Capitolo 7

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Esco dallo spogliatoio e mi dirigo verso il campo da football iniziando a correre come mio solito. Ho notato ultimamente che grazie agli allenamenti con Elijah sono migliorata molto anche nelle mie abilità di cheerleader, perciò, nonostante non lo direi mai ad alta voce, penso di dover ringraziare mia madre per avermi costretta ad accettare. Quando vedo che i ragazzi della squadra cominciano ad arrivare, smetto di correre e mi metto a fare un po' di stretching con le poche ragazze che sono già arrivate, aspettando che siano presenti tutte. "Ehi, scusa il ritardo, sono stata trattenuta dalla mia adorabile professoressa di storia" esclama Alice comparendo al mio fianco e iniziando subito a riscaldarsi. "Figurati. Brutte notizie?" "Nah, solo un paio di C che secondo lei potrebbero benissimo diventare delle B se non addirittura delle A, ma sinceramente non mi interessa avere voti alti in storia". Ad Alice, al contrario di me, non sono mai piaciute le materie in cui si deve studiare tanto; preferisce quelle dove le basta usare l'intuito. Non ama aprire i libri quando è a casa e trovo che la sua insegnante abbia pienamente ragione, ma, nonostante abbia provato a dirglielo più volte, la sua risposta è sempre stata che non le può interessare di meno, perché lei vuole studiare matematica nella sua vita. Non che ci sia niente di male, naturalmente. "E prima che tu mi dica 'Sai che ha ragione' ti dico anche che sto provando a studiare, te lo giuro. Ma è più forte di me, non riesco a ricordare chi sia stato il primo presidente degli Stati Uniti, quando Hemingway sia stato assassinato, né tantomeno quando sia morto il principe Carlo d'Inghilterra" dice sbuffando e fingendo una faccia stremata "È stato Washington il primo presidente, Hemingway non è stato assassinato, bensì morto suicida e Carlo è ancora vivo" rispondo io esasperata dalla mancanza di voglia di studiare della mia migliore amica. "Si, fa lo stesso. Su ragazze cominciamo" e con questo, la nostra conversazione sul suo impegno scolastico è conclusa.

Stiamo per cominciare a provare le coreografie per il campionato, quando sentiamo un urlo provenire dal lato del campo in cui si trovano i ragazzi. Ci giriamo a guardare, sapendo che questa volta non si tratta delle grida del coach che ribadisce che se non si impegnano rimarranno in panchina per tutta la durata del campionato. Notiamo, infatti, con orrore che si tratta di due dei ragazzi che stanno litigando. Faccio cenno alle altre di rimanere dove sono e cominciare a provare e comincio ad avvicinarmi, per cercare di capire cosa stia succedendo. "Non ti rendi conto che sei solo ridicolo? Devi scendere dal piedistallo Morgan, il mondo non gira attorno a te" urla Chuck a David "Ah si? Ma senti chi parla, proprio lui, che probabilmente non sa nemmeno il significato della parola umiltà" risponde il diretto interessato a tono. Percepisco la tensione tra gli altri compagni di squadra che non sanno se sia il caso di intervenire o no. "Ma che cazzo stai dicendo? Fatti un esame di coscienza per favore" ribatte il primo con uno sguardo d'odio. Ho il cuore che batte all'impazzata, ho estremamente paura di quello che sta per succedere perché so che non sarà nulla di buono. "Lo dici solo perché mi sono portato a letto la tua ragazza, non è così?". Questa è la goccia che fa traboccare il vaso; accade tutto troppo velocemente. Chuck prende la rincorsa e si fionda addosso a David tirandogli un pugno in pieno volto. Vedo Philip e altri due ragazzi di cui non ricordo il nome provare a mettersi in mezzo, ma presto la situazione si ribalta ed è adesso David che sta a cavalcioni su Chuck e lo prende a pugni. Non riesco più a capire niente, sento delle urla, qualcuno che corre a chiamare il coach e vedo del sangue sul prato a fianco a dove si trovano i due ragazzi intenti nella loro lotta. Continuano a insultarsi a vicenda fino a quando non arriva il coach che li separa abilmente e comincia a urlare loro contro "Ma siete impazziti? Questo lo chiamate comportamento da ragazzi maturi? Mi sono allontanato due minuti e dico due" prende fiato "E arriva un vostro compagno a dirmi che ci sono Chuck e David che si pestano a sangue" è rosso in viso dalla rabbia e respira affannosamente. Non l'ho mai visto così arrabbiato. "Voi due, siete sospesi per un mese e vi avviso che non so se vi farò giocare al campionato. Per quanto riguarda gli altri, per oggi potete andare a casa" dice voltandosi e tornando da dove è venuto. Mi avvicino a Chuck per vedere come stia. Ha il naso rotto e la faccia e le mani piene di sangue. "Ehi, mi dispiace che tu abbia dovuto assistere. Non ero in me te lo posso assicurare" mi sussurra visibilmente affranto e io gli metto le braccia attorno al collo, stringendolo a me in un abbraccio. È uno dei più cari amici di mio fratello e, di conseguenza, anche mio. Siamo sempre stati molto legati e lui mi è stato molto vicino durante i miei periodi più difficili, come io gli sono stata vicina quando la sua relazione con la sua ragazza dell'anno scorso è finita. Ero molto contenta che fosse finalmente riuscito a trovarne un'altra e passare oltre, ma a quanto pare non era quella giusta. "Non ti preoccupare, ti conosco. E David è un coglione. Se ti va puoi venire da me adesso, tanto sospenderò anche il nostro allenamento, alcune ragazze mi sembrano un po' scosse." Lui annuisce e poi commenta in tono scherzoso: "Facilmente impressionabili le pon-pon girls eh?" scoppio a ridere e gli tiro un pugno giocoso sulla spalla dicendogli che ci saremmo visti più tardi. "Ragazze, l'allenamento è finito anche per noi, potete tornare a casa. Ci vediamo mercoledì" urlo avvicinandomi alle ragazze. Loro annuiscono e tornano tutte in spogliatoio per cambiarsi. Alice mi si avvicina e mi posa una mano sulla spalla, ma io mi allontano e vado a prendere la mia borraccia per bere un sorso d'acqua e calmarmi. Mi siedo e mi passo una mano tra i capelli deglutendo e facendo cenno alla mia migliore amica di sedersi accanto a me. Odio la violenza, mi fa stare male. Sto ancora tremando, ho bisogno di riacquistare lucidità, non sono in me. "David si è portato a letto la ragazza di Chuck. Quanto lo odio, è un tale pallone gonfiato. Si crede chissà chi solo perché è bello e ricco" racconto prima che lei possa chiedere cosa sia successo. "Lo so, l'abbiamo sempre detestato insieme, ricordi?" dice provando a sdrammatizzare la situazione sapendo quanto sia dispiaciuta per il mio amico. "Beh, andiamo, Chuck mi aspetta per andare a casa insieme. È da un po' che non passo un pomeriggio con il mio migliore amico" dico "Il tuo migliore amico? Pensavo fosse Emmet" ribatte Alice. Sbuffo fingendomi spazientita "Sai che il gruppo di Rich era anche il mio, sono entrambi i miei migliori amici" replico dunque. Lei in risposta fa spallucce e si dirige verso lo spogliatoio; non vedo l'ora di tornare a casa e spiaggiarmi sul letto.

Love GetawayWhere stories live. Discover now