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TW: sangue e schifi vari (ma per poco)


Clay sapeva che stava parlando della sua cicatrice. Abbassò lo sguardo e riprese a giocare coi fili d'erba ancora una volta, pensando a Sapnap.

"solo un incidente con la spada, niente di che" mentì.

"non ti credo"

Clay guardo il Principe, sorpreso "perché no?"

"semplicemente non ti credo. non devi dirmelo per forza comunque"

Clay annuì sollevato.

"parliamo di altre cose, ad esempio quanti anni hai?" disse George, cambiando disorso (cosa di cui Clay fu molto felice).

"ventidue"

Il Principe sembrava sorpreso "solo ventidue? sembri molto più grande, forse è solo la cicatrice"

"perché così sorpreso? quanti anni hai tu, scusa?"

"venticinque"

"mh. sembri più giovane" scherzò Clay

George fece finta di essere offeso "di sicuro non intendevi quello che hai detto, voglio dire, come mia Guardia dovresti dire quello che voglio sentirmi dire"

"come mio Principe dovresti darmi istruzioni su cosa vuoi sentirti dire" rispose, ridacchiando, Clay.

George si lasciò cadere sulla schiena con un sospiro drammatico e si mise a guardare le fronde degli alberi. Anche Clay, poco dopo, si sdraiò sul telo, accanto al Principe. Ancora una volta il silenzio non era imbarazzante tra di loro, questa volta si percepiva onestà, forse anche fiducia, nell'aria intorno a loro. Clay pensò che effettivamente George era una persona di cui ci si poteva fidare e gli venne quasi voglia di raccontargli di Sapnap e della storia della cicatrice. Così, dopo molto tempo passato a guardare il cielo, iniziò a raccontare.

"quando sono entrato nella Guardia Reale la prima volta non conoscevo nessuno" 

Il Principe era sorpreso, Clay non era il tipo che inizia un discorso, soprattutto se un racconto della sua vita. Si girò per guardarlo, ma lui continuò a guardare il cielo. George aveva un ottima visuale della cicatrice da lì.

"ero molto giovane, così ho fatto subito amicizia con un ragazzo della mia età... si chiamava Sapnap. Eravamo inseparabili, facevamo tutto insieme. Mangiavamo insieme, ci allenavamo insieme, ridevamo anche insieme. Sapevo che sarebbe stato il mio migliore amico fin da subito, e fu anche l'unico amico che mi feci quell'anno, oltre a Bad ma lui l'ho conosciuto molto dopo."

Si lasciò andare in una mezza risata soffocata.

"per i comandanti- e per Wilbur- ero ovvio che noi non fossimo guardie come le altre. Eravamo sempre i migliori, miglioravamo più velocemente degli altri, e scalando i ranghi in fretta ci trovammo ad essere comandanti di un'unità. Dapo che eravamo così giovani ci hanno anche assegnati alla stessa unità... praticamente tutti ci adoravano"

Fece una piccola pausa.

"Wilbur ci fece anche allenare in segreto. Le nostre giornate erano assurde, piene di impegni, ma almeno potevamo stare insieme e divertirci"

Si fermò a guardare le fronde degli alberi per l'ennesima volta.

"Una notte la nostra unità è stata assegnata di guardia vicino al confine di Emberfall. C'erano dei banditi che saccheggiavano le città sul confine e noi avevamo ricevuto l'ordine di catturarli e portarli al Re in vita.

Abbiamo acceso un fuoco e ci si siamo seduti intorno. Eravamo venticinque uomini in totale. Io e Sapnap avevamo capito che erano tesi, così abbiamo raccontato tutte le storie che conoscevamo per calmarli.

Noi due eravamo così giovani, eppure abbiamo tenuto calmi ventitre uomini adulti, e alla fine tutti hanno raccontato qualche aneddoto divertente o qualche storia. Poi sono arrivati i banditi. Il primo attacco è stato una freccia che ha colpito uno degli uomini direttamente alla gola. Penso che sia morto sul colpo.

Poi ne sono arrivate tante altre. Io e Sapnap abbiamo dato l'ordine di stare giù, proteggere collo e nuca, ma abbiamo comunque perso sette uomini solo a causa delle frecce. Avrei dovuto stare più attento, avrei dovuto... saperlo"

Clay sentì una mano, soffice e tiepida, prendere la sua. Sapeva che George lo stava guardando, ma si rifiutò di incrociare lo sguardo con lui.

Prese un respiro tremolante e riprese a parlare

"poi i banditi, penso che fossero circa dieci, entrarono nel nostro accampamento. Io e Sapnap ne abbiamo presi tre, ma erano troppo- troppo forti"

Strizzò gli occhi, rivivendo il momento, e una lacrima gli attraversò la guancia. "Gli altri sette banditi avevano già ucciso una ventina dei nostri mentre noi combattevamo contro quei due.

TRIGGER WARNING

Ne stavo combattendo due quando- ho sentito Sapnap urlare. Ho guardato verso di lui e- lui si stava stringendo lo stomaco con una mano, praticamente aveva il ventre aperto, potevo quasi vedere i suoi organi. Gli ho urlato qualcosa, non ricordo cosa, ma ho ucciso immeidatamente i due banditi che stavo combattendo, subito dopo ho ucciso anche quello che aveva ferito Sapnap. Sapevo che avremmo dovuto portarli vivi, ma non sono riuscito a trattenermi"

Clay aprì gli occhi, ormai le lacrime a scendere sulle sue guancie erano molte. "In qualche modo mi sono aperto una strada tra i cadaveri per arrivare da lui, gli ho fatto pressione sulla pancia, sperando di fermare il sangue ma- ce n'era così tanto"

Chiuse gli occhi, immaginandosi ancora una volta la scena "io gli ho urlato di rimanere con me, di non andarsene. Non mi ha risposto. Mi ha preso il polso e mi ha detto 'dietro di te' quindi mi sono girato, non vedevo bene con gli occhi pieni di lacrime, ma c'era un uomo. Sono caduto e la sua spada mi ha attraversato la faccia da parte a parte.

Mi sono ripreso relativamente in fretta, ma tra lacrime e sangue non vedevo nulla. Non avevo neanche la mia spada, l'avevo lasciata accanto a Sapnap. Lui, non so come, ha fatto cadere il bandito che è stato sfortunato perché è caduto direttamente sulla lama di una spada ed è morto velocemente.

Non riuscivo a pulirmi gli occhi dal sangue, quindi ho gattonato fino al corpo di Sapnap ma lui- era già morto quando l'ho raggiunto. Quella notte ha salvato la mia vita e quella di molti altri uomini della nostra unità e poi è morto. Così. Non sono neanche riuscito a salutarlo un ultima volta."

FINE TRIGGER WARNING

Clay fece un respiro profondo "poi sono svenuto, probabilmente per la stanchezza fisica ed emotiva. Wilbur ha detto che mi hanno trovato con la testa appoggiata sul corpo morto di Sapnap. Mi hanno pulito gli occhi dal sangue e mi hanno lasciato vedere Sapnap come prima cosa. L'ho visto mentre veniva sotterrato insieme a tutti gli altri. Quel giorno non ho pianto, sono riuscito a tenermi tutto dentro. Da lì sono diventato così... freddo con tutti.

Gli altri due sopravvissuti della nostra unità... uno si è ucciso il giorno dopo, l'altro si è ritirato in anticipo e non si è più fatto vedere. Anche io me ne sono andato senza dire niente a nessuno, ho preso una casa nella foresta e ho vissuto lì. Sapevo che Wilbur era a conoscienza della mia nuova casa, e mi aspettavo che un giorno mi avrebbe richiamato... Poi ho trovato una gatta randagia, Patches, ed è stata una delle cose più belle della mia vita"

Clay aprì gli occhi, ma si rifiutava ancora di guardare George. Non voleva sapere cosa avrebbe visto e ne era spaventato. La mano, che prima si liminava a sfiorare, ora stava come abbracciando la sua, e il pollice del Principe faceva un movimento calmante sulle sue nocche.

Finalmente Clay si decise e guardò negli occhi George. Lui stava piangendo. I loro sguardi rimasero intrecciati per molto tempo.

"mi dispiace. non lo sapevo" disse piano George, tra i singhiozzi.

"come avresti potuto?" sussurrò Clay

Poi si girò nuovamente a guardare le fronde degli alberi.

La mano del Principe ancora intrecciata alla sua.

A KINGDOM OF UNTOLD TRUTHS || DREAMNOTFOUNDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora