CAPITOLO 13:Che sapore ha la pioggia?

616 32 2
                                    

Tom kaulitz nel sogno di stava baciando, però sentivo veramente le sue labbra sulle mie.
Continuava a baciarmi e io a momenti non respiravo piú, avevo gli occhi chiusi e decisi di aprili per vedere l'espressione di tom, ma invece mi svegliai in un ospedale con effettivamente tom che mi baciava ad occhi chiusi, non riuscivo a muovermi, volevo staccarmi di dosso tom ma il dolore ebbe la meglio. Ero paralizzata, come se non potessi piú decidere come muovere il mio corpo, perciò mi arresi, lasciai che mi baciò, chiusi gli occhi anch'io e mi lasciai andare.
D'improvviso Tom si staccò da me, io ero ancora con gli occhi chiusi e sentì i suoi passi allontanarsi e solcare la porta.
Il dottor Robens entrò di scatto velocemente e iniziò a sfogliare una cartellina.
In quel momento sentì come la gola bloccarsi e mi venne naturale tossire, il dottore se ne accorse e venne da me correndo «T/n» disse piano, io lo guardai e quando vide che lo stavo guardando cliccò un pulsante che alzò il lettino e io mi sedetti, sentivo la gola secca, non sentivo nient'altro, non riuscivo a muovere la testa nulla, solo gli occhi e poco le dita.
il dottore chiamò subito delle infermiere e iniziarono a farmi dei controlli, non mi facevo toccare da nessuno, per me stare ferma e vedere qualcuno preoccuparsi di me costava la vita.
«Riesci a sederti?» provai a parlare a dire di no, anche solo con la testa ma mi sembrò impossibile e lui capì che non riuscivo a muovermi, cercai di muovere almeno le dita, ed effettivamente ci riuscì ma poco, lui però non vide il mio movimento, il mio solo movimento dopo sbattere le palpebre.
il dottore uscì, mi lasciò lì da sola con le infermiere. che iniziarono a sistemarmi.
«Riesci almeno a muovere la bocca?» mi chiese una, io non risposi era come un no.
«Ho notato che riesci a muovere le dita, facciamo un giochino, allora io ti faccio delle domande, muovi due dita se è un sì e una se è un no, non muovere niente se non sai rispondere» mi propose con un sorriso e si sedette vicino a me.
io mossi l'indice e il medio «ok, vedo che hai capito.
Allora ti ricordi come ti chiami?» mossi due dita «Ti ricordi della tua vita?» non mossi nulla, non potevo saperlo. «Okey allora cominciamo dalla tua infanzia, ricordi i gemelli kaulitz?» Mossi due dita, «Della band tokio hotel?» mossi due dita «Senti la gola secca?» mi domandò, io mossi nuovamente due dita «ok allora, prova a tossire» mi propose, mi tenne le mani ferme e io provai a tossire, ma fu inutile, perciò smisi, piú lo facevo piú faceva male, una infermiera andò a prendere un bicchiere d'acqua e iniziò a farmi bene «okey ora riprova» provai nuovamente e venne fuori una specie di tosse ridotta «bravissima, prova a fare una dormita va bene?» mi rassicurò, il lettino di colpo si abbassò e chiusi gli occhi aspettando il giorno dopo.

*

Ero appena ritornato a casa, Gustav, Bill e George erano in camera loro, io ero in quella che doveva essere la mia e quella di t/n, c'era un silenzio assordante.
Era da qualche settimana che dormivo da solo, avevo gli incubi.
non avevo mai dormito o semplicemente riposato senza t/n, si a casa nostra non dormivamo insieme, ma almeno c'era.
Stavo provando a dormire un po' così che le ora passassero ma mi sembravano solo durare di piú nel tentativo di addormentarmi.
Decisi di andare nella stanza degli altri 3, la stanza B12 affianco alla nostra.
non bussai entrai di scatto e trovai bill e george tirarsi i capelli e Gustav suonare la batteria fino a ricoprire le urla dei due, al mio arrivo tutti si fermarono sul posto, «Ah- mi posso unire» domandai ironico «Certo, magari tira un calcio sulle palle a george per me» ribatté bill, io entrai e mi sedetti sul loro letto. c'era un casino vestiti ovunque, carte di patatine, valigie aperte, fazzoletti in giro e PRESERVATIVI? «Esattamente il preservativo a chi servirebbe?» domandai «A bill» rispose Gustav «A george» rispose invece bill «A gustav» ribatté george «Vi decidete?»
avevo proprio bisogno di stare un po' coi miei migliori amici «non lo so l'abbiamo trovato qui» continuò bill «Forse è della reception, chiedi» a quel commento risi e buttai il condom per terra insieme alla confezione di patatine.
«Qualcuno mi accompagna a trovare t/n?» domandai piano, mi vergognavo sinceramente «Ma ci vai tutti i giorni, una volta ai persino dormito lì» ripose Gustav «Se vuoi vengo io» disse invece bill che lascio i capelli di george e gli fece il dito medio per poi prendermi per mano ed uscire dalla stanza «Guidi tu» mi ordinò bill «signor si comandante Bill!» risposi scherzoso.

Eravamo arrivati all'ospedale, un'infermiera ci chiamò e finalmente dopo mezz'ora d'attesa entrammo nella stanza di t/n
Lei era distesa con gli occhi aperti che ci fissava, in quel momento il suo sguardo era così...così vuoto, sembrava ci analizzasse a me e mio fratello, il suo sguardo che era sempre colorato, vedevo il colore nelle sue iridi, invece adesso sembrava aver perso il colore e ora al posto delle sue iridi c/o (colore occhi) c'era grigio, nient'altro che grigio, neanche delle sfumature, no, solo grigio.
«Amore» bill sembrava una madre che non vedeva la figlia da 20 anni, cominciò a piangere e correre verso t/n che sembrava non riuscire a muoversi «Oh t/n quanto mi sei mancata» era accovacciato per terra che abbracciandola, vidi t/n piangere.

*

bill mi abbracciò, mi sentivo così in colpa.
avrei voluto abbracciarlo anch'io, dirgli quanto gli volevo bene, ma non potevo, non riuscivo, non riuscivo a superare questo cazzo di limite, non ci riuscivo, ero troppo debole e iniziai a piangere, sentivo le mie lacrime bagnare i lati delle mie labbra che cercano di emettere suono, tom mi continuava a fissare, mi stava divorando, in quel momento, mi costa ammetterlo, ma avrei voluto un abbraccio anche da lui se non un bacio dalle sue labbra.
Avevo il suo sapore sulle labbra, sapeva di fragole mischiate con del tabacco e pioggia, Anche il suo profumo era così; ma di cosa sa la pioggia? conosciamo tutti l'odore della pioggia ma il sapore?
Io amo tom kaulitz, quello che dovrebbe essere il mio fratello adottivo da sempre, ma allo stesso tempo non lo è mai stato.

*

t/n mi stava fissando con le lacrime agli occhi, quei suoi occhi bui, avrei voluto correre da lei e abbracciarla, magari anche baciarla di nuovo, ma era come se fossi paralizzato, non riuscivo a muovermi davanti al suo corpo in quello stato.
Il sapore delle sue labbra sapeva di caramelle gommose e pioggia, che sapore ha la pioggia? ok l'odore, ma il sapore?
Io amo t/n kaulitz, quella che dovrebbe essere la mia sorella adottivo da sempre, ma allo stesso tempo non lo è mai stata.

Potrei essermi innamorata di te. «TOM KAULITZ»Where stories live. Discover now