La rete

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«Non mi piace.» Mugugnò Merle, osservando la rete che ci divideva dal resto del mondo. O, se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, la rete che ci proteggeva dal mondo.

«Non ti piace?» Chiesi con ironia. Non ottenendo neanche uno sguardo da parte sua, gli lanciai un pomodoro appena raccolto dal campo ideato da Hershel. «Perché non mi aiuti? Neanche a me piace fare la contadina.»

Merle sbuffò, quindi raccolse il pomodoro mezzo ammaccato ai suoi piedi per dargli un morso, poco importava che fosse sporco di terra. Lo masticò per un po' prima di sputarlo. Probabilmente mi sfuggì un'espressione disgustata, poiché quando si voltò a guardarmi, sollevò le spalle dicendomi: «Che c'è? Questo è cibo per conigli. Dovrebbero darmi un'arma e potrei andare a caccia, così avremmo del cibo vero.»

«Daryl e gli altri hanno cacciato tutto ciò che si poteva nei dintorni.» Gli feci notare. «E nessuno ti darà un'arma, rassegnati.» Ero stanca di ripeterlo, a differenza sua, che tirava fuori l'argomento ogniqualvolta ce ne fosse l'occasione.

«Ecco cos'altro non mi piace.» Mi puntò il dito contro. «Anche tu sei stata tagliata fuori, ti hanno messo a raccogliere pomodori.» Mi provocò.

«La mia gamba è appena guarita, idiota. Raccogliere pomodori qualche ora al giorno è meno faticoso di andare in giro tutto il giorno a cacciare.»

Feci per sorpassarlo, stanca di litigare, ma lui mi afferrò un braccio.

«Non mi piace.» Ripeté, indicando la rete. «Sono passati due mesi e il Governatore non ha fatto nulla. Noi non abbiamo fatto nulla. Nel frattempo i vaganti là fuori sono aumentati, mentre le provviste qui dentro sono diminuite. Sai anche tu cosa sta succedendo: ci sta facendo morire di fame e nel frattempo, attira i vaganti verso di noi. Siamo noi il pasto. Quella cazzo di rete non mi piace, non resisterà ai vaganti e soprattutto non resisterà a lui.»

Sospirai, guardando verso la recinzione e notando a mia volta che i vaganti erano aumentati rispetto al giorno prima, nonostante ogni giorno ne colpissimo a dozzine. I loro corpi si ammucchiavano oltre la rete, creando uno scenario macabro. 

«Che cosa possiamo fare? Chiedere a Babbo Natale di regalarci un sereno Natale senza vaganti Governatore?»

«Smettila di raccogliere pomodori e convinci Daryl a fuggire finché siamo in tempo.»

Scossi il capo, facendo una risatina nervosa. Mi avvicinai a lui abbastanza da sentire il suo respiro solleticarmi le guance. «Sei proprio uno stronzo, come sempre pensi a salvare te stesso. Pensa un po' anche al resto del gruppo ogni tanto, così magari ti accetteranno.»

Mi allontanai da lui, sentendolo gridare: «E tu sei una stupida se pensi che Rick possa salvarvi tutti. Ti stai facendo fottere da un paio di occhi azzurri!»

«Sfortunatamente non mi sto facendo fottere da nessuno!» Gridai, per poi zittirmi e guardarmi intorno, nella speranza che non ci fosse nessuno. Merle non rise, come mi sarei aspettata, mi si avvicinò di nuovo, per prendermi per le spalle. Fu brusco, ma il suo sguardo non sembrava derisorio o cattivo.

«Lui non è come noi, Olivia. Viene da un mondo diverso, mentre noi siamo nati per questo.» Indicò attorno a noi. «Non è alla tua altezza.» Sussurrò con un tono che mi sembrò protettivo, da vero fratello maggiore.

Mi liberai dalla sua presa e fuggì via, verso l'ala della prigione dedicata alla conservazione dei cibi raccolti. Lasciai lì il cesto con i pochi pomodori recuperati.

Non c'era nessuno, o almeno così pensavo, finché non udì un risolino infantile. A pochi metri di distanza, Daryl teneva in braccio la piccola Judith, osservandola sorridente mentre lei ridacchiava, stringendogli i capelli ormai lunghi. Mi appoggiai alla parete, facendo attenzione a non farmi notare. Mi sorprese molto che non fosse accaduto, mio fratello era un cacciatore, l'udito era il suo forte. Forse ero diventata brava a non farmi notare. Spiegava come mai Rick mi evitasse o fingesse di non vedermi quando mettevo piede in una stanza. Forse Merle aveva ragione, almeno in parte. Io non ero come Lori, quindi come avrebbe mai potuto Rick prendermi in considerazione? 

Scacciai quel pensiero e osservai Daryl; vederlo così sereno mi convinse che quel posto andava difeso, a qualsiasi costo.

Mi allontanai veloce e, sperai, silenziosamente. Ritornai fuori, verso la recinzione e l'ingresso principale. I vaganti si agitarono, percependo la mia carne viva attraverso la rete, i loro mugugni aumentarono, attirando anche quelli a poca distanza. Sollevai una delle lance rimaste a terra, e la scagliai contro di loro. Cominciai a colpirli, uno alla volta, e con una precisione che mi fece capire di non aver ancora perso la mano, nonostante i mesi passati ferma, in attesa che la mia gamba guarisse. Quando mi fermai, i vaganti si erano dimezzati, e io sorrisi.

«Spero che tu non colga i pomodori così, spiegherebbe la mancanza di cibo.»

Mi voltai di scatto, trovandomi Rick lì, a fissarmi divertito.

«No, sono molto gentile coi pomodori. Sai, loro non vogliono mangiarmi.»

Si avvicinò a me, prendendo la seconda lancia e sferrando alcuni colpi a sua volta. Lo osservai per qualche istante, poi, poco più in là, notai Merle fissarci con un'espressione dura. Lo ignorai e tornai a guardare Rick.

«Sono sorpresa che tu mi rivolga parola.» Avevo capito che la cosa migliore, quando si trattava di Rick, era essere diretti. In quello, avere a che fare con Merle mi aveva aiutato. L'ex vice-sceriffo sembrò capire a cosa mi riferissi: mi fissò con aria dispiaciuta.

«Non hai fatto nulla, Olivia.» Mi rassicurò,

«Allora perché non mi hai più parlato? Per caso hai avuto qualche problema con Merle? Mio fratello è uno stronzo, se ti ha detto qualcosa...»

«Non c'entra tuo fratello, so che siete diversi.» Sorrisi per quella frase, ma il mio sguardo rimase confuso. Rick appoggiò la lancia e venne verso di me. «So che mi hai sentito, quando durante l'attacco al Governatore ho pronunciato il nome di Shane.» Feci per aprir bocca, ma lui riprese subito a parlare, con un tono intriso di senso di colpa e vergogna. «Ho creduto di vederlo, so che è da folli. Ho visto anche Lori.» Mi indicò un punto poco più in là, in cui io non avevo mai visto nessuno, figurarsi la sua moglie deceduta. «Ti hanno sparato perché io non ti ho coperta, mi sono fatto prendere dai miei fantasmi, letteralmente. Non sono stato un bravo leader, io non...»

Osai fare un passo verso di lui per prendergli la mano, il primo contatto così ravvicinato che avessi mai avuto con lui da quando era arrivato al campo.

«Non è stata colpa tua. Hai vissuto così tanti traumi, che vedere dei fantasmi è il minimo.» Gli sorrisi. «Non devi sentirti in colpa per ciò che mi è successo, ora sto bene. E poi, tu non saresti un bravo leader? Rick, guarda.» Indicai la prigione e tutte le persone che si davano da fare lì attorno. «Noi siamo qui grazie a te.»

Annuì, per un attimo. «Rimane il fatto che ti hanno sparato a causa mia.»

«D'accordo, allora io sparerò alla tua gamba, così siamo pari.» Finsi di sfilargli la pistola e lui scoppiò a ridere. 

Fu un momento di leggerezza piuttosto breve, poiché dopo poco, guardando in lontananza, li vedemmo arrivare. Feci qualche passo verso la recinzione, credendo di aver visto male. Avevano con sé un carroarmato? 

«Hanno Hershel.» Dissi, ormai così vicina alla recinzione che un vagante avrebbe potuto afferrarmi facilmente allungando una mano. «E Michonne.» Aggiunsi, riconoscendo i loro volti in lontananza, seguiti da quello del Governatore. Strinsi la lancia e avanzai ancora. 

«Olivia!» Gridarono all'unisono Rick e Merle, rimasto in disparte a osservarci. Furono entrambi e tirarmi indietro e costringermi a correre. 

Il Governatore stava puntando verso di noi.

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⏰ Laatst bijgewerkt: Aug 19, 2023 ⏰

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