- Capitolo 3 -

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Mi stavo dirigendo verso la mia stanza quando sentì qualcuno chiamarmi.
"Ciao, mamma! Scusa se non ti ho cercato prima, ma contavo di salutarti prima di andare, comunque" esclamai girandomi a guardare la donna che mi stava di fronte.
Aveva i miei stessi occhi verde bottiglia e capelli appena un po' più scuri dei miei, ma per il resto non ci somigliavano molto: lei era sempre molto riflessiva e quando entrava in una stanza tutti si accorgevano della sua presenza, al contrario di me che spesso faccio affidamento sul mio istinto (e quello di Daerya) e faccio di tutto per passare inosservata in modo da carpire più segreti possibili.
"Cosa avete combinato tu e Aiden stavolta, se posso saperlo?" mi chiese con aria critica guardando i piccoli lividi che mi aveva lasciato il combattimento di prima.
Davvero, mamma? Non che mi aspettassi smancerie, ma almeno un buongiorno...
"Punto primo non abbiamo combinato nulla, ci siamo solo allenati un po', secondo, come fai a sapere che è stato Aiden?"
"C'è solo una persona in questo posto, oltre a me, che riesce a piazzati qualche colpo, e dubito che tu sia stata colta alle spalle in strada o simili" mi spiegò mia madre sorridendo a quel pensiero, visto che sapevamo entrambe che nessuno aveva l'abilità di cogliermi di sorpresa. "Anche se onestamente avrei evitato un combattimento prima di una missione..." continuò guardandomi in tralice.
"Forse hai ragione... ma almeno ho vinto io" esclamai sorridendo. "Mamma, scusa ma ora devo andare, altrimenti arriverò in ritardo e mi ritroverò congelata da Aiden... ti vengo a cercare quando torno" le dissi a mo' di saluto mentre iniziavo a camminare frettolosamente per raggiungere la mia stanza.
"State attenti, per favore!" fu la risposta di mia madre, che da parte sua equivaleva ad un buona fortuna.
"Puoi contarci!" urlai di rimando, visto che nel frattempo ero giunta alla fine del corridoio, arrivando nell'ala dei dormitori.
Entrata nella mia stanza, coccolai per un po' la pantera che stava acciambellata nel mio letto e poi mi decisi a mettere la mia divisa, consistente in un paio di pantaloni in pelle nera lavorata fino a essere flessibile, equipaggiati di ogni tipo di tasche per armi nascoste, maglia nera con sopra giacca di pelle rinforzata sul petto, gomiti e avambracci, stivali neri al ginocchio e per finire un mantello completo di cappuccio di colore...nero, ovviamente.
Meno male che nella Capitale non faceva caldo.
Estorsi a Daerya la promessa che non mi avrebbe seguito (già, i Miraly possono comunicare telepaticamente con i propri Miràlys, abilità per la maggior parte delle volte utile, e per quelle restanti fastidiosa), visto che passare inosservati insieme ad una pantera che si arrampica tra gli edifici è ehm...diciamo difficile.
Non che fossi preoccupata per lei se si fosse arrivati a combattere, i Miràlys infatti, anche quelli che potevano sembrare più innocui tipo un gatto o un cane, erano estremamente forti e difficili da ferire, e mai nella storia c'è stato un episodio in cui un Miràlys venisse ucciso.
Ma, come ho detto, è un po' difficile cercare di non attirare l'attenzione con Daerya al seguito, considerato anche che più di qualcuno è al corrente del fatto che il Miràlys dell'Ombra sia una pantera.
Una volta constatato che avevo tutte le armi di cui avrei potuto aver bisogno (compresa la bellissima spada a doppio taglio con inciso l'emblema della mia famiglia, una stella a cinque punte con al centro un piccolo sole, che avevo assicurato sulla schiena) mi accorsi che forse era meglio muoversi perché rischiavo di essere in ritardo.
~
Io e Aiden eravamo appollaiati da un quarto d'ora sul tetto di un'edificio abbandonato, cercando di capire il perché di così tanto movimento nei pressi del Centro principale della Setta.
Vedete, il Governo e tutti i cittadini dotati di buonsenso sapevano che c'era la Setta dietro alle improvvise sparizioni di alcune sentinelle della Base, sparatorie durante la notte e minacce varie, ma grazie al supporto, espresso apertamente, della Terra di Ketax nei confronti della Setta, e al fatto che non ci fossero prove concrete per incolparli, il massimo che il Governo fosse in grado di fare senza rischiare una dichiarazione di guerra era mandare spie per controllare le loro mosse e sabotare i loro piani il più possibile.
Non era poi questo gran segreto che la Terra di Ketax nutrisse un profondo risentimento verso quella di Cerevaux, e che covasse vendetta nei suoi confronti dalla fine della Guerra del Fuoco, dalla quale era uscita sconfitta.
"Tutto questo viavai non è sicuramente un buon segno" mi bisbigliò dopo qualche minuto Aiden.
Signori e signore, è con immenso piacere che vi presento Aiden Moon, genio delle deduzioni.
"Grazie, questo lo credo anch'io, ma il difficile è scoprire la causa di tutta questa attività, devo cercare di entrare" sibilai, senza staccare lo sguardo dalle persone che trasportavano messaggi e pacchi da una parte all'altra.
"Vorrei chiederti di non farlo, ma so che non mi ascolteresti" sospirò lui di rimando. "È tanto chiederti di fare solo un giro veloce, all'esterno, per cercare di non so...rubare qualche messaggio? Magari ci capiamo qualcosa anche così" mi supplicò.
"I messaggi saranno sicuramente criptati, e credo che scoprirò qualcosa in più curiosando all'interno" gli ricordai.
"Senti Kai, so che sei fantastica in queste cose, ma non sei veramente fatta d'ombra! E se non torni cosa dovrei fare?"
"Rientrare alla Base, e se non ritorno entro sera vuol dire che sono nei guai, e come ci sono entrata so benissimo uscirne" risposi esasperata "Sai che non sono una bambina e che sono capace di cavarmela!"
"Se non torni entro stasera ti vengo a cercare" replicò lui con nonchalance "Te lo dico giusto per avvisarti, e non puoi convincermi del contrario".
Gli rivolsi un' ultima occhiata a metà tra l'esasperato e il furente, poi mi calai dal tetto ed entrai al Centro arrampicandomi in un punto in ombra, dove sapevo non passasse mai anima viva.
O quasi.
Rischiai infatti di avere un infarto quando sentì due voci maschili che conversavano vicino a dove mi trovavo, e dei passi venire verso la mia direzione. Per mia fortuna, però, mi trovavo nei pressi di un grande albero con un ricco fogliame, in grado di nascondermi senza problemi.
Ci misi un' attimo ad arrampicarmi, poi tesi le orecchie, in ascolto.
"Te l'ho già detto, non possiamo ancora provare a sferrare un' attacco alla Base, è troppo ben equipaggiata e noi siamo in minoranza" disse con una nota infastidita nella voce la figura più alta, dal portamento e da come si rivolgeva al secondo interlocutore dedussi che occupasse un ruolo di comando.
Non riuscivo a vederli molto bene, ma entrambi sembravano abbastanza giovani, e notai una certa somiglianza...che fossero parenti? Magari cugini?
"Appunto Orion! È a questo che serviranno le armi che stiamo costruendo! Io propongo di iniziare già a programmare l'attacco, dobbiamo smetterla di perdere tempo prezioso!"
A quelle parole sussultai. Non era possibile...andiamo! La Base era il cuore pulsante della Capitale, dove non c'erano solo gli spazi in cui i soldati si allenavano a combattere, ma anche uffici dove si amministravano i vari aspetti dell'organizzazione della città: come venivano utilizzati i soldi ricavati dai tributi, il servizio postale...insomma, era enorme! Le risorse che bisognava possedere per tentare un attacco del genere...non volevo nemmeno pensarci.
Probabilmente avevo fatto più rumore di quanto pensassi, perché la figura che avevo imparato si chiamasse Orion girò la testa nella mia direzione e sussurrò all'altro "Hai sentito anche tu?"
Mio caro, lasciati dire una cosa: devi imparare a sussurrare, ho sentito perfino da quassù quello che hai detto!
"No,cosa?" gli rispose l'altra figura, annoiata.
"Nulla, nulla, dev'essere stata la mia immaginazione, lascia perdere" ribatté l'altro mentre si allontanavano.
Quando fui certa che si fossero allontanati a dovere, scesi dall'albero e tornai all'edificio dove avevo lasciato Aiden, evidentemente dovevo avere una faccia sconvolta dato che mi chiese immediatamente cosa avessi scoperto, e vidi la sua carnagione già pallida diventare bianca come un lenzuolo man mano che proseguivo col racconto.
"Dobbiamo tornare immediatamente alla Base a riferire...Kai, siamo ufficialmente messi male se quello che hai scoperto è vero e non degli sproloqui di alcuni idioti ubriachi" proferì una volta che ebbi finito, nervoso come non l'avevo mai visto.
"Pensi davvero che sarei così agitata se non fossi sicura al cento per cento di quello che ho sentito? Non erano sproloqui, ne parlavano come se l'attacco fosse una possibilità concreta e già avviata, anche" risposi.
"Allora siamo ufficialmente messi male. Dai, non perdiamo altro tempo, andiamo" disse iniziando a correre per tornare alla Base, mentre io lo seguivo a ruota.

Spazio Autrice
Allora...che ve ne pare???
È la prima volta che scrivo (sia su Wattpad che una cosa del genere in generale) quindi potrebbero esserci errori grammaticali e/o ortografici.
Per favore avvisatemi se li notate, provvederò a correggere.
Passando a cose meno noiose... personaggio preferito tra quelli incontrati fino ad ora?

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