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Uscire di nascosto a tarda sera non è la cosa più giusta da fare. Dietro casa c'è Benedict che mi attende, con un pacco di sigarette. Pronto ad ascoltarmi come solo lui sa fare.
Lo raggiungo e mi porge una sigaretta già accesa. Comincio a fare qualche tiro e mi rilasso.
<cosa c'è che non va?> mi guarda attento. <Non c'è una cosa che vada bene> lo imito e sposto la mia visuale su di lui.
<Di qualsiasi cosa tu voglia parlare, sono qui per ascoltarti> ricambio con un sorriso. Comincio nel parlargli di mia madre, di quanto sia cambiata dal viaggio in Italia. È diventata più autoritaria, le interessa solo il mio matrimonio, quasi sembra trascurarmi come persona. Mente invece trovo conforto in Lady Danbury, che potrebbe sembrare un estranea, ma mi ci sono affezionata molto. La sera, capita che ci raccontiamo delle cose divertenti, fino a fare tardi. Lei mi piace perché è come me. È libera.
Per poi passare a Luke. Lui mi piace molto, è dolce, facoltoso, intelligente, non c'è una cosa che non vada in lui. Eppure ho la costante sensazione che se dovessi sposarlo non sarei mai realmente felice. Che poi, in realtà, ancora deve fare cenno ad una proposta...magari è il primo a non essere sicuro.
<Io sono certo che Luke si farà avanti presto. Ma ciò che mi preoccupa sei tu. Il futuro che ti aspetta con lui non ti soddisferà mai al cento per cento. Tu lo sai> annuisco con gli occhi lucidi. Lui mi accarezza il viso dolcemente e mi rassicura che tutto andrà per il verso giusto. Ma come potrebbe mai andare a finire bene? <Io vorrei solo non essere costretta, a sposarmi, a soddisfare gli altri. Io vorrei solo decidere il mio futuro. Io sono una persona piena di interessi, passioni, idee e vorrei solo che queste potessero essere messe a pari con quelle di un uomo. Io non mi ci vedo, costretta a passare delle notti con un uomo che non amo. Solo per dare dei figli. Io sono una persona Benedict, non un robot> mi lascio andare e caccio tutto ciò che volevo fare da tempo, anche qualche lacrima. Lui mi abbraccia. A volte il silenzio vale più di mille parole, almeno così è per me. Faccio qualche altro tiro di sigaretta e dopo qualche minuto mi calmo.
<Non accontentarti. Non soddisfare gli altri. Ci sarà, da qualche parte, un uomo che non ti reputi un robot. Che ti stimi, che prenda in considerazione le tue opinioni, che ti voglia davvero bene. Forse devi solo, aprire gli occhi> dice lui.
<Cosa intendi dire?> chiedo confusa. <Dico solo che magari potresti riflettere e troveresti qualcuno che avrebbe bisogno proprio di una come te>
<Potresti essere più diretto?> continuo a non capire.

<Quando tu e mio fratello stavate litigando, al piano di sopra, mia madre mi ha chiesto di andare a controllare. Quando ho sentito Anthony parlare, io- io ho origliato. E osservato.> sono sbalordita <Ho visto il modo in cui parla di te, e come i tuoi occhi lo guardano> conclude.
<Ma cosa vai dicendo? Io non provo nulla per Anthony. È ridicolo il solo fatto che tu lo possa pensare.> rispondo di getto. <Mi sbaglierò allora> si scusa e cambiamo discorso. Tralascio la parte in cui Anthony stava quasi per baciarmi, il mio fuoco interiore che quasi mi bruciava allo sfiorare le sue labbra e il suo corpo.
Me ne rendo conto, sono contraddittoria. Io lo odio e lo desidero allo stesso tempo. Ma so che è sbagliato per me. Non riusciamo a non litigare durante una cena, figuriamoci passare il resto della vita insieme.

<E voi due cosa ci fate qui?> una voce ci rimprovera alle nostre spalle. Butto subito la sigaretta a terra e mi volto nervosa. <Lady Danbury...stavo appena rientrando> mi giustifico. Lei mi fissa seria, per poi cominciare a ridere improvvisamente. <Dovresti vedere la tua faccia, ragazza!> io e Benedict ci guardiamo sconvolti. <Ho visto la sigaretta, se è quella che cercavi di nascondere. Per questa sera farò finta di nulla. Anzi, perché non me ne passi una?> chiede rivolta a Ben. Lui sembra essersi paralizzato. <ci vuole molto?> insiste lei. Lui caccia il pacchetto e ne accende una, che porge poi a quest'ultima.

<Odio e amore forse non sono contrari> dice lei dopo un interminabile silenzio. La guardo senza capire. Cosa faceva? Origliava? <Non esiste l'amore...senza odio> mi fa un occhiolino e torna in casa. Seguo il suo esempio.

il visconte e ioWhere stories live. Discover now