Lei era strana, o forse solo diversa. Era un eterno controsenso. Sapeva essere stronza e dolce allo stesso tempo, ma sapeva controllare le sue emozioni. Andava dove poteva trovare più dolore. Però andava anche dove stava bene, forse era solo a modo suo. Così come risolveva a modo suo i problemi. Al posto di essere triste trovava un compromesso, una felicità a metà per poter stare bene. Non sapeva nemmeno lei cosa voleva dire, forse era essere egoista, ma allora preferiva andare all'inferno felice piuttosto che in paradiso triste. Poi certe volte cadeva, ma nessuno se ne accorgeva. Riusciva sempre a sorridere, a fare battute e a scherzare. Voleva che gli altri fossero felici, non pensava molto a sè, se si trattava di qualcuno a cui teneva. Ma tra una cosa e l'altra cominciò a smettere di credere nell'amore. Smise di crederci e iniziò a divertirsi, a mettersi con il primo ragazzo che capitava. Non credeva più di tanto ai "Ti amo " e non si affezionava alle persone. Si era già fatta male più volte e non voleva ricadere nella stessa trappola.
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Benvenuti nella testa di una scrittrice
PoetryPensieri, frasi, riflessioni, momenti di crisi improvvisi in cui devo assolutamente scrivere. Chissà, magari un giorno diventeranno libri. Continente letteralmente parti di me, parole che non arriveranno mai alle persone a cui sono dedicate, ma ch...