Capitolo 4

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*Delia

Come volevasi dimostrare, quella sera, tornai da mia madre.
Gli raccontai tutto ciò che successe senza tralasciare nulla. Il rapporto tra me e lei è così speciale che la reputo la mia più grande confidente.

Però come si spiega ora, che la persona con la quale ti sei visto due volte in una vita, abbia avuto la capacità di scalfire e abbattere un problema, una sofferenza che ti porti dietro da anni, in un solo momento e oltretutto con una delicatezza e un empatia così grande?

Io non me lo spiego.

«Tesoro, a volte certe cose semplicemente una spiegazione non ce l'hanno e non serve.» dice mia madre.
«Mamma non era più successo che i miei attacchi passassero così velocemente, da quando andavo dalla psicologa.»

Tanti anni fà, intrapresi un percorso con la psicologa per cercare di capire il motivo dei miei attacchi di panico, venne fuori che sono una persona così empatica e perennemente ansiosa, da rendere il dolore e la sofferenza degli altri, anche mia e nel periodo di separazione dei miei genitori, ero continuamente sotto stress e in ansia per qualsiasi cosa.
Riuscì a trovare il modo di tenere sotto controllo la mente e le sensazioni che provoca, con la respirazione e distraedomi con la musica o il disegno.

Anche se molte volte la mente ha la meglio su di me.

C'è stato un periodo dove per cinque anni, caddi in depressione e non uscii di casa.
Avevo avuto un grande collasso mentale e credevo che non sarei riuscita a fare più nulla.

Grazie agli incontri con la psicologa e all'aiuto dei miei amici, ebbi la mia vittoria per la prima volta, riuscendo ad andare a mangiare in un ristorante.

Questo vi fa capire in che condizioni ero.

«Delia, perché non provi a raccontare questa vicenda alla signora Foster?» è il cognome della mia psicologa.
«Sì, potrei passare da lei in settimana.» replicai.

Qualche giorno dopo.

Oggi ho l'appuntamento con la psicologa, Lucy Foster.
È l'unica persona tra le tante che ho incontrato, alla quale sono riuscita ad aprirmi e raccontare tutto.
Anche in questi casi all'inizio sono un po' agitata ma riesce subito a mettermi a mio agio.
È una donna dall'aspetto sempre impeccabile, i capelli color miele sono di solito legati in uno chignon, i suoi occhi sono verdi e indossa completi molto eleganti.

Sono nella sala d'attesa e aspetto che arrivi il mio turno.

«Signorina Aura può entrare.» mi dice la segretaria.
«Va bene, grazie.» le sorrido fintamente data la mia tensione.

«Delia ciao, come stai?» dice la psicologa.
«Salve Lucy, sto bene non mi posso lamentare.» replico.
«È da un po' che non vieni, come mai sei venuta?»
«Già, stava andando tutto bene fino a qualche giorno fa...» le racconto quello che è successo alla festa e del mio incontro con Damian.

«Caspita! Purtroppo nel mondo ci sono molte persone che avrebbero bisogno di aiuto ma non credono di averne e creano a volte problemi ad altre. Mi dispiace per quello che ti è successo ma è una buona cosa che ci fosse questo Damian.» dice lei.
«Sì mi ha letteralmente salvata e... È riuscito a calmarmi dal mio attacco di panico, come nessuno aveva fatto prima, a parte lei...ovvio...ma, non so come dirlo, è come se la sua vicinanza mi avesse trasmesso una calma e un senso di protezione mai avuta prima. Secondo lei perché?» Lucy prende la penna dalla sua scrivania e inizia a scrivere qualcosa su un foglio.
«Credo che Damian sia riuscito a essere per te in quel momento, la tua "distrazione", come quando ascolti la musica o disegni, Damian è stato per te, la distrazione che è riuscita a calmarti.»
«Ma è una cosa positiva?» le chiedo.

Fiammiferi di luceWo Geschichten leben. Entdecke jetzt