"𝑊𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑘 𝑖𝑡 𝑎𝑙𝑙?"

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XIV.

"Yousunn~" Passi veloci riempirono l'abitazione silenziosa in un batter d'occhio. La mia figura, ancora coperta dalle soffici lenzuola, non aveva minima intenzione di scollarsi quella piacevole sensazione sonnolente di dosso. I primi raggi di luce si distesero sui miei occhi ancora socchiusi ed il tepore mattutino mi fece finalmente aprir bocca."Mmm.. Ayato, chi è?" Mormorai inconsciamente del fatto che il maggiore ormai si recò nella sua di abitazione. I passi diventarono sempre più pesanti e veloci, il mio nome venne richiamato ancora una volta da quella voce cosi ì famigliarmente squillante.

"Youyou~"

Al mio nomignolo rabbrividì per qualche attimo. Le mie mani immediatamente raggiunsero le lenzuola per portarle al di sopra della mia testa, nascondendomi. Il mio respiro perse il controllo al solo pensiero di poterlo rivedere. La candida pelle iniziò a sudare nella speranza di vedere il suo volto sereno, concentrato sul mio corpo e anima. "Yousun, ma cosa ci fai li?" Quella domanda cosparsa da un lieve risolino mi diede il coraggio di uscire dal mio nascondiglio temporale. La dolce luce mi impedì di riconoscere il volto di quella figura per qualche istante, finché la solita acconciatura di quest'ultima non mi diete il buongiorno.

"Eddai Sibyl, mi hai fatto prendere un colpo.." Mormorai nel mentre che il mio sguardo confuso, pian piano, diventò uno sereno ed accogliente. Le mie labbra formarono un dolce sorriso alla vista dell'amica ormai seduta sul mio letto."Ayato ci ha detto tutto." Disse lei con uno sguardo piuttosto tranquillo. Nel suo modo frettoloso e carico di energia, mi raccontò cosa successe la scorsa sera. Ayato le raccontò il fatto di esser stata trovata a terra insieme ad un uomo somigliante a Thoma, nonché Childe.

"Ti giuro, ho pensato che tu e Thoma aveste fatto pace, finché Ayato non urlo il tuo nome in preda al panico." Raccontò Sibyl con tono piuttosto calmo del solito. Mentre la sua voce squillante vibrava per la stanza abbandonata dai miei sogni precedentemente fatti, passi leggeri e piuttosto lenti si percepirono di colpo. Il mio sguardo si spostò dal volto di Sibyl verso la porta ancora socchiusa di camera mia.

Toc Toc..

"Sibyl, Yousun? Siete li?" La voce di Karina immediatamente risuonò nelle mie orecchie. Un sorriso segnò le mie labbra nuovamente. Avere accanto le persone a me più preziose risultava come una benedizione alla mia anima dispersa nei miei stessi pensieri senza fondo. La bionda si avvicinò rapidamente a me e Sibyl ed una volta seduta sul bordo del letto, la sua mano toccò la mia leggermente. Un sospiro di sollievo cosparse il mio corpo di un'immensa leggerezza. La preoccupazione ed accoglienza delle due ragazze mi portò ad un benessere trascurato.

"Non sai quanto ci eravamo preoccupate. Sono stati pochi attimi quelli in cui ti abbiamo vista esibire per poi ritrovarti accasciata a terra tra le braccia di Thom-" Sibyl immediatamente la fermò con uno sguardo talmente penetrante da far gelare lo sguardo di tutti. Breve fu il lasso di tempo in cui il silenzio regnò tra di noi. Le mie labbra finalmente decisero di dare a loro un segnale abbastanza preciso una volta aperte.

"Devo trovarlo."

Dissi mentre una delle mie mani copriva la mia coscia ancora marcata dal suo segno bluastro. Le mie dita sottolinearono con piacere il disegno lasciato con tanto desiderio sulla mia pelle priva di attenzione. Lo sguardo di Karina stava curiosamente perlustrando quel colore cosi brillante, ormai privo di energia grazie agli sforzi di Ayato. La mano di Sibyl, invece, fu dannatamente tentata di sfiorarmi di poco quel punto ormai a me caro. Sulle sue labbra il suo solito ghigno giocoso apparse in sorpresa.

"Ajax?" Disse Sibyl

"Thoma?" Disse Karina

Le loro voci si sovrapposero in modo caotico come quelle ramificazioni intense, precisamente quelle dove la scorsa notte tentarono di lottare per la loro stessa permanenza. "Ajax? Chi è Ajax?" Chiese Karina con uno sguardo piuttosto confuso nei confronti della mora. I miei occhi notarono l'errore commesso da Sibyl. La sua postura cambiò da uno stato rilassato ad uno piuttosto teso. Le sue gambe si incrociarono, le sue mani si nascosero dietro la sua minuta schiena, ed il suo volto non tentava minimamente di confrontare il mio. La visione rossastra della giovane donna si illuminò per la prima volta dopo tanto tempo.

"Ajax." Un sorriso splendente apparse sulle mie labbra una volta percepito a chi appartenesse quel nome così misterioso e colmo di una bellezza incerta. Notando il mio comportamento nei confronti di quel nome, Karina tentò di farmi ragionare scuotendomi per le spalle dolcemente. "Tu vuoi cercare Thoma, non è cosi Yousun?" Cercò lei di convincermi con il suo tono calmo e privo di secondi scopi. "Sibyl, falla ragionare. Quello che cerca è Thoma, non questo Childe, Ajax o come si chiama, vero?!" Il tono di Karina stava diventando sempre più convincente, sempre più allarmato. Nel mentre che mente e anima stavano tentando di trovare un accordo tra di loro, non potei farne a meno che sorridere al dolce ricordo tra me e Childe, o meglio, Ajax.

"Sibyl, dille qualcosa." Il tono impaziente di Karina segnò la gravità della situazione. La mora la guardò con uno sguardo privo di preoccupazione. Un semplice scrollo di spalle da parte sua attirò persino la mia di attenzione. La sua mano, tinta da una carnagione olivastra, sfiorò ciò che donava al mio collo completezza, la collana di Thoma.

"Lascia che Yousun cerchi ciò che desidera, alla fine Thoma cosa ha fatto per lei se non proteggerla dai suoi bisogni mai soddisfatti?"

Con quella frase, una presa di coscienza si instaurò nella mia mente priva di risposte. Rimasi a bocca aperta mentre il miei occhi puntarono verso la collana ormai toccata da molti, ormai decorata dalle mie stesse lacrime incastonate da Venti.

"Non è vero Youyou?"

I miei occhi si spalancarono una volta che Sibyl mi diede la parola. Lo sguardo incredulo di Karina traforò il mio, così iniziai a parlare. "Voglio trovarlo. Voglio ritrovare tutto ciò che Thoma mi ha negato quella serata, portandomi via da possibili sensazioni, da possibili frequentazioni. Voglio... "

"Voglio trovare Ajax."

Alle mie parole Karina non poté dirmi di no. Dopotutto, se non fosse stata per la sua famiglia conservatrice da possibili tentazioni, lo avrebbe fatto anche lei. Dopo brevi attimi di confronto tra lei e Sibyl, arrivammo ad una conclusione piuttosto incoerente. Karina sarebbe stata d'accordo per la ricerca di Ajax solo se Ayato fosse stato avvisato. Il mio "No" decisivo la fece stare alla larga da quel piano cosi mal costruito. "Quindi vuoi dirmi che vuoi rischiartela proprio?" Mi chiese ancora una volta la bionda mentre le prime lacrime di pioggia iniziarono a risuonare contro la finestra di camera mia. Con esitazione annuii anche se il mio corpo stava cercando di impedirmi di fare quel gesto poco cauto.

"Yousun, te lo richiedo un'ultima volta." Questa volta fu Sibyl a preoccuparsi del mio benessere.

"Stai cercando Thoma o quello che lui non ti ha mai lasciato provare?"

Non risposi. Quella domanda colma di significati mi portarono ad un atteggiamento guidato dalla testardaggine e sentimenti mai domati da nessuno. Mi alzai di colpo, ormai la mia intera figura era concentrata nel scappare da quella situazione così complessa.

Con la frustrazione sull'orlo dei miei occhi lucidi, mi vesti ed uscì dalla stanza con passi piuttosto pesanti. Le ragazze rimasero sbalordite da quel atteggiamento mai visto con i loro occhi, un atteggiamento che solo Thoma era in grado di calmare con la sua preziosa attenzione. Il rumore della pioggia stava aumentando sempre di più, proprio come la preoccupazione di Karina.

𝑆ℎ𝑜𝑡𝑠 𝑜𝑓 𝐸𝑣𝑒𝑟𝑦𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔  ~ 𝑔𝑒𝑛𝑠ℎ𝑖𝑛 𝑎𝑢Where stories live. Discover now