«Vi ho visti dalla finestra, ieri sera. Stavate dormendo come due piccioncini.»

Il ricordo del capo della tigre sul mio torace e della sua stretta vicinanza al mio corpo mi torna improvvisamente in mente e mi porta a ghignare lievemente.

Tuttavia, subito dopo realizzo ciò che ha appena detto e, con un tono fin troppo burbero, rispondo:

«Uno: togliti quella cazzo di parola dalla bocca prima che ti vomiti in diretta.» inspiro altra nicotina. «E due, non è stato fatto a posta. Dovevo aspettare che tornasse in stanza, ma ci siamo addormentati.»

Non so neanche io, in realtà, come sia stato possibile che abbia passato l'intera notte con una ragazza senza farci nulla. Di solito non dormo con le ragazze con cui faccio sesso. Le mando via non appena finiamo, senza preoccuparmi troppo di cosa vogliano fare loro o del loro desiderio di fermarsi a dormire.

La trovo una cosa troppo intima e fin troppo lontana da quelle che sono le mie... abitudini. Dormire abbracciato con una ragazza, come due cazzo di fidanzatini, è un'idea che ho sempre disprezzato. È il fatto che sia successo con Ally non vuol dire nulla, dato che la mattina dopo ce ne siamo pentiti entrambi.

Soltanto durante l'anno in cui sono stato con Chloe succedeva che si fermasse talvolta a dormire da me, ma non apprezzavo molto quel momento. Mi addormentavo subito, sempre a debita distanza per ingannare la mia mente che stessi passando la notte da solo. Tuttavia era un periodo abbastanza difficile della mia vita e il fatto che mi stesse accanto non mi rendeva in grado di scacciarla in malo modo e usarla solo per il sesso.

«Comunque, a proposito di questo...»

L'immagine successiva al risveglio di questa mattina mi riaffiora con rapidità, facendomi lievemente socchiudere le palpebre. La lite avuta, e le parole che ci siamo detti mi tornano in mente e mi portano a far nascere dentro di me uno strano e più intenso dubbio:

«Per quanto ci hai guardati?»

Uno sbuffo divertito e incredulo giunge dall'altra parte del telefono.

«Per chi cazzo mi hai preso? Per un maniaco?»

Roteo gli occhi al cielo, e chiarisco:

«Che ne so, magari nel sonno mi hai visto prenderle qualcosa... Oppure è venuto qualcuno a rubare un pezzo di carta.»

Il silenzio prolungato che ne sussegue mi fa capire che non ha smesso di parlare perché ci sta pensando, ma probabilmente perché non riesce a connettere ciò che sto dicendo.

Infatti, dopo diversi secondi di attesa, la sua voce incuriosita e preoccupata piomba nel silenzio religioso in cui eravamo entrambi calati:

«Matt, quanto cazzo hai bevuto da quando sei tornato in camera?»

Sbuffo, spazientito dalla sua incapacità di prendere sul serio discorsi importanti, e spengo la sigaretta nel posacenere accanto a me. Probabilmente non sa nulla riguardo la lettera. Non che mi interessi molto ritrovare ciò che perde la ragazzina, eppure il modo in cui mi ha accusato mi ha infastidito e insospettito terribilmente. Soprattutto perché non conosco il motivo per cui quella lettera era talmente importante, e se da un lato so che non sono affari che mi riguardano, dall'altro una curiosità crescente si fa sempre più spazio dentro di me.

(Un)expectedWhere stories live. Discover now