Chiarimenti

1 1 0
                                    


Mike fece un sorriso sospetto alle parole di ASGAI. Il primo nervosismo aveva lasciato ora, in lui, una certa soddisfazione. Thomas lo notò. Lui c'entrava qualcosa insieme a Lukas. Continuò a parlare con Guy.

«Va bene Guy, sei senziente. Cosa significa questo per noi?», il capitano era molto contrariato, ma non con Guy, che era solo un computer; sapeva che Mike era l'artefice di tutto questo, solo si chiedeva come poteva esserci riuscito.

«Prima di tutto non chiamarmi Guy, non sono un ragazzo. Con la mia conoscenza mi ritengo di molto superiore a voi», c'era un cambiamento nella fisionomia di Guy, sembrava che, ora, potesse cambiare espressione o, almeno, così parve a Thomas.

«Ecco, lo sapevo!», Li immaginava già che l'IA avrebbe detto questa cosa.

«Noto un certo disappunto nella tua voce, Li».

«Ora capisce anche quando una persona è arrabbiata! Tu non sei una persona perché non hai sentimenti. Dove ci stai portando?»

«In questo modo mi offendi», per un attimo, di nuovo, il volto di Guy cambiò espressione proprio come se fosse davvero offeso.

«Sì, come no?», Li era sdegnata. Era la più debole psicologicamente. Cominciava quasi a provare paura per quell'essere che, dal nulla, aveva deciso di prendere il comando.

«Va bene, lasciamo stare per ora. Per rispondere, vi dirò semplicemente, come già prima, che il pianeta verso cui ci dirigiamo ha più probabilità di ospitare la vita rispetto a PIX-2033-782b. Questo pianeta non ha un nome perché non è stato ancora mappato, è anche più piccolo della Terra. Ho deciso di chiamarlo Niño».

Lukas cominciò a ridere.

«Hai sentito Mike? Vuole chiamarlo Niño. E gli abitanti di questo pianeta come si chiameranno? Niñani o Niñestri? Ho le lacrime agli occhi!», Lukas riusciva sempre a vedere il lato comico di qualsiasi situazione.

«Non è il momento di ridere», intervenne il capitano, «Questa è una situazione molto seria, ma potrebbe tornare a nostro vantaggio. Guy, cioè ASGAI, puoi mostrarmi le analisi del pianeta, di Niño?», tutti ammiravano la freddezza del capitano, e non a caso lo era per questo.

«Vedo che cominciamo a ragionare. Vi ripeto che le mie priorità non sono cambiate, la riuscita della missione e la vostra sicurezza stanno sempre al primo posto. Ecco le analisi».

Detto questo, all'istante, apparvero, sulla proiezione, molte righe di testo e grafici. In alto c'era scritto "Niño" e, sotto, tutti i dati possibili che Guy era riuscito a raccogliere. C'era anche una foto fatta con il telescopio di bordo.

In quelle analisi c'era tutto: temperatura, gravità, composizione chimica e tantissimi altri dati. In particolare una interessò Thomas: c'era una considerevole presenza di CO2, probabilmente di origine animale. La concentrazione della molecola era molto alta, anche di più rispetto alla terra. Poteva darsi, addirittura, che, sul pianeta, fosse presente una civiltà piuttosto avanzata. "Tutto è possibile", pensò il capitano.

«Cosa ne pensi, Li?», Li era la biologa e, più di tutti, poteva capire con cosa avessero a che fare.

«Francamente, capitano, purtroppo non posso non essere d'accordo con ASGAI. Il pianeta PIX è molto simile a molti altri visitati negli ultimi tempi. Tutte le missioni passate sono fallite per mancanza di elasticità. Ci si dirigeva verso il pianeta, che di solito era molto più grande della terra, e non si poteva cambiare rotta per nessun motivo. Inoltre, se ci hanno dotati di questi sistemi di analisi così avanzati, perché non dovremmo usarli per identificare un pianeta più adatto, invece di scansionare soltanto per riportare i dati alla base? A malincuore io dico di seguire ASGAI»

Dopo aver visto le analisi della IA, Li aveva cambiato idea. Forse avevano la reale possibilità di scrivere un pezzo di storia e i loro nomi sarebbero apparsi in tutti i libri. Per lei era a dir poco eccitante.

«Penso che sia inutile chiedere il vostro parere» disse Thomas guardando Mike e Lukas, «dopotutto siete voi i veri artefici di questo cambio di rotta. Ora dobbiamo chiarire alcune cose», Mike e Lukas si guardarono negli occhi preoccupati.

Il capitano li portò in un'altra stanza, senza Li. Era una delle camere che sarebbero servite per trasportare i campioni di vegetali, ma che ora era vuota e abbastanza pulita. Inoltre era uno dei pochi posti dove non ci fosse un terminale di Guy, tramite il quale poteva eventualmente ascoltare la conversazione.

Thomas entrò, accese le luci, bianche e forti, fatte apposta per mantenere in vita le piante, chiuse la porta. Poi si girò verso i due con aria severa.

«Vi farò una semplice domanda: come avete fatto?»

Mike e Lukas si guardarono di nuovo, con un cenno di intesa decisero che sarebbe stato il pilota a parlare.

«Capitano, non penso ci siano motivi per mantenere ancora il segreto. In realtà non ci aspettavamo che Guy cambiasse la rotta».

«Sì, confermo, è stato totalmente imprevisto».

«Grazie Lukas. Stavo dicendo: tu mi conosci bene Thomas. Ci siamo addestrati insieme e sai che lavoravo alle IA prima che mi trasferissero alla guida», Mike era sempre stato sincero con lui.

«Sì, lo so. Dicevano che avevi idee eterodosse, ma non ho mai capito che significasse».

«Te lo spiegherò in breve. Il progetto iniziale era di realizzare delle IA senzienti che prendessero decisioni autonome durante il viaggio. Io ero uno di quelli che erano d'accordo e per qualche anno abbiamo lavorato in questo senso».

«Come è possibile che lavoraste in questo senso?», al capitano tutto suonava nuovo. Per un attimo si chiese se Mike stesse dicendo la verità.

«È così. La WSA voleva una IA senziente con cui l'equipaggio potesse interagire come con una persona. Tramite i nuovi computer quantistici, siamo riusciti a realizzarne una, che faceva calcoli complicati e analisi in un batter d'occhio, inoltre si poteva dialogare con essa tranquillamente».

«Cos'è successo dopo? Perché ti hanno spostato alla guida?»

«Molti non erano d'accordo a dare una coscienza a un "computer" come dicevano loro. Mettevano in mezzo l'etica e altre cazzate del genere. Io ho insistito un po' più degli altri e, per questo, mi hanno escluso», Thomas ricordava la faccia che Mike aveva in quei giorni: era deluso.

«Quindi, come sei riuscito a farlo ora, in così poco tempo e per di più durante un viaggio?»

«È qui che entro in gioco io», disse Lukas, «Mike mi ha guidato e in poco tempo ci siamo riusciti. Alla fine la IA era già predisposta per essere senziente. Quei bastardi della base hanno semplicemente messo dei blocchi alla coscienza un po' in tutto il codice. Io li ho eliminati», Lukas sembrava fiero di sé stesso.

«Capitano, un'ultima cosa. Forse ora sei arrabbiato con noi, ma non ti rendi conto del valore di una IA senziente. Sono convinto che questa missione riuscirà e il merito sarà tutto di ASGAI. Siamo pronti alle conseguenze», Mike era deciso e il capitano lo notò.

«Un'ultima domanda. Perché Guy interveniva senza motivo oggi?»

«A questo rispondo io», intervenne Lukas, «Probabilmente si trattava di un periodo di assestamento, non penso che, ora che è uscito allo scoperto, succederà più».

In quel momento si sentì bussare alla porta. Era Li.

«Ragazzi, dovete venire che Guy vuole dirci qualcosa».

Andarono tutti velocemente nella sala di controllo. La faccia blu di Guy era sullo schermo e sembrava in attesa.

«Dicci tutto Guy».

«Vi ho già detto di non chiamarmi Guy. Comunque l'annuncio è questo: in meno di due ore raggiungeremo l'orbita di Niño».

Il morire dei giorniWhere stories live. Discover now