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Che la sfida abbia inizio.
Faccio un bagno, indosso un vestito azzurro, mi faccio truccare leggermente e fare una treccia ai capelli. Non amo tenerli sempre legati in uno chignon. Una volta pronta, aspetto solo che Anthony arrivi. <Lisa! C'è un ospite per te, tesoro> sento mia madre al piano di sotto. Faccio un respiro profondo e mi dirigo giù. Rimango alquanto sorpresa nel vedere Lord Harrington sulla soglia di casa.
<Lord Harrington> mi avvicino sorridendo, con un tono interrogativo. <Lo so, forse vi avrei dovuta avvisare, ma avevo voglia di vedervi> come fa a mettermi sempre così di buon umore?
<ne sono contenta, anche a me fa molto piacere>
<mi riempie di gioia sentire queste cose da voi>
<Perché non lasciamo perdere il voi?> propongo.
<Ne sarei felice...Annalisa> mi sorride altrettanto. Ha uno sguardo dolce, attento nel fare sempre la cosa giusta. E ci riesce bene,  per adesso non ha fatto una mossa sbagliata.
<perfetto...> non conosco ancora il suo nome, dimenticavo. <Luke> precede la mia domanda.
Mi propone di passeggiare, e non riesco a trovare una motivazione migliore di "sai, devo incontrare Anthony Bridgerton, anche se vorrei stare con te".
<Luke, mi piacerebbe molto, davvero, ma-> comincio a scusarmi <sei già occupata> completa al mio posto la frase. Annuisco chiedendo di nuovo scusa. So che non dovrei chiedere scusa, non sto facendo nulla di male, ma davvero mi dispiace non poter stare con lui. <Posso sapere chi mi ha preceduto?> chiede non perdendo quel tono gentile.
<io> ci raggiunge Anthony, salutando Luke con un cenno di testa. <e adesso se non ti dispiace noi avremmo da fare> aggiunge.
Lo fulmino con lo sguardo, lui ricambia con un sorriso finto. <Arrivederci, Annalisa> Luke mi saluta e va via. Ho percepito un po' di freddezza, fastidio, nel suo modo di parlare.
<Dovevi essere per forza così scortese?> incrocio le braccia. <non sono stato scortese, ho detto la verità>
Mi arrendo ed esco di casa, pronta a passare la mattinata in sua compagnia.

Camminiamo in silenzio, senza proferire parola.
Ci scambiamo solo ogni tanto qualche sguardo fuggente, quasi con la paura di guardarci troppo.
E non siamo gli unici, tutte le persone ci guardano, e posso sentire i commenti delle signore anche da lontano. <Quanti ricordi in questo viale> dice lui.
Mi soffermo a pensare ad esso, ai ricordi che mi potrebbero legare a questo posto.
<Ho sempre vinto io le scommesse> penso ai giochi che amavamo tanto fare anni fa. Adesso siamo cresciuti. Io sono in cerca di marito, Anthony è visconte, Daphne è Duchessa,Benedict...beh lui è sempre Benedict.
<sempre mi sembra esagerato, qualcuna l'avrò vinta anch'io> controbatte <raramente> puntualizzo.
<Facciamone una adesso> propone, fermandosi d'un tratto. <ovvero?> <scommetto che arrivo prima di te accanto a quell'albero laggiù> realizzo dopo qualche secondo la sua proposta. <sul serio? Una gara di corsa?> lui alza spalle e sopracciglia contemporaneamente, assumendo l'espressione del "perché no". <vuoi proprio perdere> mi sfilo i guanti in segno di preparazione. <al mio tre> comincia lui, <uno> ci guardiamo competitivi <due> poniamo lo sguardo sul bersaglio <t-> comincio a correre. Sento i suoi passi dietro di me avvicinarsi sempre di più. <NON AVEVO FINITO DI DIRE TRE!> urla ansimando. Mi supera ed arriva per primo all'albero. Ho perso contro Anthony Bridgerton, che sconfitta. Lo raggiungo e i nostri respiri sono entrambi soffocati. Scoppiamo entrambi a ridere nel vederci affaticati.
<Hai perso, ed hai barato> mi accusa ironico con un dito alzato <e tu hai le gambe troppo lunghe a differenza delle mie, avevo bisogno di vantaggio>
<ci guardano in molti> continuo rendendomi conto che forse, correndo in quel modo, abbiamo attirato un po' di attenzione. <Che guardassero, vado fiero di averti sconfitta.> gli tiro un pugno scherzoso sulla spalla. Lui mi guarda e sorride, e credo di...star ricambiando. Torno in me stessa e mi aggiusto il vestito, lui fa altrettanto. <Bene, possiamo continuare a passeggiare> comincia a camminare, io lo seguo.

il visconte e ioWhere stories live. Discover now