Prologo

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«Signorina, deve spingere più forte! Ci siamo quasi.»
«Riesco a vedere la testa, resista!»
Io. sto. morendo.
Mi sento morire, sto urlando come una matta, sto malissimo.
Sento voci e grida che mi rivolgono qualcosa ma a malapena riesco a capirle, non sto ascoltando.
Tutti sembrano così agitati, perché sono così agitati?
Nessuno si era mai preoccupato per me in questo modo... nessuno tranne lui.
Ma, ora lui non c'è, e non ci sarà mai più. E per quanto mi faccia male io devo resistere. Devo sopportare, sopporta sempre.
«Eccoci! Ecco! Il bambino! Prendete un'asciugamano!»
Sento un pianto, un magnifico pianto che segna ufficialmente l'inizio di una nuova vita. Ho dato luce ad un altro essere, devo accontentarmi.
Ormai il mio compito è finito, dovrebbe finire.
Voglio mollare, voglio ritornare alle terre ed ai cieli, voglio buttarmi fra le sue braccia e sentirne il calore, voglio unirmi con lui e solo con lui.
«La prego, non lasciarci, resista ancora un pochino e tutto sarà finito. Questa nuova anima ha bisogno di Lei.»
Quelle parole... perché... io voglio solo volare.
Volare in un posto dove non ci sono sofferenze, dolori, pianti o traumi. Solo pace riesce a consolarmi, la mia pace è lui.
«Signorina, riesce a sentirmi?»
Non mi va di aprir bocca, non rispondo, le cose si metteranno male lo stesso, tanto vale affrettarle.
«Signorina, io la capisco perfettamente, non so quante altre cose si deve trascinare dietro, ma questo bambino ha bisogno di lei, sua madre. Non può abbandonarlo così, la preghiamo, deve lottare! Deve sopportare.»
Ecco, di nuovo.
Devo sopportare.
Sempre.
Per sempre.
Ma questa volta ho deciso, gli rivolgo finalmente un'occhiata piena di lacrime e tristezza, ma io sono pronta a togliermi la vita, se loro non mi vogliono lasciar andare una volta per tutte.
«Mi dispiace tantissimo.» dico tra singhiozzi «Trovategli una bella e buona famiglia con una mamma migliore di me. Io non sono degna di nessuno. Non merito nessuno.»
I dottori e gli infermieri si scambiano sguardi in silenzio e io ho fatto male a pensare che sarei riuscita a togliermi la vita quel giorno.
«Riuscirà mai a perdonarci?»
Stavo per chiedere cosa fosse successo quando all'improvviso sento una scossa dentro di me.
Era solo quando noto un ago tirarsi fuori dal mio braccio e gli infermieri intenti a mettermi un respiratore che finalmente capisco...
Pur sapendo il rischio, mi hanno costretta a vivere.
Pur sapendo tutto...
Mi.
hanno.
costretta.
in.
un.
coma.

Amore IncondizionatoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt