XVIII

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Mi svegliai, ma non ero circondata dal calore della sera prima, ma solo dal vento freddo che entrava dalla finestra. Bill non c'era, probabilmente se n'era andato a casa. Uscii dalla camera e sentii un odore di crêpes, vidi Isa che le stava preparando, quella mattina era molto egocentrica.

"Buongiorno!" Disse felice.

-"Giorno, cos'è tutta questa felicità?" Dissi ancora addormentata.

"Con Tom ieri sera è stato una favola!" Disse salterellando.

-"Ma per favore, smettila, non sei l'unica che ha scopato." Dissi sbuffando, evidentemente era vero.

"Sta zitta! Invece penso proprio sia quello giusto, mi guarda come se fossi tutta sua." Disse sorridendo sbattendo velocemente le ciglia.

Mi ricordava Bill, d'altronde erano gemelli, avevano gli stessi occhi, quindi potevo capirla. Ieri l'ho baciato, sono stati i suoi occhi a catturarmi, non volevo baciarlo, però il mio cuore sì.

-"Ma Bill e Tom?" Dissi guardandomi in giro.

"Oh sono andati via poco fa" disse guardando il piatto con le crêpes.

Se n'era andato senza dirmi niente, e io non me ne ero nemmeno accorta. Avevo paura che mi usasse, era famoso, sicuramente non cercava una goffa come me, probabilmente mi voleva solo per sfogarsi.

-"Bill ti ha detto qualcosa?" Dissi.

"No, che doveva dirmi?" Disse accigliandosi.

-"No niente, era per sapere." Dissi sedendomi.

"È successo qualcosa ieri sera?" Disse avvicinandosi a me.

-"Che vuoi che succeda, mi sono messa a dormire subito." Dissi.

"Va bene.." Disse con un sorriso malizioso sul volto.

Feci colazione e andai in camera mia per cambiarmi, mi lavai e sistemai i miei lunghi capelli neri ondulati, misi poco trucco, tanto volevo fare una piccola passeggiata per svagare.

-"Io esco Isa, a dopo!" Dissi uscendo dalla porta.

"Dove vai?" Disse avvicinandosi alla porta, voleva sempre sapere tutto.

-"A schiarirmi le idee" dissi sbattendole la porta in faccia.

Uscii fuori, scesi le scale del condominio, misi un cappotto leggero, e controllai se nella borsa c'era tutto, mi incamminai per quelle strette strade. Dopo un paio di minuti arrivai in una cittadella che conoscevo, molto bene, avevo dei pessimi ricordi in quella città, era la città di quando ero bambina, dove vivevo con mia madre. Era un po' cambiata, ma come facevo a non riconoscerla. Non avevo intenzione di passare da casa mia, neanche per degnare di uno sguardo a mia madre, sinceramente non sapevo neanche se vivesse ancora lì, ma non aveva soldi per permettersi un'altra casa, quindi presumo di sì. Ora non sa la vita che sto facendo, ma io sono orgogliosa di me, adesso sto bene finalmente, non sono più quella bambina sempre triste che voleva dare fine alla sua vita, adesso finalmente stavo per andare in America come desideravo, e Bill Kaulitz è entrato nella mia vita, spero in un per sempre.

Andai avanti arrivando in un'altra cittadina, vicino al mare, era molto calmo quindi mi poggiai lì vicino ad un muretto dove delle ringhiere separavano un'altra parte della città.
Iniziai a guardare il mare calmo come un fiume, il cielo limpido, e il viale curato. Era una città così graziosa. Presi il pacchetto di sigarette dalla tasca, si stava così da dio, ne presi una, l'accessi e me la misi in bocca. Mi stavo godendo così tanto questo momento, aspirai il fumo e mi rilassai. Dopo un po' ero rimasta un incantata e mi richiamò nel pianeta terra un rumore fastidioso, qualcuno stava lanciando dei sassolini dietro di me colpendo la ringhiera.

-"Ma che cazzo.." dissi infastidita.

"Hey stella!"

Era veramente uno stalker, lo trovavo ovunque, ma da una parte meglio così, volevo vederlo.

-"Bill!" Dissi dall'altra parte.

"Che ci fai qua?" Disse avvicinandosi alla ringhiera.

-"Una passeggiata, tu?" Dissi.

"Beh io abito qui vicino, vengo sempre qui" disse con un sorrisino sul volto.

"Dev, seriamente, abiti a più di 3 isolati da qui." Disse ridacchiando.

-"Mi piace camminare" dissi, con un sorriso.

-"Se lo dici tu" disse con un sorriso all'ingiù.

Scavalcò la ringhiera venendo dalla mia parte, facendomi un sorriso e abbracciandomi.

"Ecco, così parliamo faccia a faccia." Disse avvicinandosi al mio viso

I nostri nasi ora si toccavano, lui guardava i miei occhi e io i suoi, potevo vedere ogni minima sfumatura del suo magnifico occhio, potevo vedere la sua pupilla che piano a piano si dilatava.

Mi staccai.

-"Te ne sei andato senza salutare stamattina, è da maleducati." Dissi con una faccia offesa.

Scoppiò in una piccola risata.

"Stavi dormendo come una bambina, non volevo svegliarti, magari mi stavi sognando." Disse sollevando le sopracciglia.

"Certo, non sogno, e sicuramente non vorrei sognare te." Dissi ridacchiando.

"Come no, vai a dormire solo per quello" disse ridendo sotto i baffi.

Gli diedi uno schiaffetto sulla guancia e lo mandai a fanculo, si sono molto paziente.

"Io torno a casa, vuoi un passaggio?" Disse cercando le chiavi nella tasca.

-"No non c-" dissi mentre mi prese il polso.

"Andiamo." Disse prendendomi per il polso portandomi verso la macchina, arrivammo dall'altra parte e salii sul posto davanti.

Salì anche lui, vedevo il suo profilo perfetto, e non riuscivo a non rimare incantata, vedevo le sue mani perfette sul volante, stavo quasi per svenire insomma.

Rimasi per tutto il viaggio a fissarlo fino a quando mi riaccompagnò a casa.

perché hai scelto me?~bill kaulitzWhere stories live. Discover now