***

«Comunque, quella ragazzina deve restituirmi trenta euro.»

«Non ti facevo così tirchio, mi ricordi tuo nonno Shion.»

«Nonna, non nominarlo che spunta come i funghi.»

«Ma che cazzo hai contro di me!» urla Shion alle spalle di Nicosia e lo colpisce con violenza sulla testa, con il suo adorato bastone d'oro.

LUNA

«Il ragazzo più bello e tirchio che abbia mai visto in vita mia» affermo.

«Voglio vederlo anche io» dice Anna, mentre siamo sdraiate sul mio letto.

«Domani andiamo insieme a villa Nicosia, se siamo fortunate lo incontriamo.»

«Con il pullman.»

***

«Anna, svegliati» dico.

«Che ore sono?»

«Le sei del mattino, devo andare in pasticceria e preparare i cornetti.»

«Vai, ti raggiungo tra poco.»

«Sbrigati, che devo farti vedere quel ragazzo.»

Ho diciassette anni, non sono una brutta ragazza, tuttavia sono una Spartano e nessun ragazzo si è mai avvinato a me, nessuno ha mai osato mancarmi di rispetto, purtroppo per questa gente sono semplicemente la sorella di Enrico Spartano, la figlia di Giulio Spartano detenuto in carcere e la nipote di Don Spartano il latitante. A causa di tutto ciò invidio le mie coetanee, loro sono libere di uscire con i ragazzi, di fare mille esperienze, di fidanzarsi e di vivere felici la loro quotidianità e giovinezza, tutto questo a me è proibito.

Sto solo giocando, per vivere un momento normale come fanno le mie coetanee, pensare a qualcosa al di fuori della mafia.

***

Prendo la scatola con i cornetti, citofono al grande cancello, e dopo pochi secondi si apre.

«Vieni Anna.»

Arriviamo al portone, dove ci attende Luce.

«Buongiorno ragazze.»
«Buongiorno Luce.»

«Grazie Luna, sei sempre puntuale.»

Guardo dietro di lei, Luce se ne accorge e si volta per vedere cosa osservo, dopo mi esamina per poi sorridermi con dolcezza.

«Mio nipote è in piscina, se vuoi andare a salutarlo vai!»

Divento rossa.

«Oh, no! No! Non pensavo a lui.»

«Io invece sì! Signora Nicosia, Luna da ieri, non fa altro che parlare di suo nipote!»

«Cosa dici?» urlo agitata.

Luce scoppia in una risata divertita.

«Ragazze, se volete potete entrare.»

«Certo che entriamo.»

Anna mi prende per mano e mi tira dentro.

«Ah, sei tu! Ho riconosciuto la tua voce, mi devi trenta euro.»

«Nicosia! Stai bagnando tutto il pavimento!» urla Luce.

Io e Anna ci voltiamo lentamente e rimaniamo a bocca aperta.

È completamente bagnato, indossa solo un costume rosso, che aderisce come una seconda pelle alle gambe e non solo.

Le goccioline che cadono sui suoi addominali scolpiti e coperti dai tatuaggi sembrano prendere vita mentre accarezzano il suo corpo.

LA MIA LUNA ( Damien Shion Nicosia)Where stories live. Discover now