«c-cosa stai facendo..» il ragazzo dai capelli blu chiese arrossendo non appena uscivano di casa sua.

«camminare.»

«fermati!» jisung lo colpì giocosamente. «io intendevo.. questo.» alzò le loro mani legate.

«che cosa? non sai che la gente si tiene per mano agli appuntamenti?»

«oh..» jisung arrossì. «va bene.»

buono minho, buono.

camminarono per la strada tenendosi per mano, le guance di jisung incredibilmente rosse e il cuore di minho che stava per scoppiare. che stupido, vero? ti innamori del tuo migliore amico? ah. ma a minho non importava.

a minho non poteva importare di meno. non aveva bisogno che Jisung lo sapesse o lo amasse, solo averlo nella sua vita come amico era più che sufficiente.

ma ovviamente anche lui non era stupido. quella data era stata un'occasione e lui non l'avrebbe persa. naturalmente non stava pensando a niente di sessuale, minho aveva la regola di non provare a fare sesso con lui fino a quando jisung avrebbe almeno compiuto diciassette anni. e alla fine, quella regola l'aveva davvero mantenuta.

«questo è il posto di cui ti ho parlato.» parlò minho. «vendono un'ottima cheesecake e hanno dei gatti, quindi è perfetto.»

jisung alzò lo sguardo, «sunshine café!» sorrise e guardò indietro a minho: «mi piace! voglio avere un posto come questo un giorno.»

e in realtà aveva comprato quello stesso caffè anni dopo.

«potremmo prenderne uno.»

«noi?» jisung ridacchiò: «okay!» l'aveva colpito scherzosamente sulla spalla ancora una volta mentre entravano.

una bella atmosfera, onestamente. entrambi avevano ordinato quello che volevano, jisung ovviamente era andato per una cheesecake e un po' d'acqua, minho aveva appena ordinato un americano ghiacciato e un biscotto. qualcosa di semplice ma perfetto per il loro appuntamento.

minho era in realtà un abituale lì, quindi il personale e il proprietario lo conoscevano molto bene.

«minho!» uno dei membri dello staff lo aveva salutato. «i gattini sono stati presi sotto custodia. puoi visitarli dopo aver mangiato.» lo aveva informato.

«i gattini?» jisun sorrise. «mangia veloce, hyung! cosi andiami a vederli.» il ragazzo aveva quasi infilato tutta la sua cheesecake in bocca, spaventando l'impiegato e facendo scuotere la testa a minho in disapprovazione.

«non andranno da nessuna parte solo per venti minuti.»

«dai muoviti voglio vederli.»

«non parlare con la bocca piena, han!» il maggiore lo rimproverò. «conserverò il biscotto per dopo allora, andiamo.»

jisung gli aveva sorriso. minho sospirò, intrecciando di nuovo le dita con le sue e camminando lungo il corridoio fino al ritrovo dei gattini. un piccolo cane soffice aveva camminato davanti a loro agitando la sua coda mentre un ragazzo con le lentiggini, lo seguiva felicemente mentre veniva abbracciato da un altro ragazzo, che indossava gli occhiali e un'espressione seria sul viso.

un'altra coppia di migliori amici. o forse non proprio amici.

«che carino quel gatto.» jisung sorrise quando entrò nella stanza. minho alzò gli occhi e si inginocchiò per accarezzarne uno delicatamente.

«ehi, jisung.» disse dolcemente il maggiore. «vieni, prendine uno.»

il ragazzo si avvicinò e ne prese uno tra le braccia, cominciando ad accarezzarlo. minho si aggiunse a lui e le loro mani si toccarono. si guardarono prima di sorridere e di lasciare andare il gatto.

poi minho lo prese per mano e lo riportò verso il tavolo, per finire i drink presi poco fa. jisung bevve il suo quasi tutto d'un sordo, ma minho prese il suo bicchiere e usò la sua stessa cannuccia. guardando l'espressione confusa di jisung, rise.

«non lo sai che le persone condividono cibo e bevande agli appuntamenti?» aveva detto dopo aver spostato il suo drink via. jisung arrossì in risposta. e minho sorrise a se stesso, sorseggiando dalla stessa cannuccia.

[...]

«quindi ne stai davvero adottando uno?»

«sì, perché no? può stare con la nonna fino a quando non ho il mio appartamento.» le loro mani erano ancora intrecciate.

«saresti in grado di prenderti cura di lui?»

«certo.» il maggiore annuì sorridendo sotto lo sguardo curioso di jisung. «posso magari assumere qualcuno che se ne occupi mentre sono all'università.»

«mh.. p-possiamo farlo insieme?»

«huh?» minho si fermò, guardando indietro al suo migliore amico confuso.

«adottare il gattino.. intendo.. insieme? potrei aiutare giocandoci o portarlo dal veterinario.»

il maggiore aveva voglia di urlare. jisung sembrava così carino con i suoi grandi occhi rotondi che lo fissavano, c'era anche un po' di lucentezza in loro, quella notte. le sue grandi guance erano belle come sempre e i suoi capelli morbidi che brillavano sotto la luce. così bello. cosí etereo. così perfetto.

«sei davvero bello.» sussurrò minho.

«cosa?» jisung inclinò la testa di lato.

«j» aveva ripetuto.

prima che il più giovane potesse chiedere ancora una volta, minho si mosse rapidamente, prendendo le guance di jisung sulle mani e collegando le loro labbra. naturalmente jisung era stato preso alla sprovvista, ma non si era mosso di un centimetro. si rifiutò di allontanarsi da minho.

invece, chiuse gli occhi duramente, cercando di capire come poter baciare e arrossì il più forte possibile quando minho lo abbracciò. dopo alcuni secondi, jisung era stato in grado di muovere le labbra lentamente, un po' terrorizzato di incasinare e con le mani che afferravano grossolanamente la t-shirt di minho. un momento così folle.

«non lo sai che.. la gente si bacia agli appuntamenti?» minho sussurrò quando si allontanarono.

«non siamo più semplici migliori amici, giusto?» jisung non osava alzare lo sguardo, era imbarazzato.

«no, piccolo.» disse dolcemente il maggiore collegando le loro fronti. «è abbastanza ovvio che ci piacciamo.»

«quindi..»

«allora, hannie.» minho lo abbracciò più forte. «se me lo permetti, voglio essere il tuo primo ragazzo.»

e così, la loro storia era iniziata.

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