Capitolo 2

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Mi scolai quasi due bottigliette d'acqua prima di ritornare per l'ultima volta su quel palco

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Mi scolai quasi due bottigliette d'acqua prima di ritornare per l'ultima volta su quel palco.

Era ormai mezzanotte e la scaletta era giunta al termine, per lo meno quella che avevo postato sui social il giorno prima. La gente che mi stava aspettando ancora intrepide non sapeva che avevo aggiunto una nuova canzone: la prima di un nuovo album.

«Sei sicuro di volerla fare?», mi chiese la mia migliore amica tamponandomi il sudore sul collo.

La fuori, sotto ai riflettori si moriva di caldo. Così tanto che rimasi senza maglia per la maggior parte dello spettacolo.

«Più che sicuro.»

Quando ritornai sul palco con in sottofondo la base nuova i cori si innalzarono.

Mi sedetti sul bordo del palcoscenico. Dalle mie labbra uscirono le prime parole, sorrisi quando le urla diventarono ancora più forti.

Poco dopo il cuore mi si riempì di gioia appena le luci dei telefoni presero possesso dello sfondo, andando a tempo con le note della melodia che la mia band stava suonando.

Non potevo desiderare di meglio in quel momento.

«Grazie per essere stati qui oggi. Vi voglio un mondo di bene, grazie Los Angeles!»

Contro voglia lasciai il palco promettendo loro che sarei stato disponibile a firmare autografi non appena sarei riuscito ad uscire dallo stadio.

Ricevetti infiniti complimenti sia dai miei amici che dal mio staff non appena rientrai nel backstage.

«Sei andato alla grande, amico!», sorrisi. Ne ero pienamente consapevole. Tuttavia mi lasciai lusingare ancora per un po'.

«In meno di un'ora hai avuto più visualizzazioni dell'ultima partita dell'NBA. Si parla di miliardi di visite.», affermò il mio social manager raggiungendoci.

Si spostò col dito gli occhiali rossi fiammeggianti che gli ricadevano sul naso prima di mostrarmi le analitiche dello streaming del concerto.

Sospirai felice, trattenendomi dal festeggiare proprio come avevo in mente. Per quello ci avrei pensato dopo.

«Beh è stato possibile anche grazie a voi.», dichiarai applaudendo sinceramente a tutti coloro che avevano lavorato per realizzare ciò.

Poco dopo sentii due braccia cingermi da dietro. Girai Mel verso di me abbracciandola ancora più forte.

Gran parte del successo era merito suo, senza di lei non sarei mai arrivato a questi livelli. Le dovevo tutto.

Un'ora dopo mi ritrovai a sorridere alle telecamere dei giornalisti che erano venuti apposta per me. Fortunatamente avevo già ricavato del tempo per gli autografi, così da poter fare giusto un paio di servizi veloci.

Appena finii anche quelli mi ritrovai a vagare per la città su uno dei pochi taxi che si potevano trovare a quell'ora.

Dalla tasca dei miei pantaloncini tirai fuori il telefono, sul display non vi era nemmeno un messaggio. Non ne rimasi sorpreso.

Broken piecesWhere stories live. Discover now