Capitolo I (l'Inizio)

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Era ormai scesa la sera quando Italia, San Marino e Vaticano ritornarono a casa dopo la giornata trascorsa tra lo shopping e i vari bar e caffè della città. Italia era molto stanca, non aveva neppure la voglia di cucinare, così decise di sedersi sul divano lasciando le borse di Gucci e di Prada sul pavimento vicino al sontuoso ingresso.

San Marino:<<Allora Italia che cosa ci prepari per cena oggi?>>.

Italia:<<Non saprei, voi cosa vorreste?>>.

San Marino e Vaticano si guardarono negli occhi, poi in quelli della ragazza poi ancora nei loro infine esclamarono:<<Pizza!>>.

Italia gli guardò come se avesse già intuito che cosa volessero mangiare non appena fatta la domanda. Poi fece un sorriso e tutta la stanchezza scomparve lasciando posto alla voglia di accontentare le persone con la quale condivideva le gioie, i dolori i ricordi confusi, le memorie più nascoste... insomma, la vita.

Italia:<<Ok, va bene>>.

I due countryhumans, sorrisero nel vedere Italia accontentare le loro richieste culinarie.

San Marino:<<Noi ti aiuteremo>>.

Vaticano annuì

La ragazza prese dal cassetto della spaziosa cucina tre grembiuli, uno più grande, con il tulle lilla per lei, un altro più piccolo che porse a San Marino e un l'ultimo che diede a Città del Vaticano ancora più piccolo del precedente.

I tre stesero la massa, che condirono con salsa di pomodoro e mozzarella. Il tutto accompagnato dalla loro canzone preferita "Zitti e buoni dei Måneskin"

Vaticano:<<E infine una bella foglia di basilico>>.

San Marino con l'aiuto di Italia infornò le pizze. Aspettarono qualche minuto, nel quale spacchettarono tutte le borse di Gucci e di Prada che avevano lasciato sul pavimento. Mentre facevano battute per poi ridere tutti a crepapelle e magari cercando di trattenersi, ma senza successo insomma il fine serata perfetto.:<<Le pizze sono pronte>>.Disse Italia, con il tono ancora divertito. Sfornarono le pizze, sistemarono la tavola apparecchiandola con graziosi bicchieri e tovaglioli in stoffa ben piegati. Si sedettero e si misero a mangiare. Ma prima di ciò fecero una preghiera ringraziando per tutto quel ben di Dio che si trovavano davanti. Finirono di mangiare, tutti erano soddisfatti. Rimasero per due ore a vedere un film, una classica commedia all'italiana. Arrivarono le 23:00 quando San Marino e Vaticano diedero la buonanotte a Italia che ancora stava con i jeans e la sua maglietta preferita in giro per casa. Lei ricambiò la buonanotte:<< Buona notte ragazzi, tra poco vado a mettere il pigiama anch'io>>. Era ormai mezzanotte quando Italia ancora senza pigiama si alzò dal divano, rendendosi conto di aver oziato al telefono per tutto quel tempo. Salì le scale quelle che l'avrebbero condotta alla sua camera quando il telefono di casa squillò, scese le scale il più in fretta possibile, rischiando di cadere. Quando finalmente strinse il telefono nelle mani una voce familiare rispose dall'altro capo.

Giappone:<<Hey, Italia ti devo chiedere una cosa?>>.

Italia:<<Dimmi pure>>.

Giappone:<<Potresti venirmi a prendere?>>.

Italia:<<Ok, ma dove sei? E soprattutto a quest'ora?>>.

Giappone:<<Sono a casa di Corea del sud>>.

Italia:<< A far che?>>.

Giappone:<<Ha fatto una grande festa è ha inviato tutti i countryhumans asiatici>>.

Italia:<<Perdona la mia domanda, ma non può portarti a casa qualcuno che si trova alla festa?>>.

Giappone:<<Allora, A Corea del sud mi vergogno troppo nel senso, ogni volta che vedo i suoi magnifici occhi mi blocco completamente e non riesco neanche a dire una frase di senso compiuto, poi vediamo, gli altri sono troppo ubriachi per guidare, non vorrei fare un incidente>>.

IL GIORNO CHE HO RICOMINCIATO A VOLARE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora