Capitolo 43

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Proprio quando il caldo mi stava per far esplodere la testa, sento qualcuno sussurrare dalla grata.
"Ehi! Apri" dice Pope dall'esterno del container.
"Sono tornati" dico io a JJ.
Il biondo apre la finestrella e i tre entrano dentro.
Ma dopo di loro entra pure un'altra ragazza, che non era Sarah.
"Che cazzo?" mormoro io.
"Ve l'avevo detto che avevo una sorpresa" risponde John B.
"Chi è?! Cosa ci fa qui?" chiedo io.
"Vic, rilassati. Ti ricordi quando ti ho detto di quella ragazza che ci ha salvati alle Bahamas?"
"Sì, Cleo?"
"Eccola, Cleo. Ci aiuterà" dice John B indicando la ragazza nuova.
"La prossima volta chiedimelo" ribatte lei.
Scruto la ragazza e poi dico incrociando le braccia: "Mi piace"
JB: "Voi due state bene? Avete sentito qualcosa?"
JJ: "Chi? Noi? Mai stato meglio...sembrava di stare nel cazzo di sole!"
K: "Ce ne siamo accorti"
V: "Almeno avete rubato qualcosa?"
John B non risponde e io capisco al volo.
V: "Stai scherzando?! Non possiamo affrontare Rafe senza nemmeno una pistola"
C: "Ha ragione. Fatemi capire. Voi cinque, senza armi, avete deciso di dirottare questo piroscafo da soli? Avete idea di chi sono queste persone? Eberhimi, se vi prende, vi ucciderà. Morti. Vi taglierà la dita"
K: "E se aspettassimo di arrivare al porto? Se qualcosa va storto, possiamo scappare"
P: "Non possiamo"
K: "Perchè?"
P: "Perchè ho pensato a mille scenari diversi ed è meglio restare sulla nave. Loro sono 18 e noi 6. Al meglio, saremo tre contro uno"
V: "Non abbiamo nessuna speranza"
JB: "C'è qualcos'altro. Ward è vivo"
V: "Cosa?"
JB: "È vivo ed è su questa barca"
P: "Dici sul serio?"
JJ: "Stai scherzando?"
JB: "Era una messa in scena, l'esplosione della barca, la confessione. Era per scagionare Rafe. Cosa fa? Va sul Druthers. E cosa c'è sul Druthers?"
K: "Bombole da immersione"
JB: "Bingo!"
V: "Quel figlio di puttana"
JJ: "Allora, Ward è vivo. E ha l'oro...e la croce...e Sarah"
K: "Grazie per avercelo ricordato"
JJ: "Perciò si prenderà tutto di nuovo? Non succederà. Non guarderemo lo stesso film, vero Pope? Hai detto che dobbiamo vincere. E con lei, andremo sul ponte e lo occuperemo. Siete con me?"
V: "Cazzo sì"
JB: "Facciamolo"
P: "Io voglio prendere il ponte"
JJ: "È questo lo spirito"
C: "Lui prenderà il ponte?"
JJ: "Sì"
C: "Non ha preso neanche me"
P: "Prima di tutto, con te ci sono andato piano"
C: "Io sono andata piano con te"
K: "Shh"
JB: "Zitti. Rilassatevi"
JJ: "Se sei davvero con noi, usiamo il coltello, andiamo sul ponte, lo puntiamo contro il capitano, andiamo all'interfono e lo obblighiamo a ordinare all'equipaggio di andare allo scafo. Quando sono tutti lì-"
V: "Li chiudiamo dentro. Geniale"
JJ: "Esatto"
P: "Mi piace. Potrebbe funzionare"
JJ: "Allora, sei con noi?"
C: "No. È stupido-"
Ma una voce esterna la interrompe.
Stavano per perquisire il container.
Cleo sale sulla cassa per raggiungere la finestra e smonta la grata.
"Aspetta, Cleo. Che stai facendo?" le chiede John B ma la ragazza lo zittisce ed esce dal container.
"Macias!" grida lei.
"Merda, glielo dirà" mormora Pope.
"Aspettate! Qui non c'è niente" continua Cleo.
Io faccio un sospiro di sollievo e guardo sorridendo JJ, che ricambia il sorriso.
"Ok, è dalla nostra parte. Bene" dice Pope.
"Pope, tocca a te. Aspettiamo il tuo segnale" fa John B e il ragazzo esce dalla finestrella.

Poco dopo sentiamo il capitano ordinare dal megafono all'equipaggio e ai passangeri di recarsi all'interponte di prua.
"Ce l'hanno fatta" dico io.
"Bravo il nostro ragazzo" fa JJ.
Quindi usciamo tutti e quattro da quel buco infernale.
"Ok, dividiamoci" dice JJ.
"Io, Vic e Kie li chiuderemo dentro" spiega lui e io concordo con un cenno.
"Io trovo Sarah e prendo la scialuppa" dice John B.
"Sicuro di farcela da solo?" gli chiedo io.
"Sì, non preoccuparti"
"Poi carichiamo la croce e ce ne andiamo" conclude Kie.
"Ok, andiamo"
Quindi noi tre ci dirigiamo verso prua e scendiamo all'interponte, ma non erano ancora arrivati tutti.
Ci nascondiamo dietro alle colonne di ferro e aspettiamo.
"Quanti sono?" chiede JJ.
Kie indica tre sulle dita e intanto altri cinque marinai arrivano.
Ora siamo a otto.
Poi arrivano Rose, Wheezie e Rafe.
Undici.
Altri tre raggiungono l'interponte.
"C'è tutto l'equipaggio" sussurra Kie.
"No, Ward. Ci serve Ward" risponde JJ
"Non possiamo aspettare" ribatte Kiara.
"Aspettate. Vado a controllare una cosa" dico io.
"Ferma! Dove vai?" mi trattiene JJ.
"Vado a cercare la croce"
"No, è troppo pericoloso" dice il biondo.
"Non c'è nessuno in giro. Non mi scopriranno"
"E se incontri Ward?" chiede JJ.
"Sì, lui è ancora in giro" dice Kie.
"Sentite, dobbiamo avere la certezza che la croce sia davvero sotto al ponte di coperta"
"Allora vado io" dice JJ.
"No, noi due non riusciamo a rinchiuderli qui dentro" ribatte Kiara.
"Sì, ha ragione. Vado io"
"...ok, dannazione. Va bene, ma fai attenzione" cede infine JJ e mi da un bacio sulla guancia, prima di lasciarmi la mano.
"Stai attenta. Buona fortuna" mi augura Kiara e io le sorrido.
Quindi esco dal mio nascondiglio e scendo le scale a pioli che portavano allo spazio coperto, che poi si sarebbe aperto per far salire la croce.
Mi guardo attorno, assicurandomi che non ci fosse nessuno, e poi vedo una grande cassa: la croce.
Mi avvicino a lei e alzo la copertura.
Vedo uno spicchio d'oro luccicante, che mi fa risplendere gli occhi.
Sì, era proprio lei.
Ma mentre la stavo ricoprendo, qualcuno mi copre la bocca da dietro.
Mi divincolo e cerco di urlare ma la mia voce era ovattata.
Ci metto pochi secondi a realizzare chi fosse il mio rapitore.
"Rafe! Lasciami andare!" urlo io ma le parole non si capivano.
Finalmente il ragazzo toglie la mano dalla mia faccia e io grido con tutta la forza che avevo "Aiuto! JJ! Kie!" ma Rafe mi blocca di nuovo la bocca.
"Non ti aiuteranno" dice lui.
Io mi divincolo ma il suo braccio non mi lascia andare.
"Sapevo che eravate voi" fa Rafe.
"Luridi Pogues" aggiunge lui e io gli tiro un calcio sulla caviglia, liberandomi della sua presa.
Scappo mentre lui rimane a terra dal dolore e mi infilo nel primo corridoio che trovo.
Corro più veloce che posso, tavolta voltandomi indietro per controllare che non mi stesse seguendo.
Ma avevo sprecato forze per niente, perchè quel corridoio finiva in una porta, chiusa a chiave.
Cerco di aprirla in tutti i modi.
Le tiro calci, spallate, ma la porta rimaneva serrata.
Sento dei passi, quindi mi giro e vedo Rafe venire verso di me con una pistola in mano.
Merda, merda!
Tiro pugni sulla porta gridando più forte che posso, ma non c'era nessuno dall'altra parte.
Ero un topo in trappola.
Poi sento una pistola caricarsi.
Mi giro e mi trovo davanti a Rafe, che mi punta una pistola alla testa.
"Fallo, Rafe. Sparami" dico io guardandolo negli occhi.
La sua mano inizia a tremare, e con essa la pistola.
"È facile. Premi il grilletto" continuo io.
Lui cerca con tutta la sua forza a sparare un colpo, ma non ci riesce.
"So che non lo farai. Non ci riesci" dico io.
Mento se dico che non avevo paura.
Il cuore mi batteva all'impazzata e le gambe mi tremavano.
Rafe era capace di tutto.
"Pensi che non sia in grado di farlo?" mi chiede lui, avvicinandosi a me, che quasi sento il freddo della pistola sulla mia fronte.
"Hai ucciso Peterkin. So che sei in grado di farlo. Ma so che non lo farai" rispondo io.
"Perchè? Perchè ti amavo? Non mi fermerà uno stupido sentimento" dice lui, mentre una lacrima gli riga il viso.
"Allora fallo"
Rafe avvicina il dito al grilletto e lo appoggia su di esso.
Io resto ferma, in piedi.
Non lascio la mia posizione.
Quando realizzo che stava per farlo, lui abbassa la pistola e il mio cuore respira nuovamente.
"Hai ragione. Non potrei mai farlo" dice Rafe e rilassa il braccio che teneva la pistola.
"Rafe. Mi dispiace" sussurro io e mi avvicino a lui.
"Per cosa?" mi chiede lui, incrociando i miei occhi verdi.
"Per averti trattato di merda. Prima del riformatorio"
"Intendi quando mi hai lasciato perchè ero uno psicopatico drogato?" dice lui riportando le parole che gli avevo detto durante la nostra rottura.
"Sì, a proposito. Mi dispiace. Non dovevo dirti quelle cose...sono stata una stronza" dico io abbassando lo sguardo.
Poi torno sui suoi occhi azzurri e gli chiedo "C'è qualche possibilità che tutto ritorni come prima?"
"Noi? Intendi noi due?"
"Sì"
"Certamente...cioè, non vedevo l'ora. Ma come farai con JJ? Non eravate mica una coppia?"
"Ah sì...JJ. Non mi importa più di lui. Lo lascio"
"Aspetta, cosa? Lo lasci per me? JJ?"
"Sì"
"Sei davvero tu, Victoria Routhledge?"
"Sì! Perchè non dovrei essere io?" dico io ridendo e metto la mia mano sulla sua.
"Non lo so. Fino a un secondo fa mi odiavi con tutta te stessa e ora vuoi tornare con me? È strano, tutto qui"
"Quindi non vuoi tornare insieme?" chiedo io offesa.
"No, no! Fidati, lo voglio più di ogni cosa al mondo" ribatte lui, prendendomi anche l'altra mano.
"Posso abbracciarti?" gli chiedo io.
"Non chiederlo nemmeno" risponde lui e mi avvolge tra le sue braccia.
Io gli sfilo la pistola dalla tasca e provo a spingerlo lontano da me, ma lui capisce le mie intenzioni e mi spinge contro alla parete di ferro, facendomi battere il polso su un tubo.
"Pensavi di fregarmi, eh?" esclama lui.
"Lasciami andare" dico io tra i denti serrati.
"Sei una merda, Victoria"
Preme il mio polso contro al muro sempre più forte, facendomi sentire dolore lungo tutto il braccio.
"Rafe! Mi fai male!" esclamo io.
"Giocare sui sentimenti, eh? Me lo sarei dovuto aspettare. Da una bugiarda come te"
Io gli sputo sulla guancia e lui mi guarda divertito.
"Stai rendendo tutta questa faccenda mooolto più complicata. Ho perso la pazienza con te" dice lui, cambiando subito espressione.
Ormai non sentivo più la mano, solo un dolore fortissimo al polso.
"Ho detto...lasciami andare!" esclamo io e gli tiro una ginocchiata nella parti basse, che lo fa accasciare per terra.
Gli rubo la pistola e scappo tra i corridoi lunghi e metallici.
Arrivo nella stanza con la croce e trovo JJ e Kiara che imbragavano la reliquia.
Appena mi vede, il biondo corre verso di me e mi chiede "Tutto bene? Dove eri finita?"
"Ho incontrato Rafe. Non piacevole" rispondo io riprendendo fiato.
"Merda. Ti ha fatto male?" mi chiede JJ.
"No...ma penso mi si sia rotto il polso" rispondo io guardando il mio polso gonfio.
"Vedo che va di moda in famiglia" osserva JJ.
"Sì, decisamente"
"Aspetta, fammi vedere" dice lui e mi prende il braccio, ma appena mi sfiora la parte gonfia, caccio un urlo acuto.
JJ mi copre la bocca e mi rimprovera con gli occhi.
"Scusa" sussurro io.
"Sì è rotto per bene. Giuro che lo ammazzo" dice JJ.
"Ma ho preso una pistola" faccio io tirando fuori dalla tasca dei jeans la pistola che avevo rubato a Rafe.
"Ok, bene, ma ora dovete aiutarmi a legare questa cosa" ci interrompe Kie.
"Sì, giusto"
Quindi leghiamo il centro della croce ad una corda e intanto il soffitto si apre sopra le nostre teste.
Compare Pope e noi tre gridiamo di felicità.
JJ: "Così si fa! Vai!"
P: "Il tempo in cui calpestano e noi subiamo è finito"
JJ: "Ecco il mio uomo!"
V: "Facciamolo!"
K: "Sì!"
Agganciamo la corda al gancio della gru e Pope si mette al comando di essa.
"Tirala su Pope!" gli grida JJ.
Quindi il ragazzo la inizia a sollevare.
"Portala a destra!" esclama Kie.
"È storta!" grido io.
Ma Pope la sposta troppo verso destra e noi perdiamo la corda dalle mani.
"Scusate! Colpa mia!" ci grida lui da in cima.
"L'altra destra!" esclama Kiara.
La croce inizia piano piano ad uscire allo scoperto e alla luce del sole risplendeva ancora di più.
"Andiamo ad aiutare John B a caricarla sulla scialuppa!" grida JJ e corriamo verso le scale.
Usciamo sul ponte aperto laterale della nave in cerca di John B e sentiamo qualcuno scendere le scale.
"John B!" lo chiamo io, ma dalle scale non scende John B: era il capitano della barca, Eberhimi.
Io indietreggio e JJ mi si para subito davanti.
"In ginocchio" ci ordina lui.
"Non succederà" dice il biondo ed Eberhimi si scaglia su di lui con un machete ma JJ si abbassa in tempo.
Io lo spingo contro la parete e Kie lo colpisce con una porta della nave.
"Dov'è John B?" chiede JJ
"Non lo so, ma deve fare in fretta" rispondo io.
"John B!" grida Kiara.
Il capitano si rialza in fretta e si butta si JJ, che schiva tutti i suoi colpi.
Allora tiro fuori la pistola e gliela punto sulla nuca.
"Lascialo andare" dico io.
Lui si ferma immediatamente e indietreggia con le mani in alto.
"Bene, così. Ora mettila giù. Mettila giù!" gli ordino io ma lui mi tira una gomitata sul braccio, facendomi cadere la pistola, e poi mi spinge contro la parete.
Sbatto ancora il polso rotto e grido di dolore, per poi accasciarmi per terra.
"Victoria!" esclama JJ, ma si deve abbassare di nuovo per schivare il machete.
"Kie vai ad aiutarla!" grida lui e la ragazza corre da me.
"Ehi, ce la fai ad alzarti?" mi chiede Kiara e mi aiuta ad alzarmi in piedi.
"Sì. Andiamo a fargli al culo a quello stronzo" le dico io e mi butto addosso all'uomo.
Lo colpisco alla schiena, ma lui si gira e taglia l'aria con la lama della sua arma, poichè mi abbasso in tempo, ma l'estremità colpisce JJ, facendolo cadere in acqua.
"JJ!" esclamo io e senza pensarci due volte mi tuffo in acqua.
"JJ! Ti prego rispondimi!"
Era svenuto.
Lo prendo tra le braccia, facendo il doppio della fatica a tenermi a galla.
"Kie! Vai a cercare John B! Veloce!" le grido dal mare e lei corre lungo il ponte della nave.
"JJ, per favore, resta con me" sussurro io baciandogli la testa.
"Per favore. Non abbandonarmi pure te"
Una lacrima mi riga la guancia, confondendosi con l'acqua di mare, e accarezzo il volto del biondo.
"J, resta con me. Ti prego, resisti" continuo io piangendo.
"John B! Aiuto! John B!" grido io con le forze che mi erano rimaste.
Vedo un gommone arrivare in lontananza e riconosco subito i miei amici e mio fratello.
"JJ!" esclamano loro appena lo vedono svenuto.
Porto il biondo sulla scialuppa, poi salgo pure io, aiutata da John B e Sarah.
"Oddio Sarah, stai bene" dico io abbracciandola.
"Sì, tu come stai?" mi chiede lei.
"Un polso rotto. Niente di grave" rispondo io indicando il polso gonfio.
Appoggio la testa di JJ sulle mie gambe e inizio ad accarezzargli i capelli.
"JJ, ti prego, svegliati, ti prego" continuano a sussussare.
Guardo verso la nave e vedo Rafe puntare un fucile verso di noi.
V: "John B, ci sta puntando!"
JB: "Lo so! Non parte"
K: "Dobbiamo andare!"
JB: "Sto provando!"
V: "JJ, per favore, svegliati!"
Finalmente il motore parte e noi ci allontaniamo da quell'inferno galleggiante.
"JJ, tirati su!" esclama Kiara.
JJ apre gli occhi e sputa fuori l'acqua.
JB: "Bravo. Butta tutto fuori"
P: "Ehi, bello. Bentornato nella terra dei vivi"
Il biondo si gira verso di me e io dico "Ehi"
"Yo" ribatte lui, facendoci ridere.
Gli lascio un bacio sulla bocca e poi lo abbraccio forte.
"Mi hai fatto prendere un'infarto, stupido" dico io ridendo.
"Che diavolo è successo?" chiede lui.
"Un machete" risponde Kie.
"Machete?"
"La punta smussata" preciso io, mentre gli tampono la ferita con un pezzo della mia canotta.
"La prossima volta abbassati" dice Cleo.
"Me lo ricorderò. Grazie" ribatte JJ.
In lontananza, vediamo l'equipaggio tirare su la croce a bordo e ci giriamo tutti verso Pope.
"Non è finita" dice lui.
"No, non lo è" fa John B.
E quindi eravamo solo noi 7, su un gommone rubato, senza assolutamente niente, verso destinazioni sconosciute, pronti a riprenderci ciò che è nostro.

You can't kill a Pogue || JJ MaybankWhere stories live. Discover now