Capitolo 63

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Isabelle

È passato un giorno, da quando sono stata con Adam e già mi manca il sapore delle sue labbra contro le mie.
Osservo annoiata fuori dal finestrino della macchina di Leon. Proprio oggi, che avevo in mente altri piani, ha deciso di farmi uscire di casa e prendere un po' d'aria.
Non che mi dispiaccia, ma la mia mente vaga costantemente al ricordo della scorsa notte.
E all'incubo che mi ha fatto rimanere senza parole. Ho sognato che Adam mi uccideva perché schieratosi con Teresa. Un colpo, dritto al cuore.
È stato orribile.
Ad una certa, la macchina si frena con un piccolo sobbalzo.
<<Resta qui. Vado a vedere perchè non ci fanno passare>>-Leon si toglie la cintura e salta giù dall'auto, chiudendosi la portiera alle spalle.
Lo osservo, mentre mi dà le spalle per raggiungere dei poliziotti davanti a delle transenne sulla strada e un'idea folle mi passa per la testa.

E se...scappassi?

Magari potrei andare a casa di Teresa, da Adam. So che morirei provandoci, ma almeno tentar non nuoce.
Lo faccio.
Molto furtivamente, mi tolgo le cinture e sempre molto furtivamente come un ninja in agguato nella notte, apro la portiera. Mi mordo il labbro inferiore, sperando che Leon non abbia sentito.
Eppure, è distratto ad avere un battibecco con i poliziotti.
Una volta giù, la richiudo molto lentamente.
E scappo via, come non ci fosse un domani. Il cuore mi martella nel petto e il sudore mi si appiccica addosso, ma non importa.

Leon

Gesticolo con le braccia, innervosito.
<<E dai, lasciateci passare! La mia amica è incinta, non può aspettare!>>-è la millesima volta che dico che è urgente passare.
Ma questi due idioti dicono che il ponte è bloccato al transito. Io non vedo nessun impedimento, però.
Uno dei poliziotti ridacchia, incrociando le braccia al petto con sguardo sprezzante.
<<Ah sì? E dov'è la tua amica immahinaria adesso?>>
Corruccio le sopracciglia. Quando mi volto per indicarla, quasi mi cade la mascella a terra per lo stupore.
<<Oh Cristo...>>
Isabelle non è più nella macchina. Adam mi ucciderà, questo è poco ma sicuro. Giocherà a freccette con le mie ossa.
Sbianco dal viso e uno dei poliziotti ride di gusto.
<<È stato facile ingannarti>> confuso, mi volto. Ma nello stesso preciso istante, un colpo in testa mi tramortisce fino a farmi perdere conoscenza.

Isabelle

Dopo trenta minuti a piedi, mi sono appostata davanti a casa di Teresa. Nascosta dietro una siepe abbastanza grande da camuffarmi, con un binocolo che ho rubato a un vecchietto (lo so, sono orribile) , osservo cosa sta succedendo davanti alla villa.

Vedo innanzitutto due guardie che fanno avanti e indietro davanti a un cancello dorato

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Vedo innanzitutto due guardie che fanno avanti e indietro davanti a un cancello dorato. Sono vestite di blu e una di loro è un poliziotto.
Corrotto. Chi non lo è qui?
Più a sinistra, c'è un camion che sta scaricando una quantità industriale di quella che sembra droga nascosta in pacchi di sale fino.
E poi a destra c'è lei...Teresa. Il capo dei capi. Il mio acerrimo nemico.
Sta parlando con un uomo in giacca e cravatta, che assomiglia a un nonnetto che fa finta di non avere la morte prossima a se.
Deve essere Schneider.
Stringo forte il binocolo tra le mani, ma cerco di contenere la rabbia. Non posso fallire proprio adesso, nè posso farmi scoprire.
Mettendo giù il binocolo, aspetto che i due se ne vadano in macchina per percorrere il viale.

The Morningstar Witch- Vinnie HackerWhere stories live. Discover now