TAKESHIXMASAMUNE - DAD

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- La lezione è finita: potete andare- dichiaró il professore.

Masamune sospirò mentre si alzava: finalmente, anche quella giornata di lezioni era finita... gli piaceva l'università che aveva scelto, ma si era decisamente iscritto a troppi corsi...

Era il suo ultimo anno, e anche se gli era ben chiaro cos'avrebbe fatto appena presa la laurea, voleva comunque approfittarne per imparare più cose possibili: aveva ancora qualche difficoltà di apprendimento, ma grazie a tutte le persone che credevano in lui e lo spronavano, stava riuscendo a cavarsela senza troppi intoppi.

I suoi genitori gli avevano detto di prendersela tranquillamente comoda, e lui aveva deciso di seguire quel consiglio; anche se...

- Guarda, ecco papà!-.

Masamune alzò lo sguardo e non potè fare a meno di sorridere: davanti a lui, c'era Takeshi, vestito come sempre di nero, poggiato alla sua moto, un lieve sorriso in volto; di fianco a lui, un bambino di tre anni, con i capelli neri e gli occhi viola, che teneva lo sguardo basso.

- Ciao! Che sorpresa, non pensavo veniste a prendermi- disse, raggiungendo Takeshi; si mise in punta di piedi e gli diede un bacio sulle labbra.

- Qualcuno qui voleva vedere il suo papà- dichiarò Takeshi, mentre il minore si chinava davanti al bambino.

- Ciao Suke- lo salutò.

Aveva evitato, per quanto avrebbe voluto, di salutare prima lui e abbracciarlo, perché sapeva bene quanto Mansuke avesse bisogno dei suoi tempi e dei suoi spazi; anche in quel momento, stava aspettando che fosse il bambino a dargli un segno di potersi avvicinare di più.

- Ciao- mormoró lui.

Masamune lanciò uno sguardo preoccupato a Takeshi: di solito, quando era il maggiore ad andare a prendere il figlio, lo portava al circuito o dai nonni, e Masamune li raggiungeva conclusa la lezione; se erano lì, voleva dire che era successo qualcosa...

- Suke, non hai detto di voler vedere papà? Perché non sali in moto con lui?- disse Takeshi, notando l'indecisione del figlio.

- Ti va?- chiese Masamune, con un sorriso dolce, e il bambino annuì.

Masamune allungò appena le braccia; il bambino ricambiò il gesto, lasciandosi prendere in braccio dal padre; il ragazzo lo strinse appena, rimanendo sorpreso quando il piccolo gli circondò il collo con le braccia, stringendolo a sua volta.

Guardò nuovamente Takeshi: quei gesti erano rari da parte del figlio... che fosse successo qualcosa?

Il ragazzo gli fece cenno che ne avrebbero parlato dopo mentre saliva in moto.

Masamune annuì e si diresse verso la sua moto, che si trovava al parcheggio poco distante; vi fece sedere sopra il bambino, prima di salire a sua volta.

- Stringiti forte a papà, mi raccomando- disse, e il bambino annuì.

Takeshi gli passò di fianco e Masamune partì, diretto verso casa.

Dato che sapevano che adottare era un processo lungo, i due ragazzi avevano deciso di mettersi in lista di adozione poco dopo l'entrata di Masamune in università.

Due anni dopo, Kazutora li aveva chiamati: i servizi sociali avevano trovato un bambino abbandonato, e lui aveva deciso di chiedere ai due ragazzi se volessero occuparsene.

Masamune aveva esitato un attimo, per il semplice motivo che lui era ancora in università, ma Takeshi l'aveva convinto che per lui non era un problema occuparsi delle spese; tra l'altro, la retta gliela pagavano ancora Izana e Kakucho, che insieme a Shinichiro e Wakasa gli avevano comprato anche la casa, e sicuramente avrebbero dato una mano per il loro nipotino.

TOKYO PARENTS ~ ONE SHOT Where stories live. Discover now