Chapter 47 -Real-

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Esclamo con voce stridula, fermandomi un attimo.

"Parlavo di te e Luke cretina che non sei altro"

Borbotta la mora, aprendo la porta della mensa, per poi farmi passare.

"E non potevi dirlo dall'inizio?"

"Era una cosa romantica pensare a voi due come la bella addormentata e il principe, bastarda"

Ridacchio leggermente mentre ci avviciniamo al tavolo dove ormai mangiamo sempre.

Non faccio nemmeno in tempo a sedermi che vedo Luke alzarsi dal suo posto per poi prendermi per mano e trascinarmi nuovamente lontano dalla quella postazione.

"Piacere di aver mangiato con voi"

Esclamo, sarcasticamente, agli altri che ci guardano abbastanza straniti.

Una volta all'esterno della struttura in legno la presa di Luke diventa piú salda ed inizia ad aumentare il passo.

"Perchè hai questo vizio orrendo di trascinarmi dove ti pare e piace?"

Chiedo sbuffando.

Non mi ero mai accorta di quanto facesse buio in fretta. É davvero impressionante. Non è ancora molto scuro, ma sicuramente piú di prima.

"Perchè se non ti trascinassi non verresti"

Esclama mantenendo un tono abbastanza freddo, continuando a camminare, facendo in modo che lo segua.

"Odio quando lo fai. Lasciami"

Cerco di fermarmi o per lo meno di allentare la sua presa; ma è abbastanza difficile. Ormai avrei dovuto impararlo; invece mi ostino a provarci ogni volta.

"Non voglio"

Afferma, girandosi verso di me ma non accennando a lasciarmi la mano.

"Peccato che io, invece, voglia"

Sbotto scuotendo il braccio e liberandomi dalla sua presa.

Dovrebbe perdere questo vizio. Sto iniziando ad odiarlo. Non sono un giocattolo.

"Perchè lo fai?"

Mi chiede come se sapessi a cosa si sta riferendo.

"Faccio cosa?"

"Questo!"

Urla facendo uno strano gesto con le mani.

"Questo cosa?"

Lo vedo mettersi le mani fra i capelli per poi lasciare che gli ricadano quasi senza peso sui fianchi.

"Dio mio, non ti capisco! Non capisco cosa ti passa per la testa, non capisco le tue intenzioni. Continui a scappare e basta"

Esclama guardandomi con quegli occhi che, in un altro momento, mi incanterebbero.

"Non sto scappando!"

Urlo cercando di convincere anche me stessa di questa cosa.

Non posso davvero farlo. Non lo

sto facendo. Eppure piú mi ripeto questa frase, piú mi convinco che sia una cazzata.

"Infatti la Rikki che questa mattina se ne è andata, senza alcun apparente motivo, è stata un miraggio"

Commenta sarcasticamente incrociando le braccia al petto.

"Cosa centra questa mattina?"

"Possibile che tu non te ne renda conto?"

Domanda come se fosse la cosa piú naturale al mondo.

Stubborn -Luke Hemmings-Where stories live. Discover now