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a volte il sentiero giusto non è mai facile

Nonna salice , Pocahontas

Si avvicinò il cameriere e mi verse l'acqua , ma appena vidi quella mano , con quei anelli, con quei braccialetti , capì che non era il cameriere a versarmi l'acqua. Alzai piano piano , trovai un bel braccio muscoloso davanti a me , per poi salire e trovare un collo molto imponente e allenato per poi trovare quelle labbra non troppo sottili e non troppo grosse per poi trovare il mio punto debole quei occhi verdi mischiati a del marroncino con dei contorni azzurri . Quei benedetti occhi sono la mia condanna a vita , quelli potevano annullare qualsiasi mia barriera. Non solo era venuto nel mio stesso ristorante ma mi stava versando l'acqua. "Charles" dissi guardandolo incredula "prego" rispose finendo di mettermi l'acqua , lo guardai attentamente e lo fece anche lui ,cercavo di capire dai suoi occhi cosa stava facendo , perché era fiondato nel nostro tavolo a versare l'acqua. "lei topo pesce v- lei signore vuole l'acqua" gli chiese girandosi , appena disse topo pesce mi strozzò con la bevanda appena servita, non ci credo che lo aveva definito un topo incrociato a un pesce , cercai con tutta me stessa di non sputare l'acqua e di scoppiargli a ridere in faccia , mi misi  davanti alla bocca il tovagliolo per nascondere il mio sorrisino . "si grazie" disse incredulo James , lo guardò un paio di volte per capire se era veramente lui "come sta andando la serata" chiese Charles guardandomi attentamente con un sorriso divertito "molto bene" rispose il mio accompagnatore , il pilota non lo degno di neanche un'occhiata , sembrava che i suoi occhi erano accollati alla mia figura "e per lei signorina" mi chiese guardandomi attentamente , voleva sapere se mi stavo divertendo con un altro , senza di lui . "bene direi" dissi guardandolo attentamente , vestito tutto di nero con la faccia da incazzato mischiato alla gelosia con i capelli in disordine lo fa sembrare più sexy , dannatamente sexy , "lei è Charles leclerc?" il biondino si rivolse al maestoso dio greco "in persona" rispose lanciando un'occhiataccia , penso che non gli stava molto simpatico , forse o soprattutto perché era seduto di fronte a me . "possiamo fare una foto" gli chiese , perché James dovevi chiederlo, non potevi fare i cacchi tuoi "anche un autografo , grazie" chiese , e poi cosa vuoi? che ti imbocca , "certo" rispose Charles con un sorriso falso , lo avevo capito subito , perché non si vedevano le fossette , le mie amate fossette che venivano allo scoperto ogni volta che rideva e sorrideva sincero , un sorriso di un bimbo "dammi faccio io la foto" dissi prendendogli il telefono , Charles si mise di fianco al biondo , era molto fotogenico , poi la telecamere erano attratte da una bellezza così . "non ho una penna" disse Charles dispiaciuto , dispiaciuto per finta , non voleva fare ne foto e ne autografo , amava farli per i fan , gli farebbe per ore di seguito senza stancarsi , e qui si vedeva l'amore che teneva per loro , tutti li voleva bene ,tranne James . "c'è lo io" dissi prendendo la borsa , portavo sempre un pennarello e un piccolo quadernino dell'uovo di pasqua per Diego , quando si annoiava almeno aveva da fare qualcosa , glielo porsi e lui per prenderlo mi tocco la mano , partì una scossa per tutto il corpo , che mi fece venire i brividi , perché c'era questa chimica tra di noi, e perché mi piaceva così tanto . Gli fece l'autografo su un pezzo di tovagliolo pulito per poi girarsi verso di me , non capì cosa stava facendo , fin quando non si avvicinò di più a me e si abbassò , mise una mano sul tavolo mentre con l'altra si avvicinò al mio corpo, sentì il pennarello danzare sulla mia pelle per pochi secondi , per poi sentire il fiato di Charles nella mio orecchio sinistro "meglio prevenire" disse con voce sensuale e rauca , per poi andarsene al suo tavolo con un sorriso vittorioso , sapeva del suo effetto su di me , perché oltre ad avere la pelle d'oca aveva pure le guance a fuoco. Abbassai il viso verso la parte del mio corpo scarabocchiato, aveva fatto la sua firma grande cinque centimetri o anche di più tra la scapola e il seno , mi aveva autografato le tette , per far capire al biondino di chi ero , di chi era il mio cuore . Guardai il mio compagno non sembrava turbato anzi sembrava divertito dalla scena , girai il volto dietro di me e vidi lui seduto nella sua sedia con le braccia incrociate mentre mi guardava con un sorrisino , il suo benedetto sorriso che mi faceva avere uno zoo allo stomaco. Lui era troppo per me , lui mi avrebbe dominata , lui vinceva sempre con me . "Allora andiamo a teatro" mi chiese , non avevo così tanto voglia di vedere un'opera , soprattutto lirica , una cosa che non mi piace , non ho niente contro , magari mi piacerebbe, se la capissi, ma avevo accettato . Passò prima James poi lo segui io , salutò con la mano Charles e lui ricambiò con un sorriso , io non lo guardai mi incamminai a testa alta , ma appena passai di fianco a lui il mio muro crollò , senza farsi vedere era riuscito a allungare la mano nella mia coscia per poi scendere , tutto questo per un millesimo di secondo , ma lui ce l'aveva fatta , il mio corpo rabbrividì sotto il suo tocco anche se la sua pelle e la mia era separata dal tessuto dei pantaloni ma io l'avevo sentita , maledetto monegasco . Mi pagò la cena e mi aprì la portiera della macchina , non era bella come quella di Charles ma andava bene comunque , a me non importava il denaro , io cercavo l'amore , quello vero. Nel tragitto pensai ancora alle differenze tra lui e Lui , lui era un tipo raffinato , tranquillo , che voleva un amore tranquillo , invece Lui era spericolato , nel senso buono , era una persona molto alla buona , ed cercava un amore da film di Hollywood , un amore forte , una copia che farebbe tutto per l'altro , voleva complicità . Ma capì che lui non era Charles , James non poteva essere minimamente essere nello stesso livello di Charles , erano due persone completamente diverse , e forse per questo che non provavo le stesse emozioni con lui , ormai il mio cuore , corpo e anche testa a una persona , o meglio due , Diego e Lui .

Grazie papà Cha - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora