|5| Come ci si comporta dopo un bacio?

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Kalea:

Al tempo non sapevo soffrissi di prosopagnosia, anzi, al tempo sapevo poco o niente di questa malattia.

La prosopagnosia è l'incapacità di riconoscere i volti.

Tu non sai riconoscere i volti, tu non sai vedere i tratti del viso.
Non mi riconoscevi, non sapevi chi ero.

Quando non sapevo, ti odiavo, quando lo scoprì, senti il cuore infrangersi in mille.
Non riuscivi a vedermi.

Mi faceva male, ma non immagino il dolore che provocava a te questa cosa.

Eri bello.
Non avevi nessuna imperfezione, quei capelli scompigliati con cui giocherellavo sempre, il tuo sguardo profondo, le tue mani piene di vene, che la maggior parte delle volte cercavano un contatto fisico con me perché non eri bravo con le parole, non sapevi dirmi quel che provavi ma in qualche modo me lo dimostravi sempre.

Per me eri bello e sarà perché ero innamorata persa di te che non vedevo niente e dico niente che non fosse perfetto in te ma a distanza ne sono ancora sicura.

E tu non riuscivi a vederti bene, se non quanto ti specchiavi nei miei occhi.

Gli antichi greci descrivevano l'apatia come "l'assenza di passione" ed è proprio questo il significato etimologico del termine che indica un profondo stato di indifferenza, di vuoto, dove non sembra esserci posto per le emozioni

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Gli antichi greci descrivevano l'apatia come "l'assenza di passione" ed è proprio questo il significato etimologico del termine che indica un profondo stato di indifferenza, di vuoto, dove non sembra esserci posto per le emozioni.

Ed è quel che ho visto fin dal primo istante nello sguardo di Damian.
Anche quando sembra felice e tranquillo, c'è qualcosa in lui che non mi convince.
Sembra quasi finga, che reciti nella vita di tutti i giorni.
Mi sembra che stia portando un fardello enorme sulle spalle, un dolore quasi indescrivibile.
Lo so perché per anni ci ho vissuto in casa con uno sguardo del genere.

Domenica però, alla festa, per la prima volta ho visto uno sguardo che trasmetteva qualcosa.
L'ho visto per dieci secondi, i dieci secondi più interminabili di sempre.

Dieci.
Realizzo che sto baciando Damian Davoli.

Nove.
Mi stacco, scioccata dalla situazione.

Otto.
Apre gli occhi.

Sette.
Mi concentro sui suoi occhi.

Sei.
Alza lo sguardo dalle mie labbra alle mie pupille.

Cinque.
Spalanca gli occhi.

Quattro.
Sento la terra sotto i piedi sgretolarsi.

Tre.
Prova a toccarmi il viso.

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