↬1. "Allora una Coca-Cola e delle M&M"

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Theo non ricordava bene quale fosse stato il suo primo reato. Forse era stata la morte di sua sorella, omissione di soccorso con forse anche omicidio, non ne era molto sicuro. Quei anni per lui erano stati così pieni di eventi traumatizzanti che qualsiasi cosa orribile vedesse o che le altre persone considerassero orribile lui invece la considerava normale anzi pensava che se la sono cavata con poco. O forse era stato quando aveva rubato per la prima volta un Ovetto della Kinder in un piccolo negozio di alimentari all'età di quattro anni solo perché i suoi genitori, troppo salutisti e troppo mormoni, non volevano comprargli uno stupido Ovetto di cioccolato.

Con i Dread Doctors tutto gli era permesso, rubare, appiccare incendi, vandalismo, omicidio e anche evadere le tasse. Quindi per Theo non era un grande problema riuscire a sopravvivere in quel mondo con le capacità che avesse e con la furbizia e la malizia delle sue parole per ottenere tutto ciò che volesse.

Solo che per Liam questo era decisamente un problema. La prima volta che Liam assistette a un reato di Theo era quando ha cercato di uccidere Scott senza riuscirci, poteva essere accusato di "tentato omicidio" ma al dire il vero non lo aveva visto con i suoi stessi occhi, quindi la prima volta che vide Theo infrangere le regole fu proprio un mercoledì pomeriggio.

Liam e Theo stavano tornando da una perlustrazione fuori Beacon Hills. Avevano iniziato a farlo da diverso tempo, il girare intorno alla città in cerca di cattivi da picchiare. Liam non voleva ammettere che quelle passeggiate in auto fossero diventate solo qualcosa che non avrebbe mai fatto mancare nella sua vita.

L’atmosfera era bella, solitamente in auto vi era un silenzio non imbarazzante ma pacifico e confortante e Liam si sentiva in pace con se stesso e in pace con il mondo. Era una strana sensazione che non avesse mai provato in vita sua perché si era sempre considerato un mostro oppure una bomba a orologeria ma in quel caso ogni sua preoccupazione scorreva lungo la pelle e l’unica cosa che riuscisse a pensare era "in che angolo girerà questa volta?". Era in pace anche se quelle solite passeggiate erano dovute alla ricerca disperata di qualche cacciatore affinché non li uccidessero.

Liam osservava Theo alcune volte, si concentrava sulla sua figura al posto della strada. Era immerso ogni volta in quel sorriso naturale, in quelle fossette che si creassero ai lati degli occhi ogni volta che sorridesse e alla sua postura rilassata.

Liam osservava Theo ancora una volta con il braccio appoggiato allo sportello del guidatore come se sapesse guidare da vent’anni ed era divertente perché ancora non li aveva ancora compiuti; la mano sul volante leggera e tecnica e continuava a battere il pollice sullo sterzo ricreando il ritmo del suo cuore.

Liam alcune volte si chiedeva come diavolo riuscisse Theo ed essere così calmo, così controllato, che non temesse neanche la morte, ma se solo avesse saputo l’infanzia tragica del ragazzo si sarebbe posto ben altre domande. Erano lungo la strada principale per tornare a casa. Lungo i lati della strada vi era solo la foresta con alberi fin troppo alti che facevano solo affiorare ricordi di un tempo ormai andato.

Quando Liam ci andava da piccolo pensava che le punte degli alberi toccassero il cielo. Liam sorrise al ricordo di sua madre che gli spiegasse quella strana teoria che gli alberi fossero dei giganti dormienti ed a Liam gli nasceva un senso di nostalgia a ricordare suo padre felice per una volta, per l’ultima volta.

<Quando ero piccolo mio padre mi portava in campeggio in questi boschi> Liam parlò spostando il proprio sguardo verso l’esterno del finestrino, prese un bel respiro e vide il verde che li circondava. Forse non era una delle idee più geniali che gli vennero in mente di fare, cioè quella di raccontare la propria infanzia a una specie di serial killer, ma gli sembrava così naturale e serena quell’atmosfera che non resistette.

𝕍𝕚𝕘𝕚𝕝𝕒𝕟𝕥𝕖 𝕊𝕙𝕚𝕥 {THIAM}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora