-Charles?- dissi.
-Sta sera c'è una festa, per la mia vincita, sto invitando un po' di persone, ci sarai?-

Rimasi alquanto scioccata da quella richiesta, insomma, Charles che mi invitava ad una sua festa?

-Non so- dissi secca.
-Andiamo Aria, ci sarà alcol e si ballerà-

Si avvicinò e si poggio allo stipite della porta con la spalla, incrociando le braccia, che fecero risaltare ancora di più i suoi muscoli.

-Lewis viene?-
-Ha detto che mi fa sapere, é più un sì che un no- mi guardò speranzoso.
-A dopo Leclerc-

Lo vidi sorridere prima di chiudergli la porta in faccia, che strana situazione.

Presi velocemente il mio telefono, rischiando di scivolare sul parquet della camera, e chiamai Lewis.

-Che c'è- rispose.
-Charles é venuto in camera mia, e mi ha invitata alla sua festa-
-Pensavo fosse solo per i piloti- si interruppe -Meglio così, scommetto che non sai cosa mettere-
-Proprio così Lewis-
-Arrivo-

Il ragazzo in cinque minuti si ritrovo nella cabina armadio in ricerca di qualche vestito decente da indossare quella sera.

Gli dissi di non volere nulla di esagerato, ma lui fece finta di non ascoltarmi, e così non so da dove, uscì dall'armadio un vestito stretto e lungo fino a metá coscia verde scuro.

-Ecco a te bellezza- mi disse porgendomi il vestito, per poi tornare a cercare altro.

Dopo un po' tornò con il mio paio di Saint Laurent nere e dorate, una borsa dello stesso colore dei laccetti dorati delle scarpe, e un paio di orecchini.

-Non pensi sia esagerato?-
-Scherzi? Sarai una bomba- mi disse.

Dopodiché mi chiuse nella cabina armadio, e capii che lo fece perché mi dovevo vestire, e così feci.

Stavo davvero bene, Lewis aveva gusto, e anche molto.

Uscii dalla stanzina, e Lewis fece una faccia soddisfatta. Mi piastrai i capelli con una piega mossa e mi truccai, osando sulla sfumatura dell'ombretto cosi da ricreare un make-up che risaltasse la forma degli occhi.

-Pronta baby- dissi al ragazzo.

Alzò lo sguardo dal telefono e fece un fischio.

-Bomba sexy Aria, nuovo soprannome-
-Placa gli ormoni bello- dissi ridendo.
-Tranquilla, il mio unico amore é Roscoe- disse alzandosi dal letto.

Uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo nella  hall dove lasciammo le chiavi, e prendemmo la sua auto.

Mi aveva detto di conoscere il posto, infatti dopo dieci minuti arrivammo al locale, che era una discoteca in sintesi.

-Wow- dissi io.
-Forza entriamo- disse poggiandomi il braccio sulle spalle.

Entrammo nel locale, e menomale che Charles aveva detto che invitava poca gente.

In quel locale c'erano minimo un centinaio di persone, tra cui piloti, meccanici e persone che non conoscevo.

Ci mischiammo nella folla, ma rimasi sempre appiccicata al ragazzo, e ci dirigemmo verso una saletta.

-Dove andiamo?- gli domandai.
-Nel privé-

Entrammo nella saletta, e li trovammo tutti i piloti, alcuni accompagnati dalle loro fidanzate, e trovammo anche dei giovani ragazzi.

-Sei venuta alla fine-

Dio che paura. Mi voltai e trovai Charles, vestito come qualche ora prima, ma con qualche bottone della camicia aperto.

Aveva i capelli scompigliati e gli occhi lucidi, probabilmente era brillo.

-Non avevo nulla di meglio da fare-

Sorrise e andò via.
Che strano ragazzo.

-Aria!-
-Ciao Kelly!-
-Anche tu qui?- mi chiese.
-Si beh, sono venuta con Lewis, ma Charles mi aveva chiesto di venire- spiegai.
-Vieni, siediti con me e le altre-

Io e Kelly ci dirigemmo verso un tavolo dove c'erano solo donne e mi presentò Kika, la fidanzata di Pierre, Rebecca, la fidanzata di Carlos e altre ragazze di cui onestamente non ricordo il nome.

Ci sedemmo lì e mi chiesero se fossi la ragazza di Lewis, ma risposi sorridendo e spiegai che noi eravamo solo amici.

Le ragazze erano molto simpatiche, ovviamente parlai di più con Kelly che già conoscevo, ma anche Kika era molto simpatica, poi eravamo anche coetanee.

La gente continuava ad arrivare, e poi cominciò la vera e propria festa.

Io e le due ragazze ci alzammo per andare a ballare e raggiungemmo il gruppetto dei ragazzi.

-Leee- dissi chiamando il ragazzo.
-Aria hai bevuto?-

In realtà avevo bevuto solo un drink, ma insomma, Lewis sapeva che l'alcol non mi fa un buon effetto.

-Solo un drink, ma per ora lo sto reggendo- dissi tranquillizzandolo.

Era da molto che non vedevo Pierre, era molto cambiato, e così Max, che erano lì con le loro ragazze nel nostro gruppetto.

-Aria da quanto- disse Max ridendo.
Era leggermente ubriaco.

Non gli risposi, non mi andava di discutere su fatti passati in questo momento, quindi mi lasciai andare, e cominciai a ballare con Lewis.

-Se continui a ballare così qualcuno ti ruba- mi disse all'orecchio il mio amico.
-Sese come no- risposi ridendo.

Però non avrei mai pensato che qualcuno mi prendesse per il polso, e mi portasse in bagno.

Le luci erano poche e la stanza era illuminata solo da colori, quindi non riuscii a vedere chi fosse il mio "rapitore".

-Hey lasciami- dicevo cercando di staccarmi, ma quando entrammo in bagno e vidi quegli occhi verdi, non tentai più di scappare.

-Charles?-
-Aria-

Mi allontanai da lui di pochi passi.

-Perché mi hai portata qui- chiesi confusa. Mi guardò. Ma non mi guardò semplicemente, mi penetrò la pelle col suo sguardo carico di lussuria, bruciavo sotto il suo sguardo.

-É da tutta la sera che quel vestitino mi chiama, come se mi dicesse Charles vieni, toglimi-

Si avvicinò a me, ma io mi allontanavo di conseguenza, fino a quando non mi ritrovai con le spalle al muro.

-Non scappare-

Eravamo a pochi centimetri, pochissimi. Le sue mani salirono dalle mie gambe e si fermarono sui fianchi, che strinse possessivamente.

-Charles, che fai-

Il ragazzo non mi rispose, ma i suoi occhi viaggiavano dai miei alle mie labbra.
I suoi capelli solleticavano sulla mia fronte e i nostri respiri si mescolarono.

-Charles..- sussurrai.

Capii che voleva baciarmi. Lo sapevo già da quando eravamo entrati in bagno.

Mi allontanai velocemente, staccandomi dalla sua presa.

-Charles, ti aspetti che io ti baci?- chiesi infastidita.
-Ma che problemi hai?- mi chiese. Era leggermente arrabbiato.
-Dopo tutto quello che mi avete fatto, tu pretendi un bacio? Da me?-

Il ragazzo non rispose, ma il suo sguardo da lussurioso passò a incazzato.

-Vaffanculo-

Dette queste parole, rimasi sola nel bagno, dopo un forte botto a causa della porta che fu sbattuta violentemente dal ragazzo.

Che avevo fatto?

Non volevo baciarlo, ma.. il mio corpo mi tradiva. Io non dovevo baciarlo.

Mi sciacquai i polsi e mi rinfrescai il collo, mi guardai allo specchio e sospirai.

-Va tutto bene Aria- mi dissi da sola.

Tornai in sala dagli altri, non incontrando più per il resto della serata il ragazzo dagli occhi verdi, e come sempre, per sfuggire dai miei problemi, mi diedi all'alcol.

Forgive me Where stories live. Discover now