Ciao Ember, ti sono mancato?

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"Il tempo è il compagno che sta giocando di fronte a noi, e ha in mano tutte le carte del mazzo, a noi ci tocca inventarci le briscole con la vita."
José Saramago

ABIGAIL

Mi svegliai e cercai il cellulare nascosto in un angolo del comodino.
Il sole non era ancora sorto, ma la sveglia, come ogni giorno, suonava imperterrita, causandomi un gran mal di testa mattutino.

<< Vuoi spegnerti? Maledizione! >>

Imprecai cercando il pulsante per silenziare quel rumore così assordante. Lo trovai solo quando sentii qualcosa cadere a terra e mi sporsi fuori dal letto.

<< Buongiorno anche a te, Abby. Iniziamo decisamente bene la giornata >>  dissi con sarcasmo.

Nonostante l'inizio difficile, affrontai la routine mattutina: indossai un maglioncino nero, jeans stretti a vita alta e sneakers.
Guardai il mio riflesso nello specchio, il viso pulito e i capelli raccolti in una coda alta.
Forse l'idea di indossare dei Jeans così stretti non era poi così azzeccata.
Decisi quindi di cambiarmi e indossare dei pantaloni un po' più comodi.

Una volta pronta andai in cucina e notai il solito piatto preparato da mio padre ad aspettarmi.
Non c'era molto o almeno, niente che mi piacesse davvero.
Presi una fetta a biscottata con la marmellata e guardai il contenuto di quella tazza.
Feci una piccola smorfia e cominciai a mangiare cercando di distrarmi con qualche video divertente contenuto nel telefono.
Mi estraniai talmente tanto che quando Connor entrò nella stanza non me ne accorsi.

<< Dovremmo andare sorellina, oggi ci sono le selezioni e non vogliamo fare tardi, vero? >>

<< Parla per te, Capitano.
È la tua ultima settimana di gloria, poi te ne andrai e chissà se sarai ancora popolare >>

<< Ouch. Così acida di prima mattina? >>

<< Hai ragione scusa.
Sarai popolare anche quando andrai all'ospizio. >>

<< Il tuo amore mi commuove, sorellina.
Perché non conservi un po' di questo umorismo per la festa di questa sera? >>

<< Sei fuori se credi che papà ti lascerà organizzarla >>

<< Papà non è un problema >>

<< Se lo dici tu. >>

Alzai le spalle e dopo aver messo il piatto e la tazza sporca nella lavastoviglie, uscii di casa e salì sulla macchina di Connor, aspettando che partisse verso le strade della città.
Cercai di non pensarci troppo, ma la curiosità era molta e così appoggiai la testa contro il finestrino sospirando.

<< Sputa il rospo Conn >>

<< Che cosa vuoi che ti dica? L'ho semplicemente avvertito di qualche amico a casa e lui ha accettato >>

<< Qualche amico? Ma se saranno quasi sessanta persone?! Sessanta Connor! dove vuoi metterle? nello scantinato? >>

<< Ma sì! persona in più, persona in meno, che cosa cambia? Ci saremo noi a controllare che tutto vada per il meglio e ancora non hai visto la casa che vogliono affittare i Morgan per la fine dell'anno scolastico >>

<< Oh no, non ci pensare nemmeno!
Non andremo a quella festa o almeno io non lo farò, tu fai un po' quello che vuoi, ma non mettermi in mezzo. >>

<< Come vuoi sorellina, ricorda però che William ne sarà dispiaciuto e poi è il grande ritorno dei fratelli Campbell >>

<< Certo, dispia... che diavolo stai dicendo? Colin e Colton sono tornati? >>

SibyllineDonde viven las historias. Descúbrelo ahora