cadesse. In realtà, barcollavano entrambi. Salirono su una bellissima Audi R8 nera e raggiunsero, in meno di una decina di minuti, il lussuoso appartamento di lui. Un attico a due isolati dalla famosa New York Public Library.

Com'era? bere fino a dimenticare? Obiettivo della serata "quasi" raggiunto visto che si sentiva  decisamente brilla.

Varcata la porta di casa, Archie non perse tempo. Provò a baciarla e lei non si scostò. Finirono in camera da letto e nel giro di pochi secondi si ritrovarono nudi.

La mattina seguente, Victoria si sentiva ancora frastornata. Si guardò intorno con fare disorientato. Nulla di quello che vedeva intorno a sè le apparteneva, a parte i vestiti sparsi sul pavimento che recuperò , per poi rintanarsi in bagno.

TWICE - Like a stormWhere stories live. Discover now