dodicesimo tentativo pt.2

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nel corso degli anni.

8 marzo 2019

quello che la gente diceva a jisung, era vero. lui e minho si erano sposati alla fine di agosto, ma non volevano qualcosa di grande, così avevano firmato dei documenti e avevano festeggiato trascorrendo le migliori vacanze di sempre, forse erano troppo giovani?

forse si, ma a loro non importava.

ma dopo quasi due anni quel sogno stava lentamente svanendo, si sentivano come se stessero rinunciando al loro matrimonio. l'amore c'era ma in modo diverso, tutto sembrava una sceneggiata che sembrava non finire più.

il ragazzo dai capelli neri sospirò, memtre allentava la cravatta. il suo lavoro non era il migliore, ma era dannatamente bravo a farlo. ma era anche davvero faticoso e finiva sempre per stare lunghe giornate fuori casa.

e ogni qualvolta tornava finiva per litigare con jisung, che si sentiva solo.

ma la cosa che più adorava, era quella di tornare a casa per poter accarezzare le sue amate gatte. a volte le trovava distese a coccolarsi a vicenda, quel tipo di attenzioni che a lui mancavano dannatamente tanto.

ma una sera, mentre teneva soon-ie tra le sue gambe, sentì un forte rumore provenire dalla camera di sopra. ci mise qualche secondo a raggiungerla e trovò il corpo pallido di jisung per terra.

minho gli corse incontro, lo prese tra le braccia e cominciò a scuoterlo, ma jisung sembrava privo di sensi e la sua fronte era calda. così prendendolo tra le braccia, lo aveva portato subito in macchina, diretto verso l'ospedale.

e quando fu arrivato, disse al dottore: «per favore mi faccia sapere.» per poi guardare jisung essere entrato dentro una stanza, senza avere la possibilità di fargli compagnia.

non poteva perderlo. anche se la loro relazione non andava più bene come un tempo, era la persona più importante della sua vita e non voleva perderlo.

«stai bene, lee? sembri abbastanza pallido.»

minho si voltò con le sopracciglia aggrottate, vedendo un suo collega di nome bang chan. aveva le occhiaie e un'altra tazza di caffè tra le mani. anche quella notte, doveva rimanere di turno. «ho trovato jisung svenuto.. quindi sto aspettando che mi dicano cosa è successo.»

«vuoi un caffè?»

«no, grazie.»

«lee, respira. starà bene. fattelo dire, jisung è davvero un ragazzo forte e sono sicuro che c'è una spiegazione a tutto quanto.» il fatto che chan lo avesse incoraggiato con una faccia che non mostrava nessuna emozione, aveva fatto sorridere minho.

quel ragazzo era impossibile da capire.

«grazie chan.»

bang chan annuì soltanto e andò via. minho allora decise di chiamare il migliore amico di jisung, nonchè seungmin, per avvisarlo dell'accaduto. ma alla fine aveva finito per chiamare sua sorella per chiacchierare e distrarsi un po'.

giusto due mesi prima le aveva parlato che aveva intenzione di divorziare da jisung, e ora era li in ospedale, preoccupato per lui.

non aveva mai smesso di amarlo e forse non l'avrebbe mai fatto, però era sempre stato convinto che la loro relazione era stata fin troppo affrettata e forse avrebbe dovuto fare un passo indietro.

ma in quel momento aveva bisogno di lui e lui ci sarebbe stato.

«signor lee?»

minho chiuse in fretta la chiamata e guardò il dottore. «dottor yu, come sta mio marito?»

«gli abbiamo riscontrato vertigini e nausea, e il suo livello di ferro nel sangue è davvero troppo basso. ha mangiato bene in questi giorni?»

minho ci pensò su un attimo e poi rispose. «non proprio, ultimamente mangia sempre meno, continua a dirmi di non avere molta fame oppure lascia le porzioni a metà.»

«una volta dimesso, dovrà assicurarsi che mangi tanta carne e che si nutra fino a saziarsi, se dovesse continuare a rifiutarsi, lo porti dal suo dottore che gli prescriverà degli integratori.»

«è grave?»

«pensiamo che suo marito possa soffrire di anemia sideropenica. se continuerà in questo modo, la mancanza di ferro potrebbe portare stanchezza e in casi più gravi, mancanza di ossigeno.»

minho restò fermo immobile a quella frase, non sapendo come reagire. il dottore gli fece un sorriso rassicurante e gli indicò la porta, dicendogli che jisung lo stava aspettando.

anche se ancora scosso, minho entrò in stanza e trovò suo marito col volto pallido e un espressione stanca. gli prese la mano. «come ti senti? hai bisogno di qualcosa?»

«sto molto meglio, posso avere un po' d'acqua?»

minho si alzò e prese dell'acqua, portando una mano dietro la sua testa la sollevò e lo aiutò a bere, poi tornò seduto al suo fianco.

«il dottore mi ha detto che potrebbe trattarsi di anemia.» jisung sembrò non battere ciglio, come se gia lo sapesse.

«so che non ne hai voglia, ma prima ti ho comprato un po' di kimchi, il tuo preferito.» jisung scosse la testa.

«fallo per me.»

il minore guardò il marito con un piccolo sorriso e sospirò.

minho allora sorrise e prese il contenitore con il cibo gia pronto, prese le bacchette e lo imboccò. a jisung venne un conato ma ingoiò comunque, doveva farlo per la sua salute.

alla fine riuscì a mangiarne soltanto metà, ma per minho già quello era un grande sforzo. poi gli accarezzò la fronte quando lo vide piangere silenziosamente. «perchè stai piangendo?»

«oggi sarei dovuto andare a prendere la nostra bambina. era tutto pronto, ma quando hanno saputo che fossi svenuto e che fossi all'ospedale, hanno voluto sapere la causa.»

«ho detto loro che suppongono sia anemia e hanno cambiato idea, pensano sia pericoloso, pensano che non sappia prendermi cura di me stesso e quindi non ci permetteranno più di avere quella bambina come nostra figlia.»

minho gli asciugò le lacrime e lo abbracciò forte, come non faceva da tempo. «non è colpa tua, sono sicuro che avrebbero comunque trovato un pretesto per non permetterci l'adozione. hai visto, no? che non erano affatto convinti di dare una bambina a due uomini gay.»

«ma avevamo già le carte pronte, se solo io non fossi svenuto.. adesso lei sarebbe qui con noi e tu-»

minho gli baciò le labbra, un bacio che era servito a calmare entrambi. «possiamo riprovarci tra un po' di tempo, non importa. a me interessa che tu stia bene adesso.»

jisung non sembrava ancora convinto così minho confessò. «due mesi fa avevo parlato con mia sorella di un possibile divorzio. non ho mai smesso di amarti, ma l'idea di litigare ancora con te mi uccideva. non sopportavo più di tornare a casa e litigare ancora e ancora.»

«ma vedendoti svenuto li per terra, mi sono reso conto di quanto mi preoccupo per te e di quanto ti amo. voglio solo che tu stia bene.»

jisung sorrise e pianse ancora una volta contro il suo petto. «ti amo anche io, non lasciarmi amore.. ti prego.»

try me | minsung ✓Where stories live. Discover now