La festa dei nonni

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La lancetta della sveglia a Villa Balestra batte le sette, il che significa che in meno di un'ora i gemelli saranno a scuola, mentre i papà a lavoro.

«Bimbi, è ora di svegliarsi» Simone fa capolino nella stanza dei figli, accendendo la lucina a forma di dinosauro posta sulla scrivania. L'ambiente è ancora buio, le serrande sono abbassate e nessuno dei due ha intenzione di alzarsi.

«Dai che oggi è la festa dei nonni!» i due bambini iniziano a muoversi leggermente, Niccolò tira giù le coperte e Jacopo si stropiccia gli occhi.

Simone si avvicina ai due e gli lascia un bacio e una carezza sulla fronte ad entrambi, poi si accinge ad aprire le finestre per far entrare l'aria.

«Papà» è Jacopo a parlare mentre si siede a gambe incrociate nel centro del lettino «Ma se è festa, oggi non si va a scuola, giusto?» il corvino scoppia a ridere e prendendo posto accanto al figlio
«No Jaco, oggi è un giorno come gli altri, ma un po' più speciale perché festeggiamo i nonni. Infatti andate a scuola solo questa mattina, che poi nonno Dante ha organizzato qualcosa».

«Cosa papà?» la curiosità di Niccolò prende il sopravvento, Simone sghignazza: sono davvero uguali «Non so niente e neanche papà Manuel ne è al corrente».

«Chi m'ha chiamato?» e come un'apparizione, Manuel fa il suo ingresso in camera, prendendo posto accanto a Niccolò.

«Dai vestitevi, vi aspettiamo di sotto!»

Simone e Manuel lasciano i gemelli in camera e si avviano in cucina per preparare la colazione «Tuo figlio» inizia il minore «Che è anche tuo» puntualizza Manuel «Mi ha chiesto se oggi la scuola fosse chiusa, dato che è la festa dei nonni».

Il riccio inizia a ridere a crepapelle tenendosi la pancia con le mani, Simone lo guarda sconcertato, ma non ci mette molto a scoppiare a ridere coinvolto dal ragazzo di fronte a lui.

La mattinata scolastica pare volare, oppure è solo un'illusione che hanno i gemelli, fatto sta che la campanella delle dodici e trenta suona presto, quindi raggiungono i papà e, in venti minuti di macchina, si trovano nel ristorante prenotato dal nonno.

«Ciao topolini!» Anita si flette sulle ginocchia per abbracciare entrambi allo stesso momento «Ao che c'avete abbinati pure i grembiuli? So pazzeschi» li osserva e scova due macchine da corsa: verde per Jacopo, gialla per Niccolò.

«E al nonno niente?» Dante, dopo aver salutato Simone e Manuel, allarga le braccia per accogliere i nipoti «Guardate che m'offendo e non ve ce porto più a mangiare il gelato il giovedì pomeriggio» scherza, ma l'accoppiamento di una negazione e il prendere il gelato appaiono come una grave minaccia, quindi si dirottano da lui.

«Che ruffiani, mamma mia — che ruffiani che so i figli tuoi» adesso è Manuel che fa scarica barile sul compagno, beccandosi un'occhiataccia e «Certo, mo so solo figli miei» col suo buffo accento romano fa ridere tutti «Come se il ruffiano numero uno non fossi tu».

«Io?» Manuel gli lascia un bacio sulla guancia, poi due, tre, finché «Figurati — non rientra proprio in me esse' ruffiano» bisbiglia al suo orecchio.

«Dai papà muovetevi!» Jacopo tira entrambi per le mani così da farli entrare nel ristorante a seguito degli altri «C'ho 'na fame!»

Il pranzo scorre bene, grazie anche alle buone pietanze che ordinano. L'unico che sembra riscontrare problemi é Jacopo, difatti nemmeno con l'aiuto di un cucchiaio, riesce a non spalmarsi il condimento della pasta sulla faccia.

«Ma quando ti invitano a cena i tuoi amici, mangi così?» alza un occhio Simone, cercando di non essere troppo severo «Stai un po' più in su e impugna meglio la forchetta, vedrai che è facilissimo» sorride.

Quindi Niccolò, senza proferire parola, fa come ha detto il papà, per mostrarlo al fratello, beccandosi un occhiolino di approvazione.

«Sai che pure papà si sporcava sempre?»

«A ma'» Manuel quasi si strozza con la pastasciutta che aveva finito di mettersi in bocca «Non racconta' 'e frottole».

«Papà!» Jacopo, che ha capito il trucchetto detto da Simone, non può fare a meno che ridere.

«Ma non è vero, che dai retta a' nonna!»

«Secondo me è vero!»

«Simò!»

«Mhmh, dimmi» ride fiero «Inveisci, dimmi pure che non è così».

«Vaffanculo» non è arrabbiato, affatto, perché sulle labbra ha un gran sorriso mentre si becchetta bonariamente con la persona che più ama al mondo. Stesso sorriso che scompare quando «Papà! Ti ricordi cosa avevamo detto?» Jacopo allunga la mano nella sua direzione «Due euro: uno per me e uno per Nicco. Sgancia, su».

«Ah, che è una nuova regola?» Dante pare apprezzare «Per farmi gli affari loro, chi sta vincendo?» la risposta potrebbe evincerla dallo sguardo fiero che assume Simone, tuttavia «Tuo figlio» Niccolò indica il corvino.

«Però, a discolpa di papà» Niccolò torna a parlare, assumendo anche le difese di Manuel «L'altro ieri giocava la Roma ed è venuto a casa lo zio Matteo!» lasciando intendere il perché della sua imminente ultima posizione della classifica.

«Vabbè 'a festa non è la mia!» Manuel cambia rotta del discorso, portando sul tavolo un pacchetto e una busta «Su, uno al nonno, l'altro alla nonna» incita i gemelli a prendere uno ognuno.

Anita si ritrova sotto al naso un bellissimo mazzo di Orchidee Paphiopedilum, poste all'interno di un vaso in vetro con attaccato un bigliettino.

L'orchidea è il fiore dell'amore, quindi è il più adatto da regalare a te, per ringraziarti di volerci bene tutti i giorni.

È un po' pasticciato quel foglietto, ma nessuno lo fa notare ai bambini che, entusiasti, adesso stanno dando la busta al nonno.

L'uomo ne estrae una cornice e quel che vede, gli stringe il cuore.

«Ma datemi un abbraccio adesso, immediatamente!» Dante li attira a sé, stringendolo contro il proprio petto «Grazie, è bellissimo, anche i nonni vi vogliono bene»

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«Ma datemi un abbraccio adesso, immediatamente!» Dante li attira a sé, stringendolo contro il proprio petto «Grazie, è bellissimo, anche i nonni vi vogliono bene».

Anita prende due fiori dal mazzo e ne dà uno ciascuno «Anche la nonna ve ringrazia perché le volete bene, tutti i giorni» sorride «Non li fate secca'».

Ora i gemelli abbracciano anche lei, godendosi la prima festa dei nonni tutto assieme; assaporando quella famiglia che tanto avevano desiderato.








Bhooo la fine é veramente brutta, senza senso è scontata, me ne rendo conto. Scusatemi, ma ultimamente sto avendo difficoltà anche a buttare giù due righe ..... ringrazio tantissimo la mia Cinzietta del cuore che ha scritto la prima parte (bellissima!!! Mandatele tanti bacetti se li merita) e anche Alessia che, spontaneamente, pensa alle mie storie e ci crea bellissimi capolavori 😔😔😔.

Un Rullino di RicordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora