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Il mattino seguente Blitzø si risvegliò cercando di stiracchiarsi nel letto, ma qualcosa glielo impedì: si trattava d'un morbido petto piumato disteso fianco a lui.
Stolas dormiva ancora beatamente, aveva gli occhi gonfi tra cui uno circondato da una botta nera, Blitzø poteva notare come il suo becco era stato rovinato e scheggiato; per non parlare della posizione scomposta in cui si trovava per non fare troppa pressione sulle costole.
Blitzø si sentì in colpa ad averlo abbandonato, se fosse rimasto con lui probabilmente questo non sarebbe successo. Abbassò lo sguardo mortificato. Con la mano accarezzava il viso dormiente del principe, facendo avanti e indietro tra le sue morbide piume.
Stolas aprì lentamente gli occhi, strofinandosi come un bambino, era adorabile.

"Buongiorno Blitzø" disse con la voce di chi era ancora assopito.

"Buongiorno Stols, dormito bene?" chiese l'imp

"Molto, ti ringrazio per quello che hai fatto per me ieri sera, ti sono debitore" continuò "tu come hai dormito?" Chiese.

Blitzø era solito fare degli incubi ogni sera, dormiva poco e niente a causa loro. Non ne poteva di certo parlare con Loona o si sarebbe preoccupata, a dire la verità, non ne aveva mai fatto parola con nessuno.
Tuttavia quella sera, dormiente tra le braccia sicure di Stolas, aveva per la prima volta riposato in tranquillità.

"Benissimo Stolas, non ho fatto nessun incubo con te vicino" si affrettò a tapparsi la bocca con le due mani.

"Che intendi?" Chiese gentilmente ormai del tutto sveglio Stolas.

Blitzø sospirò per un momento, poi decise di raccontare. Raccontò di come sognava suo padre abusare di lui, di tutte le botte subite e i continui insulti da parte della sua mente. Raccontò di come sognava di perdere tutto, aveva paura di dimostrare i suoi sentimenti e questo gli si ritorceva contro durante la notte, e ora anche durante il giorno.

Il principe Goetia non ne aveva idea, si pietrificò alle parole del piccolo diavolo.
Una volta ebbe il privilegio di poterlo vedere nella sua ipotetica forma umana grazie ad un incantesimo, vide tutte le cicatrici e le bruciature che dipingevano il corpo minuto, si era sempre chiesto chi fosse stato a fargli quelle brutte sfregiature, ma non ebbe mai il coraggio di chiederglielo.

"Oh Blitzø...non sai quanto mi dispiace" disse con aria mortificata.

"Non importa Stolas, ci sono abituato" sospirò e fece una breve pausa, "a tal proposito volevo dirti una cosa"

Il principe fece cenno di continuare, sedendosi per stare più composto.

"Questa mattina, mentre dormivi, ho pensato a quello che è successo ieri sera, ero venuto solo per scusarmi ma vederti in quello stato mi ha capire che non potrei sopportare di vivere senza di te." Fece un'altra pausa.
"Stolas, quello che voglio dire è che sono innamorato di te. Voglio la tua felicità e vederti anche solo sorridere mi rallegra le giornate."

Stolas rimase immobile a fissare il diavoletto, aspettando cautamente che finisse di parlare. Quando terminò, Stolas lo bacio appassionatamente.
Non era un bacio volgare, come quelli che si scambiavano durante il sesso, ma uno piacevole, calmo e rilassato, comunicava tutto quello che non si erano mai detti con il tempo.

"Questo significa che provi le stesse cose?" Chiese l'imp.

"Blitzø mi stupisce che tu ancora non l'abbia capito. Sono perso di te da quando eravamo dei bambini" rispose Stolas.

Gli occhi del folletto si riempirono di lacrime, saltò letteralmente addosso al Goetia e lo abbracciò come se ne dipendesse la sua vita.
Pianse infilando il viso nell'incavo del morbido collo piumato, lasciandosi cullare dalle dolci parole e dai delicati movimenti dai quali non avrebbe più fatto a meno.

Condemned love [ITA]Where stories live. Discover now