𝐿𝑜𝑣𝑒 𝐻𝑎𝑡𝑒

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V.

Erano le undici e mezza del pomeriggio, Thoma se ne era finalmente andato, il telefono continuava a squillare ripetutamente e la mia testa era persa tra mille pensieri.

"Devo smettere di giocare." Con tono piuttosto pentito iniziai cosi a farmi compagnia senza dar conto più al continuo suono del cellulare. Mi chiesi costantemente il perché di quell'atteggiamento nei suoi confronti finché non iniziai a dubitare di lui stesso. Quel tocco incantevole aveva ipnotizzato la mia intera figura nell'assorbire quella sua arte.

"Sarà stato uno dei suoi incantesimi? E anche fosse perché non mi sono scansata? Ah, You sei un idiota!" Con un sentimento di vergogna e debolezza mi recai in bagno per darmi una calmata, peccato che lo specchio che avevo lungo il corridoio mi diede un effetto contrario facendomi perdere la pazienza. "Dio se ti ammazzo." I miei occhi scrutarono la mia figura segnata dal suo tocco leggero mentre la sua frase mi passò per la testa.

"È cosi quando giochi sporco"

Il collo brillava di chiazze rossastre e violacee mentre le spalle erano marcate da lievi scottature. Incredula, roteai continuamente su me stessa per vedere cosa era rimasto intatto dal suo gioco. Finalmente, il mio sguardo si posò sul segno lasciato ieri sera. Un disegno raffigurava la visione del ragazzo lasciandomi senza parole. Con la bocca spalancata osservai la precisione di quel disegno sulla mia pelle rosea.

"L'importate è che ora sanno a chi appartieni"

La sensazione che prima portavo dentro alla presenza di Thoma aumentò di colpo una volta ricordato quella frase. La mia testa iniziò a formulare ipotesi su quel simbolo impresso sulla schiena ininterrottamente mentre le mie gambe si ammorbidirono all'istante. "Forse è un incantesimo per proteggermi?" L'ennesimo squillo mi fece perdere totalmente la concentrazione.

Era Ayato.

"Dimmi." Con tono secco iniziai quella conversazione improvvisa. La voce squillante ed inaspettata di Sibyl ruppe il silenzio dell'appartamento. Frettolosamente mi invitò nel sbrigarmi ed uscire di casa a causa di qualcosa di evidentemente urgente. In quell'istante, nonostante non volessi far vedere all'intera popolazione di Mondstadt quello che Thoma mi lasciò, le dissi di uscire solo se avesse eliminato quella storia.

"You è quello il problema ho perso pure il cellulare, muoviti ti aspettiamo in centro."

"Aspetta, come faccio a nascondere ... delle bruciature?" Esitante chiesi consiglio su quell'imprevisto. Sibyl mi rispose con tono preoccupato su come effettivamente curare quelle ferite. Poco dopo le feci l'ennesima domanda su come curare le chiazze violacee senza entrare nello specifico.

"You, ti sei fatta male?" risuonò nelle mie orecchie.

"E-Eh? No cioè non è nulla di che, non ti ricordi che ieri sono caduta?" Mentii basandomi sulla poca sobrietà di Sibyl della sera precedente.

"Non ricordo, anche fosse ... il massimo che puoi fare è mettere un fondotinta o coprirti con dei indumenti"

Detto ciò, ringraziai la ragazza promettendole di arrivare in tempo nel luogo prestabilito. Lasciai un sospiro mentre di fretta mi recai in bagno per rilassare quella tensione sparsa nella mia figura. Acqua calda iniziò a scorrere nella doccia mentre il mio sguardo rimase fisso sullo specchio che raffigurava il mio corpo ornato dai gesti di Thoma. "Passano." Mi auto convinsi cercando di accogliere quella forma di arte a me sconosciuta. Trascorsi dieci minuti buoni sotto l'acqua che stuzzicava quelle ferite mentre i miei sussurri pregavano di cavarmela con un'po di fondotinta sulla zona interessata. Uscita da quelle mura vetrate, il disegno iniziò a brillare di un rosso acceso per poi svanire pian piano.

𝑆ℎ𝑜𝑡𝑠 𝑜𝑓 𝐸𝑣𝑒𝑟𝑦𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔  ~ 𝑔𝑒𝑛𝑠ℎ𝑖𝑛 𝑎𝑢Where stories live. Discover now