🔴O. M. Armstrong×Fem.Reader🔴

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Parole: 974
Tipo: Romantic
Richiesta: Rau_uaR

T/n 's pov
Stavo riordinando diverse carte della Signorina Armstrong. Io ero l'addetta alla pulizia della sua stanza. Orami mi ci avevo fatta l'abitudine. Andavamo da una città all'altra, ci spostiamo di continuo. Pareva però che nell'ultimo posto stessimo passando più tempo del solito. Passai tutta la giornata a riordinare, come al solito. Poi mi misi seduta sul divano, rivestito di una stoffa morbida di colore grigio chiaro. Le mie mani finirono su un giornale militare che la signorina aveva lasciato sul tavolo. Lessi varie pagine, tra cui diverse parti dell'articolo parlavano proprio di lei e di come avesse ucciso il Generale Raven. Non ne capivo molto di politica, ne di Alchimia statale, non avevo mai praticato cose del genere. Ero una persona normale insomma. Gli alchimisti dello stato erano brutalmente attaccati ai vizi e ai vantaggi del governo. Venivano dispregiati in "Cani dello stato" per me non era così. Tutti gli alchimisti che avevo incontrato grazie alla Signorina Armstrong, erano persone meravigliose. Compresa lei. Lei a capo di tutti era la più generosa che conoscessi. Generose e astuta come poche. Quando eravamo sole il suo comportamento cambiava radicalmente e io mi trovavo davanti una donna bionda, bellissima, generosa e molto molto gentile. Parlavamo spesso io e lei. Ma mai, del governo o delle persone che ne erano a capo. Preferiva farmi stare fuori da questioni del genere o da informazioni pericolose che non avrei dovuto sapere. Io però, avvolte rovistavo tra i giornali che lasciava in giro. Giusto per rimanere informata su di lei. Era l'unica persona che mi importava. I miei genitori erano alchimisti di stato e morirono entrambi nella guerra a Ishval. Io invece non mi interessano mai all'alchimia. Mi accolse però Philip Garganton Armstrong, un'amico dei miei genitori. Nonché padre della signorina Olivier Milla Armstrong e di suo fratello Alex Louis Armstrong. Tutte persone imponenti, ma gentili. Mi ero legata di più alla signorina, dato che avevamo la stessa età. Tra una pagina e l'altra del giornale, le mie palpebre iniziarono a calare, lasciando spazio a una scura e fredda calma. Sentivo la stanchezza che avvertivo di solito dopo le pulizie, ma pareva più intensa. Sentivo che stavo per addormentarmi nel pensare a tutte quelle cose. Così mi sdraia un po' di più sul divano, cercando di trovare una posizione comoda. Avrei dormito solo cinque minuti o poco più, non volevo dare fastidio alla signorina, avrei voluto lasciarle il divano libero per il ritorno, così avrebbe potuto riposarsi. Ero sicura che sarebbe stata stanca, dopo una giornata così intensa di lavoro. Aveva bisogno e il diritto di riposarsi a dovere, sicuramente meritava più di me di riposarsi.

Olivier Mille 's pov
Appena tornata nel mio appartamento, posai il mio cappotto e cambiai abiti. Mi tolsi la divisa e misi un pantalone nero con una maglia grigio scuro. Notai che T/n era sul divano, stava dormendo beatamente. Non riuscii a trattenermi dal volerle accarezzare i capelli. Mi avvicinai leggermente e le diedi un bacio sulla fronte. Per me quella ragazza era la più importante sulla faccia della terra. Ci siamo conosciute quando eravamo più piccole, ai tempi della guerra a Ishval, quando i suoi genitori morirono. Eravamo entrambe ragazze. Lei un anno più piccola. Anche mio fratello era andato ad Ishval, ma venne reclutato di nuovo qui. Era troppo buono per fare morti ad Ishval. Eravamo praticamente cresciute insieme. Dentro di me, lei era per prima cosa un'amica, poi una confidente e ancora una persona da proteggere. Qualcuno che vorrei al mio fianco per sempre. Non ho nessuna intenzione di immischiarla in affari dello stato. Troppo pericolosi per una ragazza bella e dolce come lei. I suoi occhi iniziarono ad aprirsi, la sua mano si alzò per stropicciarsi gli occhi.
"Mi scusi Signorina, mi sono addormentata e ho dormito troppo" disse aprendo gradualmente gli occhi
"Non preoccuparti, non sono poi così stanca" dissi piano.
Si raddrizzò e si mise seduta affianco a me.
"Ecco volevo parlarle di una cosa" disse piano.
"Dimmi pure, sono tutta orecchi" dissi sorridendo un po'. La vidi sistemarsi i capelli e piantare le mani sulle ginocchia. Timidamente prese il giornale.
"Ecco ho paura che lei sia in pericolo. Per aver ucciso il Generale Raven intendo. Non era un pezzo grosso del governo? Alcuni rancorosi potrebbero cercare di ucciderla" disse mostrandomi il pezzo dell'articolo.
"Non mi importa niente di come io sia in pericolo. Sono abituata a situazioni del genere. In questo momento, come anche in passato, mi importa solo di te. Finché tu sei al sicuro, lo sono anch'io. Non immischiarti in politica. Finirai solo in pericolo" affermai piano mettendole il palmo della mano destra sul volto. Rimase un po' sbigottita dalle mie parole. Mi avvicinai leggermente, dandole un bacio sulle labbra.
"Mi importa solo che tu stia qui, insieme a me, al sicuro. Senza pensieri, senza rimorsi o rimpianti e soprattutto senza pericoli da dover affrontare. Resta fuori da questo storia, fallo per me T/n. Non voglio che tu ti preoccupi per me. So cavarmela" dissi dandole un'altra bacio. Leggermente più lungo dell'altro. Le sue guance iniziarono a tingersi gradualmente, prima un rosato, poi un rosa più affermato e infine rosso.
"Dormi un altro po'. D'accordo? Non badare a me" dissi sorridendo. Lei mi abbracciò piano.
"Grazie signorina Olivier. È così buona con me." Disse piano.
"Dammi del tu. Te lo ripeto ogni giorno, ma quella testolina testarda che ti ritrovi non cambia mai" affermai ridendo un po'.

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