20. Spero di non diventare speck

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Austin
Sento dei versi, delle galline, i muggiti delle mucche e delle persone. Cerco di capire che cosa dicono e sento la voce di Kevin che racconta qualcosa a qualcuno, gli sta praticamente raccontando tutta la nostra impresa.
Cazzo Kevin, non è una cosa saggia raccontare a ste persone tutte le informazioni sul nostro conto.
"Eh sì anche noi siamo chiusi qui dentro, ma da secoli."
SECOLI?!
Apro gli occhi di scatto. E perché sono in mezzo a dei maiali? E soprattutto, perché mi guardano?
Mi alzo in piedi e mi allontano da loro, mi rendo conto di essere a quattro zampe, non mi ricordavo di essere in forma animale.
"Austin, ti sei svegliato!" Mi si avvicina un maiale.
Lo guardo con fare interrogativo.
"Sono Kevin..si forse non sono molto riconoscibile."
"Perché sei un maiale?" Domani confuso.
"Non lo so, quello che so in realtà è che lo sei pure tu."
Abbasso subito lo sguardo sulle mie zampe anteriori e cavolo, ho gli zoccoli e quelle maledette gambettine rosa.
"Merda, è la roba che ci hanno fatto bere."
"Si ci ero già arrivato e amico mio, lei è Circe."
"Ecco, ecco dove l'avevo già vista, l'istinto provava a farmi riconoscere il suo viso, ma ero troppo stordito per comprendere."
Mi guardo intorno con circospezione, siamo in un recinto molto vasto in realtà, pieno di fango, mangiatoie e abbeveratoi che non mi invitano assolutamente.
Qualcuno deve notare il mio sguardo schifato perché sento dirmi "Ti ci abitui a quello."
"Comunque state pronti che tra un po' è ora di pranzo, ci porteranno il mangime, mangiatene più che potete, perché lo portano una volta al giorno e vi assicuro che la fame si fa sentire."
Annuisco.
Vedo il cancello aprirsi ed entrare due ragazze con dei secchi pieni di mangime. Tutti i maiali si avvicinano subito affamati e loro velocemente rovesciano il cibo nelle mangiatorie per poi allontanarsi velocemente. Il cancelletto si richiude alle loro spalle e io mi avvicino a mia volta alla mangiatoia. C'è una puzza incredibile, in più il cibo mi fa venire da vomitare solo a vederlo, ma d'altronde non posso patire la fame devo rimanere in forze per riuscire a fuggire in qualche modo. Affondo il muso in quella sostanza puzzona dalla consistenza secca e inizio a masticare e ingoiare.
Ingoiare quella roba è veramente un'impresa, è talmente secca che ti graffia la gola, anche se la mastichi tantissimo fino a farla diventare praticamente farina.
Il cancelletto si apre di nuovo ed ecco che entra Kayla, è bellissima, indossa una tunica che la fa sembrare un'ancella greca. Kayla porta un secchio d'acqua, sembra pesare molto perché fa piccoli passi ed ogni tanto si ferma. Arriva agli abbeveratoi e svuota il secchio fa per andarsene ma io mi avvicino, lei mi guarda e si volta spaventata verso qualcuno oltre il cancello. "Perché mi si avvicinano?"
"Avranno fame, forza cara esci" annuisce e si allontana da me, chiude il cancelletto alle sue spalle e la sento allontanarsi.
Come farò a farmi riconoscere, per farle capire che ci deve aiutare. C'è in realtà sicuro che sa che ci deve aiutare, l'unico problema è capire come fare. E magari su questo fatto possiamo chiedere aiuto ai marinai che sono qui da secoli, forse loro essendo qui da secoli sanno come fare, o insomma ci hanno già pensato.
Mi avvicino all'abbeveratoio per dissetarmi, quel maledetto cibo secco mi ha fatto venire una sete assurda.

Kayla
Dopo aver dato da bere ai maiali mi avvio in cucina, dove lavora Zoe. La trovo mentre lava i piatti nel lavabo. Mi avvicino a lei e la aiuto, mi metto a sciacquare i piatti che ha già insaponato.
"Ho capito chi è Austin."
"Kevin?"
Scuoto la testa stringendo il labbro inferiore tra i denti.
"Hai provato a comunicare mentalmente con Austin con la mente?"
"No." Ammetto. "Ci potrei provare, tanto porterò da bere e da mangiare agli animali ogni giorno insieme alle altre ragazze."
"Cerca di capire che dobbiamo preparare per farli guarire tutti, sicuro Kevin e Austin potranno parlare con persone che sono lì e che sanno cosa fare." Sentenzia lei passandomi un piatto. "È fondamentale riuscire a fare tutto velocemente, non possiamo perdere troppo tempo. Abbiamo una missione Kayla."
"Sì lo so."
"Chissà quanti giorni abbiamo già perso in questa prigione."
"Hai uno sguardo tristissimo Zoe, tutto bene?"
"Certo, è solo la situazione che non mi piace." Si Gira a prendere un altro piatto.
Le afferro il polso, alza lo sguardo. "Non mentirmi Zoe, so che non ci siamo mai andate a genio, ma fidati di me, puoi parlarmi, io posso ascoltarti, forse anche capirti."
Fa un sospiro. "Ho paura di perderlo."
"Kevin?"
Annuisce. "Non mi sono mai legata a una persona, ora che ho una sorta di rapporto con lui ho paura, paura di rovinare tutto, o semplicemente di perderlo."
"Zoe, tranquilla, non succederà nulla di brutto... purtroppo non posso aiutarti molto in campo amoroso, non ho mai avuto una relazione."
"Hahaha forse non ricordi di averla avuta." Ride tirandomi una pacchetta sul braccio con la mano piena di schiuma.
Rido anche io con lei, anche se un po' mi ferisce, visto che la mia memoria non è mai stata granché.
La giornata non procede con chissà che cose particolari, quando il sole inizia a calare mi avvio con le ragazze a dare il cibo agli animali. Mi danno un secchio pieno di mangime, mi avvicino al recinto dei maiali. Entro e mi avvicino alla mangiatoia, faccio passi piccoli perché il secchio pesa un sacco, continuo a tenere il volto basso, guardando dove metto i piedi. Sento lo sguardo di Austin addosso, mi concentro e provo a parlargli con la mente, prego che mi riesca a sentire, che mi riesca a capire e che mi risponda, ma non succede così, non mi arriva nessuna risposta. Sconslata verso il cibo nella mangiatoia e me ne vado a passo svelto. Sono demoralizzata, non so come faremo.

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