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Il nostro incontro, e la nostra scommessa, prosegue. E a dire il vero, anche bene.
Anthony è spiritoso, ci divertiamo a prendere in giro i conoscenti. <guarda i capelli di quella> mi fa notare una ragazza con i capelli scomposti, ma non disordinati, completamente mal fatti. <e quello?> indico un signore che si mordicchia le unghie delle mani e poi si gratta le orecchie. <che schifo!> commenta lui, tra una risata e l'altra.
Improvvisamente cala di nuovo il silenzio, solito ormai. Come se da un tratto sentissimo l'imbarazzo, come se non ci conoscessimo da anni.

<Credi di sposare Luke?> mi chiede di punto in bianco. <io...credo di sì, se me lo chiederà> rispondo
<Pensavo che fossi più intelligente> dice senza peli sulla lingua <sposare Lord Harrington non è da te, è un uomo finto> <come fai a sapere cosa è da me?> lo interrompo. < ti fa credere che tu conti qualcosa ma una volta diventata sua moglie, non sarai altro che come le sue proprietà> completamente senza tatto. <Wow, onestamente Anthony, credo che ci siamo destini peggiori che quello di sposare Luke! E perché dovrei credere a te, che sei un cafone, presuntuoso e testardo? Luke è gentile, premuroso e almeno mi corteggia, a differenza di vecchi o uomini interessati solo a procreare dei bambini!> lo rimprovero, o meglio dire, mi sfogo.
<Non sono un cafone, ne un presuntuoso> e prima che potessi replicare aggiunge <fa della tua vita quello che ti pare, tanto mi è indifferente. La mia era un opinione, perché se credi che Lord Harrington sia il principe azzurro delle fiabe, ti sbagli. È un pur sempre un uomo> il nervoso aumenta sempre di più, come solo lui sa come far aumentare. Perché deve rovinare tutto? <Che intendi dire con é pur sempre un uomo?> mi immobilizzo, facendo fermare anche lui. Incrocia le braccia e cerca le parole adatte per rispondermi. <Che vorrà avere sempre ragione, vorrà comandare, avrà dei difetti, e sopratutto responsabilità. Credi che non vorrà dei figli?> accenna una risata.
<Quindi è questo che cerchi anche tu? Una mogliettina perfetta che ti dia dei figli, che ti dia sempre ragione e che ti lasci prendere le decisioni in ogni situazione> lo accuso, lasciando trasparire il mio disprezzo. <Non ho detto questo> sbuffa <si, lo hai detto> controbatto. <no> <si> <no! Non voglio un robot, ma non voglio nemmeno una donna difficile!> risponde d'un fiato.
<Dio...ma ti ascolti quando parli?> dico davvero sorpresa. <Okay, mi sono espresso male> cerca di giustificarsi. Mi volto di spalle e comincio a camminare a passo svelto. Non ho intenzione di spendere altro tempo con lui. Non fa altro che confermare tutti i miei pensieri negativi su di lui.
E pensare che quasi quasi stavo cambiando idea. Altro che gentiluomo, è soltanto un cafone!

Torno a casa, ormai quasi sera. Lady Danbury e mia madre mi aspettano entrambe sedute a tavolino con delle tazzine di Tè, almeno credo.
<un uccellino mi ha detto che hai passato il pomeriggio con il maggiore dei Bridgerton> dice mia madre sorridendo. <non sapevo che Lady Danbury fosse un uccellino> rispondo ironica, guardando quest'ultima. <un bel ragazzo, non trovi?> si intromette lei, facendomi l'occhiolino. Alzo gli occhi al cielo, e scuoto la testa negativamente. Prima che cominciassero a parlare, perché so che avrebbero continuato per molto, mi incammino per raggiungere la mia stanza.
<Annalisa, preparati per stasera, abbiamo un ballo!>
mi comunica urlando mia madre.
Un altro ballo, speriamo bene.

il visconte e ioTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon