3. Smistata

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Austin
Mi preparo per la cerimonia, entro nella sala accompagnato da Brain. Tutti ci guardano. Con un misto di terrore e rispetto negli occhi.
Indosso la tenuta a maniche fine e si può vedere chiaramente il mio marchio (quello di Ade) sul bicipite destro. Mi siedo al mio posto.
Zoe mi sorride, è capo della casta di Afrodite, ha tutti i ragazzi ai suoi piedi, tutti tranne me. Sono immune al suo fascino di Afrodite. È una bella ragazza, non lo posso negare. Ma io appartengo a Kayla. Non toccherò nessuna ragazza, tranne lei.
Tra i capi intanto parlano le ragazze che si dicono a vicenda di non volerle nelle caste femminili (Afrodite, Atena, Era, Demetra, Artemide).
Ma è stupido litigare su questo. Tanto decidono gli dei (in questo caso le dee, visto che è una ragazza).
Continuano a litigare. Noto che la porta centrale si sta aprendo e ordino a tutti di tacere. Mi ascoltano.
Mi temono più dei discendenti di Zeus, la cosa non mi disturba, anzi ben venga ahaha.
Kayla entra nella stanza.
La ammiro in tutta la sua bellezza.
La guardo. Prima il viso, leggermente truccato, gli occhi azzurri bellissimi, le labbra leggermente carnose ma piccole. Ricordo la dolcezza di esse. La nostalgia mi travolge. Cerco di scacciare via i ricordi e siccome ho molto controllo (almeno, sulla mia mente), riesco a richiudere quel cassetto che si apre solo di notte, che mi tormenta.
È chiaro dove andrà: nella Casta di Afrodite. È inutile pensare altro.
Comunque appoggio il mento sulla mano e osservo in silenzio.
Greg (uno della Casta di Ermes) inizia a parlare, le spiega che deve fare un'offerta agli dei.
"Non ha niente da offrire lei." Zoe fa una battutina, mi viene da sghignazzare purtroppo Kayla mi guarda proprio in quel momento e lo vede come una presa in giro. Mi scocca un'occhiataccia. Ricambio lo sguardo con intensità. Che ti hanno fatto piccola mia? Che ti hanno fatto?
Quelli non sono i suoi occhi. È vero erano dello stesso colore, ma erano pieni di dolcezza, amore, allegria, non pieni di odio e di tristezza
"Che devo offrire?" chiede lei a Greg.
"qualcosa di tuo a cui tieni, basta che non sia sangue. Ad esempio gioielli o roba varia."
"È palese Greg, lei non ha nulla." ridacchia Zoe.
Vedo Kayla diventare rigida. Non era mai diventata così. Mai.
"Ho bisogno di un pugnale." dice Kayla.
"Niente sangue ho detto."
"ho capito. Non sono scema. Posso avere questo pugnale o no?" ribatte secca. Da quando ha questo carattere? Lei non è la Kayla che conoscevo.
Brian le lancia il pugnale. Lei lo prende. Sposta i capelli di lato. Lancia uno sguardo a Zoe. Poi si sofferma su di me. C'è un lampo di sfida nel suo sguardo, mi da fastidio cazzo.
-Alpha stai calmo, ti prego.- Mi dice Brian guardandomi. Ha ragione meglio non arrabbiarsi.
Ritorno a guardare Kayla.
La lama scatta. I capelli che le rimangono in mano sono lunghissimi almeno 30 centimetri se non di più. Zoe esclama "che schifezza mamma mia!"
Non dico nulla, lei è comunque bellissima. Anzi le dona quasi di più questo nuovo taglio. I capelli le sfiorano quasi le spalle e il taglio corto mette in risalto i lineamenti dolci e perfetti che ha insieme alla sua pelle candida e morbida.
Li getta nel fuoco.
Dopo pochi minuti si alza la fiamma e sul suo braccio appare il marchio di Ares. Ares, il dio della guerra, una casta maschile. Lo so che ci sono discendenti femmine nelle caste di Ares in altri campi, ma nel nostro no. Non c'è mai stata una ragazza da quando questo posto è stato fondato.
Mi alzo "Non può essere. Non può andare in una casta maschile!"
Rosmerta mi guarda. "Il fuoco è sacro. Se Ares ha voluto così sia fatta la sua volontà."
La fulmino con lo sguardo. Esco dalla sala a grandi passi. Non posso permetterle di stare in una casta maschile. Lei è mia.

The castesWhere stories live. Discover now