Capitolo 21 - Eleanor

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C'era qualcosa di strano in Scaldenn.

Ci aveva messo un po' a capirlo, ma era il fatto che sembrava una città vuota. Non che Ragac Point pullulasse di vita, ma lì era proprio portata al massimo. Per tutto il tragitto avevano percorso strade vuote, incrociando a distanza poche persone – tutte della quarta gens a giudicare dal colore dei capelli.
Era come l'afa estiva, una cappa opprimente che non si vedeva, ma si percepiva.

Serrò appena la presa sull'orlo della gonna di Testa Rossa.

Era una città vuota e sconosciuta. Ed era nelle sue mani. Non l'avrebbe uccisa, non lì, non dopo tutto quello che aveva fatto per lei, ma rimaneva comunque l'idea peggiore che potesse avere: non aveva mai pensato che quattro mura potessero darle un senso di conforto, ma quello erano diventate. Mettere il naso fuori era stato sbagliato, una parte di sé aveva ripreso a scalpitare per tornare a casa.

Non aveva idea di cosa avrebbe potuto aspettarla là. L'abitudine le piaceva, quella era la sua nuova realtà e infrangerla sarebbe stato sbagliato.

Senza contare che in giro non c'era niente che le potesse interessare. Un tempo, forse, la strada per tornare a casa. Sapeva che era vicino, ma non l'avrebbe chiesto. Già era in dubbio se chiederle di tornare indietro. Avrebbe anche ammesso che era stato un errore e che non era quello che intendeva chiederle.

«C'è qualche problema? Sei stranamente silenziosa.» Eleanor si passò la lingua sulle labbra. «Mi sembra solo strano. Avrei pensato che ci fosse stata più gente.»

«In che senso?»

«Le strade sono vuote. Giuro, c'è più vita a Ragac Point.»

«È solo giorno. Non tutti possono perdere tempo a vagare in giro, la maggior parte è a lavorare.»

Eleanor annuì, poco convinta. Sembrava una scusa buttata lì. La prima gens era sempre stata una presenza vaga, ma costante, non si sarebbe stupita che continuasse a tenere le fila della città da lontano. «Pensavo che avrei trovato più gente della secunda o tertia in giro.» La quarta doveva essere impegnata in qualunque cosa stesse facendo.

«Non sono queste le zone che hanno bisogno di pattuglie.»

Eleanor si guardò intorno: per quanto lo stile delle abitazioni fosse simile, era innegabile che ci fosse molta più cura nelle facciate. Erano state pitturate di bianco, le poche crepe che c'erano erano piccole e non sembravano in grado di minare l'integrità strutturale degli edifici. Le finestre erano decorate con vasi di fiori, cosa che nessuno aveva a Ragac Point: erano solo una spesa inutile, un qualcosa che necessitava di cure che nessuno era in grado di fornire.

Non esisteva il tempo di stare dietro a quelle cose.

Era una situazione simile alla propria: se fosse stata là, nessuno avrebbe speso energie e tempo dietro di lei, ma lì Testa Rossa non si era fatta troppi problemi. E chissà quale sarebbe stato il prezzo da pagare, prima o poi avrebbe voluto qualcosa in cambio, ma aveva già dimostrato di essere incapace, di non essere in grado di controllare la propria energia: qualsiasi cosa che riguardasse Clelia e altri scontri era fuori discussione.

Non aveva nemmeno avuto il tempo di approfondire quel che facevano di preciso Theo, Anita e gli altri, ma magari poteva essere un buon compromesso.

Sbatté le palpebre, cercando di scacciare il pensiero: se non ci pensava, le bende non esistevano. Se chiudeva gli occhi, il braccio sinistro era sempre lì. Di tanto in tanto le sembrava di poterlo muovere e che il palmo pizzicasse in un modo tale che solo grattarlo con i denti faceva passare la sensazione.

Tornò a concentrarsi sulle ultime parole di Testa Rossa: nessuno le aveva detto notizie di rivolte, ma dubitava che si trattasse di quello perché nessuno aveva più voglia di combattere a Ragac Point. Dovevano essere le solite ronde, quelle che portavano alle condanne sommarie.

Fiori di fuocoWhere stories live. Discover now