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"L'apparenza spesso inganna"

FREDRICK

Quando si è alzata da tavola ho smesso di ascoltare la conversazione tra Caroline e mio padre.

L'ho seguita con lo sguardo fino a quando non è scomparsa dietro al muro che conduce alle scale per salire al piano delle nostre camere. Scelta discutibile metterci in un unico e solo piano.

Non riesco a smettere di pensare alla loro somiglianza, come è possibile?

Le somiglia così tanto che fa male anche solo guardarla. Impossibile. Caratterialmente sono come il giorno e la notte però fisicamente e sopratutto nei tratti del viso si somigliano tantissimo. Troppo.

È impossibile che papà non l'abbia notato. Impossibile che io non ci abbia fatto caso al matrimonio. Forse non gli ho dato peso o forse non l'ho guardata nemmeno.

Dovrei evitare di prendermi in giro anche nella mia testa, l'ho vista ma avevo sperato di sbagliarmi. Avevo sperato che fosse solo tutto nella mia testa, invece è reale.

Avevo pensato di essere impazzito e di continuare a vederla ovunque per giunta nel viso di altre e invece non l'avevo immaginato.

Lei è reale e adesso starà nella mia stessa casa e verrà nel mio stesso college, spero solo che nessuno del mio gruppo ne faccia parola.
Non parlano più di lei quando ci sono io, quindi neanche quando ci sarà Margot nei paraggi. Non deve sapere. Non dovrà mai sapere.

«Vado anche io papà» dico alzandomi a mia volta dal tavolo.
«Buonanotte Caroline» sorrido educato a entrambi.
Devo mantenere la facciata da ragazzo perfetto e sopratutto da sano di mente, possibilmente.

Apparire è sempre stata la cosa più importante, sempre e comunque una bella immagine. Chissà se alla fine sono diventato davvero quello che facevo vedere agli altri?

Il ragazzo perfetto, con buoni voti che non sbaglia mai. Quando poi la maschera cade c'è bisogno di tanto tempo per ritirarla e su e a mio padre ormai non la davo più a bere.

«Certo Fred, buonanotte» mi risponde mio padre comprensivo, come sempre.
Probabilmente cercava di capirmi, ma non mi capivo nemmeno io, come poteva farlo lui?

«Buonanotte caro» mi dice anche Caroline.

Chissà cosa sa di me, di noi.
Io di loro non so un bel niente e vorrei sapere, ma tempo al tempo, avrò modo.

Mi giro e me ne vado al piano di sopra. Spero che almeno con lei mio padre possa andare d'accordo, di certo non è per me che vuole avere una donna dentro cosa, come si ripete da tutta la vita.

Io sto benissimo così, dopo la morte della mamma Corinne l'ha sostituita in tutto, una figura materna non è mai mancata, è lei che mi manca e non potrà essere sostituita da nessuno. Tutti gli altri domestici sono sempre stati la mia famiglia, nonostante sia figlio unico non mi sono mai sentito solo.
Ho sempre apprezzato questa cosa.

Arrivato in camera lascio cadere finalmente la maschera di indifferenza e rilasso tutto il corpo buttandomi sul letto.

Perché deve essere così difficile andare avanti? Perché non posso semplicemente chiudere gli occhi e dimenticare?

Margot non entrerà nella mia vita, rimarrà fuori dalla barriera che ho costruito.
Ora devo solo trovare il modo di farla uscire dalla mia testa, cristo.

Provo a leggere qualche pagina dei miei libri preferiti ma il mio cervello non ne vuole minimamente sapere.
Non smette di pensare a loro.

I miei pensieri non fanno che alternarsi tra Alya, Margot, mia madre e Caroline.

Little SecretWhere stories live. Discover now