Tramonto

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La stella stava ormai tramontando del tutto. L'ultimo raggio illuminò la bestia che azzannava Lukas. Nell'attimo in cui la luce sparì, lasciando il posto al crepuscolo, il cane zannuto lasciò andare il piede dell'ingegnere. Tutti si stupirono di questo e, soprattutto, di quello che successe dopo.

Si erano radunati un bel po' di animali nei pressi della navicella. Erano circa un centinaio e avrebbero presto sbranato tutti perché la rampa non era ancora chiusa. Ma Lukas poté risalire tranquillo perché tutte le bestie, senza esclusioni, scapparono via come erano arrivate.

Subito dopo si udì un ronzio, come quello di innumerevoli zanzare, ma molto più forte.

«E ora cosa succede», si chiese Li ad alta voce.

Il capitano era perplesso, mentre Lukas era ancora sotto shock e si teneva il piede dolorante: non si era accorto di nulla.

Il rumore svanì come era iniziato. La rampa, ormai, era quasi chiusa, ma Thomas e Li poterono vedere la fonte di quel forte suono. Lukas era di spalle a terra.

Innumerevoli figure nere, umanoidi, e con lunghi becchi al posto della bocca, apparvero nel cielo e si precipitarono sugli animali bianchi infilzandoli. Avevano ali trasparenti come quelle delle mosche, ma ronzavano come delle zanzare giganti. Possedevano, inoltre, quattro braccia. Sembrava che si stessero nutrendo.

«Thomas, hai visto?»

«Sì, Li. Sembra che il super predatore abbia un predatore».

«Di cosa state parlando», Lukas si voltò, ma vide solo il portellone chiuso.

«Andiamo nella cabina, da lì potremo vederli», tutti seguirono il capitano.

«Thomas, quelli non sono solo predatori. Hai visto le loro forme, sono come noi», Li non smetteva di stupirsi del corso che aveva avuto la loro missione. Stavano per comunicare con un altro essere intelligente, o almeno credeva.

Arrivati davanti ai vetri spessi e resistenti della zona di comando, tutti si affacciarono ai finestrini. Lukas era il più curioso. Vide una popolazione intera di uomini-zanzara circondare la nave e guardarla incuriositi.

«Mamma mia quanto sono brutti! Io le odio le zanzare!»

«Non farti sentire da loro Lukas. Sono molti più di noi», il capitano sorrise.

Li era perplessa. Si chiedeva da quale classe di animali si fossero evoluti quegli esseri. Era possibile che l'evoluzione avesse preso un altro percorso rispetto alla terra e che su quel pianeta i più intelligenti discendessero dagli insetti?

Il capitano accese i fari frontali dello shuttle. Subito tutti gli umanoidi ronzarono come se la cosa li avesse spaventati, o almeno così pensarono i tre sulla nave. Alcuni di essi si avvicinarono alle luci accese, con una delle braccia a proteggere il volto, ma si fermarono quasi subito. All'improvviso si piegarono sulle gambe, inginocchiandosi, e portarono due braccia oltre la testa parallele al corpo, mentre le altre due le misero perpendicolari.

«E questo cosa significa?», Lukas non ebbe il tempo di finire la domanda che tutti gli uomini zanzara fecero la stessa cosa.

Tutta la popolazione scura come la notte che stava arrivando, si inginocchiò davanti ai fari e cominciarono a ronzare in modo melodioso, come se stessero cantando una canzone. Usavano le ali e il loro ronzio permetteva la comunicazione.

«Non hai capito Lukas? Ci stanno adorando», non c'erano dubbi per Li, ora erano diventati addirittura dei.

«Ti sbagli Li, non stanno adorando noi», disse il capitano «Non ci hanno ancora visti. Stanno adorando il nostro shuttle, ma ho in mente un'idea».

Tornarono al portellone. Thomas spinse il pulsante e la rampa cominciò a calare. Tutti avevano una torcia accesa in mano. La melodia si interruppe e tutti gli umanoidi guardarono verso di loro. Alla fine, si aprì completamente e i tre astronauti erano fermi in alto con le torce puntate verso il davanti. Scesero piano. Le creature di quel pianeta vedevano solo tre luci muoversi, non vedevano bene con la luce: erano creature notturne. Infine, il capitano, l'ingegnere e la biologa si fermarono alla base dello shuttle e puntarono il fascio di luce verso i loro volti. Inutile dire che gli umanoidi si inchinarono di nuovo e cominciarono a cantare ancora più forte. Lukas sorrise soddisfatto.

«Capitano mi senti? Sono due ore che siete partiti. Vedo che l'atterraggio è andato bene. Cosa avete trovato? Sono curioso», tutti si erano completamente dimenticati di Mike e di Guy che erano in orbita.

«Tutto bene Mike!», rispose Thomas, «La missione è andata meglio del previsto. Abbiamo scoperto due nuove specie interessanti una delle quali è addirittura intelligente e ha forme umanoidi».

«Mi state prendendo in giro?», la voce di Mike era un misto tra l'eccitato e il sospetto.

«No, Mike, non ti stanno mentendo. Esistono due super predatori su Niño uno dei quali è senziente», tutti poterono udire la voce di Guy.

«Tu sapevi tutto? Perché non mi hai detto niente?», Mike era indispettito, si stava pentendo di essere rimasto a bordo della nave in orbita.

«Io vedo tutto tramite le camere delle tute, ma non volevo rovinarti la sorpresa», Guy sorrideva nella sala comando e Mike poteva vederlo.

«Bastardo di una IA di seconda mano!», tutti sorrisero, i tre su Niño immaginando la scena.

«Cambiamo discorso. Avete già dato un nome alle due specie?»

«ASGAI! Non mi dire che vuoi rubarci questo privilegio!», lo rimproverò Li.

«No, ma penso di avere più fantasia di voi»

«Davvero? E allora sentiamo. Come vorresti chiamarle?»

«Userò il latino. Per la bestia bianca con lunghi canini ho pensato a Canis Albus».

«Alla faccia della fantasia! ma chiamiamolo solo Albus che è più semplice da ricordare, e poi, tecnicamente, non sono cani».

«Va bene Lukas. Per gli umanoidi a forma di zanzara ho pensato a Homo Culex», tutti scoppiarono a ridere, «Perché ridete? Non sapete cosa significa?»

«Che ne dici di eliminare la C. Chiamiamoli Ulex e basta», questa volta fu Li a suggerire il nome.

«Come volete voi, ma non ho ancora capito cosa ha che non va il nome a cui ho pensato».

«Stai tranquillo ASGAI, poi te lo spiego».

«Grazie, Mike».

Il morire dei giorniWhere stories live. Discover now