Tornare a casa

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E c'è mia madre che si incazza perché dopo scuola faccio qualche deviazione ad accompagnare a casa i miei amici.
Lo faccio perché quei due con cui potrei  condividere gran parte del tragitto non mi sopportano.
Non potrei parlare un secondo.
E allora vado da quelle persone che non sembrano stancarsi, quegli amici che parlano più di me, che mi stanno ad ascoltare attenti.

"Non è colpa mia se nessuno abita vicino a noi con cui fare la strada di ritrorno" Le ho quasi urlato togliendo un paio di calzini dallo stendino.
"Ma questo non ti obbliga ad accompagnare gli altri."
Ci ho ripensato tutta la sera.
Ne ho parlato con un amico.
"Ha ragione" mi ha detto "Tu ci sei per tutti, ma non per te. Sembra che non te ene freghi nulla di come stai tu, basta che stiano bene gli altri."
Il punto è che è proprio così.

Benvenuti nella testa di una scrittriceWhere stories live. Discover now